Dall’esterno, il mondo della moda potrebbe sembrare qualcosa di magico, tra sfilate e vita mondana che rendono le star delle passerelle icone di stile ammirate dai più giovani. Il sogno di tante ragazze e ragazzi che guardano a quell’universo da lontano, crescendo con canoni di bellezza imposti dalle copertine patinate e dai media.

Capigliatura folta, altezza, un particolare colore degli occhi e fisico scultorio sono caratteristiche a lungo stereotipate, persino con i giocattoli. Il fisico che rispetta quei canoni è usato per vendere di tutto, dalle auto nei principali saloni del settore agli smartphone nelle campagne promozionali. Peculiarità che dovrebbero aprire le porte al successo e, nell’immaginario collettivo, alla felicità e alla ricchezza. Si tratta però di un territorio che nasconde dei rischi che non vanno ignorati, con ideali di fascino e splendore spesso ben lontani dalla realtà, soprattutto in tempi di apparenza costruita.

Questo bombardamento di immagini perfette e ideali difficili da raggiungere si ripercuote soprattutto sui più giovani, lasciando terra bruciata dietro a una facciata splendente. Questi canoni estetici quanto influiscono sul nostro modo di vivere? Quanto ci condiziona il continuo confronto con un’ideale di perfezione veicolato da riviste, media e social network? Domande che si è posta anche Sara Melotti, fotografa, videomaker e scrittrice, la quale ha vissuto in quel mondo imparando a conoscerne dinamiche e pericoli.

Il cambio di prospettiva

Quel periodo buio mi ha fatto rinascere": così Sara Melotti ha stravolto la  sua vita - ilGiornale.it
Sara Melotti

Dopo il liceo, la giovane fotografa ha iniziato la sua carriera lavorando in grandi città come Londra e New York, trasformando la sua passione in un lavoro a tempo pieno nel settore della moda. Nel corso degli anni, l’obiettivo della sua macchina fotografica ha immortalato a lungo i corpi di modelle da copertina, esaltandone il fascino. Un’attività da sogno fino a quando Sara ha iniziato a provare sentimenti contrastanti, realizzando che il suo stesso lavoro contribuiva a creare standard irreali. “Un giorno mi stavo preparando per uscire e mi sono accorta che mentre mi guardavo allo specchio, pensavo ‘mi vorrei tanto photoshoppare la faccia’”, ha spiegato Sara in un’intervista raccontando i dubbi che viveva sulla sua stessa pelle. Pensieri espressi anche in un suo articolo “Instagram ha creato un mostro”, che le ha fatto guadagnare l’attenzione della stampa evidenziando come il noto social network fosse diventato un nuovo modo per esaltare l’apparenza e fare pubblicità.

Il progetto “Quest for Beauty”

Per questo nel 2015 decide di lasciare l’industria e le certezze offerte da quell’impiego, lanciando un progetto personale, “Quest for Beauty”, con l’obiettivo di reinventarsi e trovare il vero significato della parola bellezza. Un viaggio intorno al mondo, da quella New York che l’aveva accolta fino al Vietnam, per raccontare attraverso parole e immagini donne incontrate nel suo percorso che potessero rispondere a quel quesito. Interrogativi che l’hanno portata a pubblicare nel 2021 il suo primo libro, “La Felicità è una scelta”, edito da Piemme, aggiudicandosi i primi posti in classifica nella sezione travel.

La felicità è una scelta

La Felicità è una scelta è un reportage sui cambiamenti che avvengono nel corso della propria vita e allo stesso tempo un ritratto generazionale, una riflessione sul senso della vita oggi e sul nostro rapporto con i social network. Un punto di vista personale da parte di chi ha conosciuto quel mondo, scoprendone i limiti dopo esserne stata ammaliata. “Mi auguro che le ragazze e le giovani donne di oggi abbiano il coraggio di seguire l’esempio di Sara e possano sentirsi ispirate dal suo percorso e dal messaggio di questo progetto. Spero che ne traggano la forza di credere in se stesse e nelle proprie capacità, al di là dei paradigmi precostruiti e di ciò che la società impone”, recita la postfazione del libro a cura di Emma Bonino.

Un percorso di vita di cui Sara Melotti parlerà con la giornalista Stefania Berlasso venerdì 6 maggio alle ore 20:30 presso la Sala Africa della Fondazione Nigrizia, in via Vicolo Pozzo 1 a Verona con ingresso gratuito. L’evento, organizzato dalla Libreria Gulliver in collaborazione con la Fondazione Nigrizia, rappresenta un’opportunità per conoscere da vicino il suo progetto e i suoi obiettivi.

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