La prolungata e insolita ondata di calore che ha caratterizzato la scorsa settimana ha raggiunto il suo apice massimo proprio il 4 luglio, quando tutte le regioni italiane sono state interessate da una massa d’aria di origine tropicale (xT), particolarmente intensa e persistente. Presso la stazione urbana “Bellavite” della rete Meteo4, sia il 3 che il 4 luglio si è registrata una temperatura massima di ben 36,9°C, la più alta dall’inizio della stagione estiva, un valore che ha superato di gran lunga le medie stagionali. Nella nota meteorologica precedente si faceva cenno all’imminente arrivo di aria più fresca; infatti, già a partire dal 5 luglio ha iniziato ad affluire in Valle Padana una massa d’aria di origine marittima polare (mP), che ha portato a condizioni di cielo limpido e di un intenso blu cristallino (come si può vedere nella foto allegata) e a un crollo delle temperature di circa 13-15°C rispetto ai giorni precedenti, caratterizzati da caldo torrido e afa opprimente.

Molto insolita per il periodo estivo è stata anche la comparsa di neve sulle Dolomiti, intorno ai 2600 metri di altitudine, evento che ha sorpreso molti appassionati di montagna. Temporali, anche di forte intensità e violenza, a causa del netto contrasto termico tra l’aria calda e quella fredda, si sono abbattuti su gran parte del Nord Italia, portando con sé grandine di dimensioni significative e raffiche di vento molto forti. In particolare, il nubifragio del 7 luglio, caratterizzato da venti che hanno quasi raggiunto i 100 km/h e da grandine diffusa, ha colpito inizialmente la zona del lago di Garda per poi spostarsi verso l’interno della provincia, causando accumuli di pioggia compresi tra i 20 e i 30 mm in poche ore.

Situazione generale

Attualmente la massa d’aria fredda responsabile del calo delle temperature si sta spostando leggermente verso nord-est; essa rimane comunque inserita all’interno di una vasta depressione centrata tra la Germania occidentale e la Polonia (fig. 2, scenario medio a 500 hPa – circa 5000 metri di altitudine). Questa configurazione atmosferica continuerà a favorire infiltrazioni fredde intermittenti, con brevi pause di tempo stabile che risulteranno poco percepibili soprattutto nelle zone montane. Solo verso la fine della seconda decade del mese si prevede l’arrivo di un nuovo promontorio in quota, che porterà una fase più soleggiata e stabile, accompagnata da un marcato aumento delle temperature che supereranno i 30 °C.

Fig. 1 – Scenario medio a 500 hPa – circa 5000 metri di altitudine

Il tempo a Verona nei prossimi sette giorni

Fino a sabato il tempo sarà parzialmente soleggiato nelle zone di pianura, con cieli che si presenteranno spesso sereni ma intervallati da alcune nubi sparse. In montagna invece si avranno condizioni più variabili, con un aumento della copertura nuvolosa e la possibilità concreta di qualche isolato rovescio o temporale di breve durata. Tra sabato e domenica una modesta saccatura proveniente da nord-ovest apporterà una nuvolosità irregolare e discontinua, accompagnata da un rischio moderato di rovesci e temporali sparsi, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali. A partire da lunedì è previsto un parziale miglioramento delle condizioni meteorologiche, con un graduale aumento delle schiarite e una diminuzione dell’instabilità atmosferica.

Le temperature massime stanno mostrando un leggero e graduale aumento nel corso dei prossimi giorni, passando dai 28 °C registrati oggi fino a raggiungere valori più elevati intorno ai 31/32 °C entro martedì prossimo. Anche le temperature minime subiranno un’evoluzione simile: inizialmente si manterranno stabili intorno ai 19/20 °C, per poi incrementare progressivamente fino a toccare i 22/23 °C verso la fine del periodo previsto. Per un dettaglio più preciso e visivo si rimanda al fig.3, dove è riportato il meteogramma relativo al centro di Verona.

Fig.3 – Meteogramma per Verona centro

(C) RIPRODUZIONE RISERVATA