Quanto tempo abbiamo. Quanto tempo sprechiamo. Quanto tempo manca. Il tempo è una sfida che ci fa pianificare, vivere la vita con un’agenda sottomano, un calendario condiviso, con tante deadline dietro l’angolo. Una carrellata di alcuni fatti recenti di questo 2023 ormai alle spalle per leggerne i contorni dettati dal tempo che li hanno generati o del tempo che raccontano.

Le deadline sotto le feste

Tanto vicina e tanto famigliare è la vita dietro la finestra rappresentata da Bianca Bagnarelli per il primo gennaio 2024 per la testata The New Yorker. Uno sguardo verso un lavoro sempre più esteso su spazi e orari sempre più dilatati, da remoto, dove lo studio e lo sviluppo creativo comportano un tempo non più quantificabile nelle 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì. Una illustrazione ispirata da una esperienza autobiografica, come l’artista ha dichiarato al Corriere di Bologna: «Nasce da uno spunto autobiografico: ho lavorato spesso anche io durante le feste».

Il lungo studio delle fasi lunari 

Quando il tempo per compiere l’impresa è paradossale. Uno scatto di qualche secondo vale sei anni. La Nasa e la Michigan Technological University hanno premiato la foto del giorno Apod (Astronomy picture of the day) il 25 dicembre 2023 di Valerio Minato. Sull’edizione torinese del Corriere il fotografo di Biella ha raccontato la genesi di una visione unica: «Ad un certo punto ho iniziato a cercare il punto per avere la cupola di Superga e il Monviso perfettamente allineati. L’ho individuato nel 2017 su un’altura del Chivassese fra San Raffaele Cimena e Castagneto Po, a 40 minuti d’auto di distanza. Da allora la fissa era averli entrambi incorniciati da un corpo celeste. Il sole no, per un problema di angolo azimutale al tramonto. La luna, invece, una volta l’anno tramontava esattamente lì con un aspetto circolare, in questo caso la meta crescente illuminata e l’altra evidenziata dalla “luce cinerea” di riflesso. Bello. Ma accade una volta l’anno, e per cinque anni quel giorno era nuvolo. Poi, il 15 dicembre, poco prima delle 19, il miracolo. Ho dovuto studiare le fasi lunari e la posizione della luna sull’orizzonte al decimo di grado di precisione, e naturalmente il meteo. Ma alla fine è andata, su Facebook ho un video del momento esatto in cui tutto è andato al suo posto».

150 frustate, 31 anni di carcere e un Nobel

Quanto costa alzare la voce contro un regime? Anni di prigionia, ferite profonde date da una frusta. Il comitato per il Nobel, assegnando il premio per la pace 2023, ha affermato che «la coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate». Nata a Zanjan il 21 aprile 1972, Mohammadi è laureata in fisica ed è una ingegnera. Già negli anni universitari fu arrestata durante alcuni raduni studenteschi e scrisse diversi articoli a sostegno dei diritti delle donne.

Treccani e la parola dell’anno: femminicidio

Non contano le corrispondenze delle parole, la loro frequenza, la statistica che le racconta. Una scelta è fatta per il peso che una parola può avere in una società e nella sua percezione. Per questo nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono, volta a promuovere un uso corretto e consapevole della lingua, l’Istituto della Enciclopedia Italiana ha selezionato femminicidio come parola dell’anno 2023.

Mai scelta di una parola che rappresenta un anno può essere definita più triste e avvilente per un Paese ma tant’è, la morte di Giulia Cecchettin ha segnato un cambio radicale nella narrazione delle uccisioni delle donne da parte di uomini con cui avevano o hanno avuto una relazione. Ed è accaduto per la voce costante e ferma che hanno saputo far ascoltare la sorella Elena e il padre Gino. Sulla cultura del possesso e la profondo consapevolezza di ripartire dalle emozioni e il dialogo sin dalla scuola.

Un congedo parentale che non aiuta ancora l’equità di genere

La manovra 2024 aggiunge un mese di congedo parentale. E c’è da scommettere che colei che ne usufruirà sarà la madre. Sappiamo che la scelta sul tempo da dedicare ai figli cade sempre su colei che ha uno stipendio più basso e la discriminazione economica ha ancora il volto delle donne. Sul gender pay gap ha basato le sue ricerche la premio Nobel Claudia Goldin che ha, di fatto, migliorato la comprensione delle differenze di genere nel mercato del lavoro. «Nel conferirle il premio Nobel, Jakob Svensson, presidente del Comitato per il Premio in Scienze Economiche, ha dichiarato: Comprendere il ruolo delle donne nel mercato del lavoro è importante per la società. Grazie alla ricerca innovativa di Claudia Goldin, ora sappiamo molto di più sui fattori sottostanti e sulle barriere che potrebbero essere affrontate in futuro».

La grazia dopo… anni di prigionia

Il 19 luglio 2023 il presidente Abdelfattah al-Sisi ha graziato Patrick Zaki, che il giorno prima era stato condannato a tre anni di carcere per istigazione alla violenza, partecipazione a proteste, terrorismo e gestione di un account sui social media finalizzato a minare la sicurezza pubblica. La storia pubblica di Zaki inizia il 7 febbraio 2020, al Cairo dove si era recato per una breve visita di famiglia. L’arresto ufficiale avviene il giorno successivo, l’8 febbraio, quando il ricercatore compare a Mansura, la sua città egiziana che lo ha visto nascere, in stato di arresto sulla base di un mandato di cattura emesso nel 2019. 

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