Veronetta torna a risuonare di nuove voci e linguaggi. Dopo l’apertura ufficiale tenutasi due sere fa nella suggestiva cornice della corte esterna del polo Santa Marta, prende pienamente vita la quarta edizione di Veronetta Contemporanea Festival, il progetto culturale promosso dall’Università di Verona insieme all’Accademia Filarmonica, al Comune di Verona, all’ESU e in collaborazione con AGSM-AIM. Dal 9 al 18 giugno, il quartiere universitario sarà attraversato da performance, musica, teatro, poesia, cinema e arti visive. Un caleidoscopio di esperienze che intrecciano discipline e comunità, aprendo spazi di riflessione e bellezza nel cuore urbano di Verona.

La serata inaugurale

La serata inaugurale ha visto la partecipazione di numerosi spettatori e l’intervento delle istituzioni coinvolte. La professoressa Olivia Guaraldo, delegata del Rettore al Public Engagement, ha evidenziato l’importanza del festival per la vita culturale della città e ringraziato tutte le realtà che hanno contribuito alla sua realizzazione, sottolineando come il progetto sia nato dalla collaborazione con figure come Giorgio Fasol. Un ringraziamento speciale della Guaraldo è andato alle associazioni del quartiere, fondamentali “per far sì che l’ateneo non sia solo un luogo di riferimento per studenti e studentesse, ma per questo meraviglioso quartiere che è Veronetta e per la città intera”.

Nicola Pasqualicchio, direttore artistico della rassegna e docente di Discipline dello spettacolo all’Università di Verona, ha ricordato l’impegno collettivo dietro la manifestazione, sottolineando il coinvolgimento di personale accademico e collaborazioni esterne, quest’anno ulteriormente valorizzate dall’uso creativo della corte esterna del polo Santa Marta, divenuta un nuovo spazio di incontro e confronto culturale. “Il lavoro dietro al festival è lungo e meticoloso – ha dichiarato Paqualicchio – e coinvolge non solo molto personale della nostra università, ma anche tante collaborazioni esterne, che sono un supporto fondamentale per la nostra iniziativa.”

Veronetta Contemporanea rappresenta un altro anello del circolo virtuoso che caratterizza sempre di più il quartiere grazie alla collaborazione tra istituzioni accademiche, associazioni culturali, bar, locali e spazi sociali. Un ecosistema culturale in cui l’università non si limita a proporre contenuti, ma diventa promotrice di relazioni e coesione, trasformando Veronetta in un autentico laboratorio urbano della contemporaneità.

Un programma che abbraccia il quartiere

Il programma, denso e variegato, si serve di una miriade di codici e linguaggi diversi, dal talk al teatro, dalla musica alla poesia. Ogni forma di espressione tocca un argomento e una sensibilità coinvolgendo realtà diverse e attivissime, dalla possibilità di immaginare nuovi spazi urbani alla necessità di rivendicare e proteggere il diritto all’informazione.
Un faro che per un’intera settimana illuminerà spazi e attività che partono dal quartiere e si allargano al mondo, dalla rinascita del cinema Ri-Ciak fino al carcere di Montorio, facendo un giro abbastanza largo e imprevedibile da immaginare insieme a Spazio Teatro Giovani “altri Romei e altre Giuliette”.

Particolarmente interessante e moviementato sarà l’evento che Polimorfica metterà in scena sulle vie del quartiere: un’iniziativa che coinvolgerà direttamente gli abitanti nella creazione di scenografie lungo Via XX Settembre che poi diventeranno protagoniste di Veranotte – Immaginazioni Convergenti, uno spettacolo itinerante fatto di suoni, voci e narrazioni che accompagneranno il pubblico dal Palazzo Bocca Trezza fino a Piazza Santa Toscana, restituendo la memoria e le visioni future del quartiere attraverso le storie di chi lo vive quotidianamente.

La sinergia tra studio, arte e cittadinanza continua così a far crescere il festival, trasformandolo in uno dei momenti più attesi e partecipati del calendario culturale veronese. È il segno di una primavera culturale che attraversa il quartiere, fatta di eventi diffusi, pensiero critico e linguaggi innovativi, in cui la cultura trova spazio nella quotidianità urbana, contribuendo a rendere Veronetta un quartiere sempre più vivo e aperto alla sperimentazione.

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