Parliamo di quel luogo denominato Le Giare, ma che quasi tutti conoscono come Lago Secco, pochi chilometri dopo il paese di Giazza, Comune di Selva di Progno, in provincia di Verona.

Le Giare, lo dice il nome stesso, è una distesa di ghiaie situata tra il torrente Revolto, il Ponte di Revolto e la Foresta di Giazza. Alcune grosse pietre, poste negli ultimi anni, limitano la possibilità di ingresso di autoveicoli. Qua e la, sotto l’ombra degli alberi, sono stati posizionati numerosi tavoli in legno con le relative panche, mentre numerose postazioni per i fuochi sono state disseminate per tutta l’area, lontani dalle piante.

Foto di Agostino Mondin

Le Giare/Lago Secco è un terreno demaniale, sottoposto a vincoli idrogeologici, su cui incombe pericolo di piene improvvise. Qui, inoltre, permangono divieti di campeggio, di produrre rumori molesti e di accendere fuochi al di fuori delle postazioni previste. Tutto questo, ed altro ancora, lo si può leggere sul tabellone di Veneto Agricoltura, fatto sistemare all’ingresso dell’area interessata.

Nessuno di questi divieti viene rispettato e nessuno, tra l’altro, si è mai sognato di intervenire per regolarizzare la situazione.

All’interno delle Giare si possono trovare tende, tendoni, camper, i fuochi vengono accesi in ogni dove, anche sotto gli alberi, all’interno della foresta di Giazza, e la musica, quella fastidiosa per qualità e volume sonoro, la fa da padrona in tutte le ore del giorno e, spesso, anche della notte.

Nel fine settimana, ovviamente, l’apoteosi di tutte queste violazioni, sostenute da elevati quantitativi di alcol, rutto libero, urla sguaiate e bestemmie, regolarmente in italiano.

In tutta la zona, rifiuti, plastiche, lattine e fazzolettini di carta sono disseminati in ogni dove.

In un incontro pubblico, svoltosi a Giazza alla fine dello scorso mese di luglio, Marco Cappelletti, sindaco di Selva di Progno, affermava di conoscere la gravità della situazione ma di non avere la soluzione immediatamente applicabile.

Le uniche ipotesi su cui sembra si stia lavorando, ruotano tutte intorno al fabbricato posto leggermente in alto, sulla destra, rispetto all’ingresso del sito.

Negli ultimi tempi la costruzione è stata interessata da un intervento di recupero. Della struttura muraria. Ora si attende che venga sistemata la parte relativa all’impiantistica interna. Poi, sempre secondo il sindaco Marco Cappelletti, la struttura potrebbe essere utilizzata come punto accoglienza, ristoro e centro  per i servizi igienici. L’intervento verrebbe poi perfezionato dall’installazione di una sbarra che permetterebbe l’ingresso contingentato e a pagamento da parte di chi vuole trascorrere una giornata all’aperto, all’insegna della tranquillità e del relax.

Foto di Agostino Mondin

Di questo, e dell’eventuale bando di assegnazione del servizio se ne riparlerà almeno il prossimo anno. Prima di due anni, però, sembra difficile che tutti i lavori e tutto l’iter venga completato.

La situazione a Le Giare è conosciuta da decenni anche se solo negli ultimi anni, quelli post-Covid, è ulteriormente degenerata.

Certo che se all’interno dell’area persino le forze dell’ordine fingono di non vedere oppure evitano di entrare nell’area, è difficile immaginare che qualcun altro si prenda la briga di intervenire.

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