Media e libertà di stampa: l’Italia agli ultimi posti in Europa

Nel 2025, l’Italia si trova al 49° posto della classifica internazionale sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere (Rsf), risultando il Paese con il risultato peggiore nell’Europa occidentale.
La libertà di stampa è minacciata dal controllo dei mezzi di comunicazione di massa da parte di pochi proprietari, per lo più non editori puri, che intendono utilizzarli per influenzare il sistema politico-amministrativo e quello economico. Gli alti costi di gestione dei giornali e delle televisioni, escludono coloro che non sono in grado di competere economicamente.
Alcuni dei maggiori gruppi editoriali nazionali sono:
– RCS Mediagroup S.p.A di Urbano Cairo, che controlla: i quotidiani Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, Corriere del Veneto, Corriere di Verona e Corriere del Mezzogiorno e i periodici Oggi, Abitare, Amica, Arte, l’emittente La 7 e altri siti internet e media minori;
– NEM (Nord Est Multimedia), società per azioni costituita per iniziativa di Finint, la finanziaria di Enrico Marchi che controlla: Il Piccolo di Trieste, il Messaggero Veneto di Udine, Il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia e Mestre, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi e la testata online Nord Est Economia. Tra i soci di NEM c’è anche Videomedia, che fa capo a Confindustria Vicenza e trasmette TVA Vicenza e Telechiara;
– il gruppo Gedi, che dopo un drastico ridimensionamento ha ceduto anche L’Espresso, sono rimaste La Repubblica, La Stampa, l’Huffington Post e i periodici Limes, Le Scienze e National Geographic. La maggioranza azionaria della società che controlla le testate fa tuttora capo a Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli, tanto che il presidente Alain Elkann nel primo periodo ha guidato direttamente anche Gedi;
– Mediaset (oggi MediaForEurope) fa capo alla famiglia Berlusconi e controlla le reti televisive Canale 5, Italia 1, Rete 4, le emittenti radiofoniche Radio 105, R101, Radio Monte Carlo e Virgin Radio. Fino al 2023 ha posseduto anche la maggioranza della Società Europea di Edizioni, cui faceva capo Il Giornale creato da Indro Montanelli, infine ceduto al Gruppo Tosinvest;
– il gruppo Caltagirone controlla Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Il Corriere Adriatico e Il Nuovo Quotidiano di Puglia;
– Athesis è il maggior gruppo editoriale di Verona, i cui principali azionisti sono Confindustria Verona e Confindustria Vicenza. Controlla le testate L’Arena, BresciaOggi, il Giornale di Vicenza, La Gazzetta di Mantova, Telearena, Telemantova e Radio Verona.
Nell’ottobre del 2023 Fondazione Cariverona ha acquisito due partecipazioni, anche se di piccola entità, del capitale di NEM e di Athesis. Con questi interventi Fondazione è entrata nel nuovo assetto dell’editoria veneta “a tutela e consolidamento dell’editoria giornalistica nel Nordest”, aveva sottolineato, “in una fase di grande trasformazione, riassetti, consolidamento e transizioni”.
Probabilmente, non si tratta di un puro investimento finanziario, ma di un vero e proprio presidio per controllare i movimenti economici nel territorio. Osservando questa situazione, si evince che la maggior parte dei giornali e dei canali comunicativi, sono gestiti dalle grandi holding finanziarie che, ovviamente, fanno i propri interessi (e censurano le poche voci che disturbano).
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