Di facile fruizione ma non di semplice esecuzione. Il titolo che inaugura la stagione lirica 2023 della Fondazione Arena al Teatro Filarmonico sembra un’opera senza ostacoli per chi la interpreta ed è proprio questa sua apparente leggerezza che la rende un capolavoro. Stiamo parlando di Le Nozze di Figaro, inserita anche nella rassegna “Mozart a Verona”, che sarà in scena per quattro date: domenica 22 gennaio alle 15.30, quasi sold out, mercoledì 25 alle 19, venerdì 27 alle 20 – il giorno del compleanno del genio salisburghese – e domenica 29 alle 15.30. 

Il sipario si alza di fronte a un pubblico che torna a vivere il proprio teatro: la stagione artistica 2023 registra infatti un aumento di oltre il 50% nel numero di abbonati. 

Datato 1786, Le Nozze di Figaro vede la collaborazione tra Mozart e Lorenzo Da Ponte, che ha confezionato un soggetto moderno e certamente ardito per quei tempi. In nome dell’amore, Figaro e Susanna, prossimi sposi, alle dipendenze del Conte d’Almaviva, sfidano la nobiltà, con astuzia e aiutati dalla Contessa Rosetta d’Almaviva, affinché non si compia lo ius primae noctis. Alla trama coraggiosa si unisce una musica innovativa: il compositore austriaco ha preso spunto dalla tradizione buffa italiana per trasformarla in una gamma espressiva inedita, in cui i personaggi diventano credibili e palpitanti di vita.

La produzione

La produzione, coerente e rispettosa della drammaturgia musicale originaria, è firmata dal registra e scenografo Ivan Stefanutti, coadiuvato per regia e scene da Filippo Tadolini, e da Stefano Nicolao ai costumi storici, con le luci di Claudio Schmid. «Oltre alla musica di Mozart ci sono le parole, molto importanti – dichiara il regista -. Si tratta di un’opera complessa, fatta di porte che nascondono labirinti, con una storia molto articolata. E devo ringraziare lo straordinario gruppo di ragazzi e ragazze con cui lavoro e il maestro Ommassini, perché abbiamo potuto affrontare il testo con armonia, cogliendo anche tutte quelle sfumature comiche che non devono essere per forza sottolineate, ma nemmeno ignorate.»

Il cast

Un capolavoro estremamente sofisticato per un cast di voci giovani ma già affermate nel panorama lirico nazionale e internazionale, di cui molte al debutto veronese: Figaro è interpretato da Giulio Mastrototaro, e la sua promessa Susanna da Sara Blanch. Il Conte e la Contessa sono rispettivamente Alessandro Luongo e Gilda Fiume, mentre Chiara Tirotta è nei panni di Cherubino. Don Bartolo e Marcellina sono Salvatore Salvaggio e Rosa Bove, mentre il maestro Basilio e il giudice Curzio sono affidati a Didier Pieri e Matteo Macchioni. Completano il cast la Barbarina di Elisabetta Zizzo e il giardiniere Antonio di Nicolò Ceriani, con le areniane Emanuela Schenale e Tiziana Realdini

Orchestra e Coro di Fondazione Arena sono diretti dal maestro Francesco Ommassini, che approfondisce la propria esplorazione mozartiana con la sua commedia più ricca di spassosi colpi di scena e insieme di profonda e vera umanità.

Arena Young e Ritorno a teatro

«Mozart avrebbe compiuto gli anni il 27 gennaio: lo festeggiamo e lo omaggiamo con questa produzione  – dichiara Cecilia Gasdia, sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Arena di Verona –. La sua musica, e quest’opera in particolare, di profondità e complessità straordinarie, appare semplice, universale, comprensibile a tutti: un dono raro che contraddistingue i veri grandi maestri come lui».

Insieme alla stagione lirica 2023 inizia anche il calendario delle iniziative di Arena Young, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie
Prosegue anche la rassegna Ritorno a teatro, un percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica proposto dalla Fondazione Arena di Verona rivolto al mondo della scuola.

Per informazioni e e biglietti: www.arena.it/teatro-filarmonico.

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