Un anno di laboratori teatrali della scuola teatrale Spazio Teatro Giovani che hanno coinvolto 134 ragazzi dai 9 ai 34 anni, si chiude e si apre al pubblico con la terza edizione del Festival di teatro Veronetta#SpazioTeatroGiovani presso il Teatro Santissima Trinità e il Parco Santa Toscana dal 27 maggio al 27 giugno. Silvia Masotti e Camilla Zorzi le attrici e registe che hanno condotto i laboratori, realizzati in collaborazione con la cooperativa Energie Sociali e inseriti nel piano di intervento della Regione Veneto in materia di politiche giovanili “Reti Territoriali per i Giovani Veneti – RE.TE.”.

«In oltre dieci anni di pratica nella formazione teatrale, psicologica e sociale, abbiamo osservato come l’avvicinamento dei giovani al teatro, inteso come spazio culturale, di relazione e di crescita, produca benessere a livello individuale e collettivo. Abbiamo iniziato a immaginare questo progetto come risposta alle complessità portate dalla pandemia, per dare ai ragazzi la possibilità di andare in scena e stare insieme in sicurezza», spiegano le insegnanti Silvia Masotti e Camilla Zorzi dell’associazione Mine Vaganti, con cui organizzano la manifestazione.

Il festival, che nell’edizione dell’anno scorso ha coinvolto 120 attori dai 9 ai 30 anni, 1600 spettatori, 30 volontari under 30 e 10 professionisti dello spettacolo di cui 8 under 35, quest’anno propone 13 giornate di spettacoli elaborati sulla linea di un comune filo tematico: il rapporto tra luce e buio. La consuetudine di scegliere un tematico denominatore comune tra le varie opere che andranno in scena e nel lavoro dei diversi gruppi di giovani attori che li sviluppano e interpretano, permette al progetto di facilitare il dialogo trasversale tra i giovani e di attivare una riflessione stratificata su temi complessi, ma comuni a tutti.

Da sinistra, Camilla Zorzi e Silvia Masotti, fondatrici di Mine Vaganti.

«Se il teatro nasce come il luogo in cui un collettivo si confronta con se stesso, nelle sue luci e nelle sue ombre, non possiamo esimerci dal rischio che le nuove generazioni crescano estranee a loro stesse: alle passioni, agli slanci, all’identità individuale e collettiva. Pensare al teatro come all’occasione per far nascere un desiderio è una delle cose a cui teniamo di più», argomentano Masotti e Zorzi.

Attore e pubblico, un rapporto inscindibile

Emerge come particolarmente puntuale lo stimolo alla riflessione per i giovani attori, ma altrettanto per il pubblico, attorno al rapporto ossimorico ma inscindibile tra luce ed ombra. «Luce e buio sono opposti e complementari, non esiste l’uno senza l’altro. Sono anche figure del mondo in cui viviamo: ci sono momenti della storia luminosi, chiari, ci sono epoche buie, controverse, inafferrabili. Interrogarci in gruppo sui molteplici rapporti tra luce e buio, dentro e fuori di noi, dà spazio alla luce di ciascuno e attraverso il teatro queste luci possono brillare in dialogo le une con le altre e tutti assieme possiamo fare più luce su noi stessi, sul mondo che ci circonda.»

Peculiarità del festival è, inoltre, il coinvolgimento dei giovani attori in tutti gli aspetti dell’organizzazione del festival stesso, «perché il teatro non sia legato solo alla dimensione della performance, ma dia anche la possibilità di far conoscere ai più giovani gli aspetti legati alla gestione di un evento culturale, affiancando i professionisti che lavorano dietro le quinte.»

Realizzato in partnership con la Cooperativa Energie Sociali e con associazioni del territorio come Veronetta129, Heraldo, ProsMedia e D-Hub, il Festival collabora da quest’anno anche con il Festival FU.ME di Cesena, organizzato dall’associazione Alchemico Tre, per offrire ai giovani uno sguardo su realtà legate alla cultura e ai giovani all’interno del panorama nazionale.

In primo piano da sinistra, Silvia Masotti e Camilla Zorzi.

La programmazione

Gli spettacoli della fascia più giovane di attori e attrici, dai 9 ai 15 anni, andranno in scena il 27 e 28 maggio al Teatro Santissima Trinità con Lessico Familiare, dal romanzo di Natalia Ginzburg, Il Piccolo Principe, dall’opera di Antoine de Saint Exupéry e Telemachia, una rilettura del viaggio di Telemaco, e il 9 giugno al Parco Santa Toscana con Orlando & Co., liberamente ispirato all’ “Orlando Furioso” di Ariosto.

Gli spettacoli della seconda fascia, 15-23 anni, invece, andranno tutti in scena al Parco Santa Toscana alle 21.30. Il 13 e 14 giugno andrà in scena Prometeo, dal “Prometeo Incatenato” di Eschilo. Prometeo è il titano che ruba il fuoco agli dei per darlo agli uomini, grazie alla cui trasgressione negli uomini si accende il progresso: abilità, sapienza, tecnica, scienza ed arte. Ma come si rapporta l’uomo a tale progresso e, soprattutto, è in grado di gestirlo?

Il 16 e 17 giugno andrà in scena Antigone, dalla tragedia di Sofocle. L’opera è un mito politico: fa luce sulla costruzione della polis, della città, il collettivo politico. La tragedia mette in scena dei contenuti, prima ancora dei personaggi, che vivono in ciascuno, poiché ciascuno è un po’ Antigone, un po’ Creonte e un po’ il coro di cittadini che cerca di fare luce sull’amore e sul dolore che travolgono il mondo.

La locandina della terza edizione del festival Veronetta #SpazioTeatroGiovani.

Il 19 e 20 giugno, intrepretato da ragazzi dai 24 ai 34 anni, andrà in scena Roma Ore 11, spettacolo tratto dall’inchiesta giornalistica di Elio Petri, che fa luce su temi che ci riguardano e ci interrogano ancora oggi: gli innumerevoli nodi del lavoro femminile a partire da un caso di cronaca del 1951.

Il Festival si chiuderà con lo spettacolo Uomini e no dal romanzo di Elio Vittorini, interpretato da ragazzi dai 20 ai 29 anni, che andrà in scena il 24, 25, 26 e 27 giugno. Vittorini scrive “Uomini e no” nel 1944, durante la seconda guerra mondiale in cui è impegnato a lottare da partigiano contro il nazifascismo. L’opera porta alla luce una domanda scomoda ma fondamentale: cosa è dell’uomo?

L’accesso al Parco Santa Toscana sarà consentito previa prenotazione mandando una mail a spazio.teatro.giovani@gmail.com indicando i propri dati e contatti, cui seguirà una mail di conferma. I posti verranno assegnati prima dello spettacolo in ordine di arrivo e la fruizione sarà ad offerta libera. Il ristorante libanese Tabulè gestirà il food truck durante le serate di programmazione.

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