L’intensità di Cristiano Godano
Il leader dei Marlene Kuntz sarà ospite nella Showtime Arena di Taste of Earth a Isola della Scala (VR) giovedì 13 novembre.

Il leader dei Marlene Kuntz sarà ospite nella Showtime Arena di Taste of Earth a Isola della Scala (VR) giovedì 13 novembre.

Cristiano Godano, voce e penna dei Marlene Kuntz, farà tappa con il suo “Stammi accanto Tour” giovedì 13 novembre 2025 alla Showtime Arena di Taste of Earth, all’interno della Fiera di Isola della Scala (VR). Sarà un’occasione per vivere da vicino l’anima più intima e poetica del rocker cuneese, tra brani del suo secondo album solista Stammi accanto e rivisitazioni del suo repertorio, comprensivo dell’esordio Mi ero perso il cuore. Godano promette un viaggio sonoro sospeso tra energia, delicatezza e introspezione, che potrà essere vissuto acquistando i biglietti su Vivaticket.
Godano, innanzitutto cosa rappresenta per lei questo appuntamento di Isola della Scala e che tipo di atmosfera vuole creare con il pubblico?
«Come in ogni mio concerto solitario io cerco di coinvolgere lo spettatore in un’atmosfera di particolare intensità: il fatto di essere solo con la mia chitarra mi espone alla possibilità di non poter tenere viva l’attenzione della gente per tutto il tempo della performance, dovendo considerare come possibile l’eventualità di annoiarla. So peraltro di non essere un chitarrista virtuoso, e dunque il possibile successo della serata è subordinato all’espressività e alla qualità della composizione, ovvero delle canzoni proposte. Il fatto che mi stia felicemente abituando, più o meno a tre quarti della scaletta, a un applauso lungo e spontaneo come di quelli che si tributano a fine concerto, e il fatto che mi venga sempre chiesto il bis, dopo circa due ore di performance, mi fanno ritenere che la serata chiuda sempre in modo molto positivo, ovvero con successo.»
In che modo il suo ultimo lavoro sarà proposto dal vivo e.… ci può dare qualche anticipo sulla setlist?
«In genere propongo in apertura una selezione di pezzi dai miei due dischi solisti: la spiego, la comunico alle persone preparandole a ciò che sta per succedere. E gli comunico anche che a seguire ci saranno pezzi dei Marlene e alcune cover. Difficilmente una setlist è uguale all’altra: con me ho solo un foglio con su scritte tutte le canzoni che ho in repertorio per questo concerto (una trentina o qualcosa in più) e a seconda del mood che si crea al momento scelgo quali fare.»
Il tour solista la mette in una condizione diversa rispetto a quella dei Marlene Kuntz. Come vive questa dualità tra il “Cristiano Godano cantautore” e il “Cristiano Godano frontman”?
«Con una felice sensazione di completezza: sono due ambiti di espressione abbastanza diversi fra di loro, e il fatto di saperci fare in entrambi è per me motivo di forte appagamento e soddisfazione.»
Ha sempre avuto una scrittura profondamente letteraria. Si sente più scrittore che musicista, o le due anime ormai convivono in modo naturale?
«Credo davvero di non saper scegliere, e dunque rispondo che sì, le due anime convivono in modo naturale, compenetrandosi.»
Il suo modo di intendere la musica è sempre stato anche un modo di leggere il mondo. In questo periodo storico complesso, sente che l’artista debba ancora essere una voce critica o è più giusto cercare consolazione e bellezza?
«Le brutture di questo mondo pericolosamente alla deriva mi hanno costretto nel corso degli ultimi anni ad allontanarmi un po’ dalla mia convinzione che l’arte debba essere… artistica, ovvero che debba saper inventare un proprio mondo personale nel quale accogliere qualsiasi visitatore volitivo. Dunque, no messaggi, no opinioni politiche o sociali, almeno in senso stretto, no “grandi idee”. Al giorno d’oggi però una parte di me si è intellettualizzata e molte delle cose che ho scritto in questi ultimi tre/quattro anni su Rollingstone.it, dove ho una rubrica, sono considerazioni di natura sociale e politica, e contengono idee, messaggi, riflessioni, opinioni. Non penso che tutto ciò entrerà nelle mie canzoni se non lateralmente, a volte, ma è un fatto che ora come ora io mi esponga su certe tematiche.»
Guardando alla tua carriera, dai primi dischi con i Marlene fino a oggi, c’è una linea che unisce tutto: la ricerca della verità emotiva. Se dovessi riassumere questa lunga traiettoria in una sola parola, quale sceglieresti e perché?
«Intensità, perché credo sia un tratto comune a tutto ciò che faccio: raramente ho scritto canzoni “spensierate”, cioè non riflessive a qualche livello.»

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