Sul palco del Camploy si apre la porta sulla storia di Pasolini: una storia politica, artistica, ma soprattutto umana che racconta gli intrighi e le borgate del Novecento, che forse poi non sono neanche così distanti dal nostro tempo.

Astrid, 20 anni studentessa di medicina

Respirare la temperatura del secolo in due ore di spettacolo.
Tensioni, drammi, ideologie, storie.
Celestini porta il pubblico con sé in un viaggio di parole, riempiendo ogni respiro con un pensiero attento e travolgente.
Un lavoro che punta una luce anche sugli angoli scomodi della nostra storia, quelli impolverati, quelli spesso non detti, ma profondamente fondanti dell’Italia di oggi.
L’umanità portata in scena attraverso la storia del Pasolini mi ha commossa ed emozionata.

Elisa, 28 anni, social media manager

In Museo Pasolini la guida-attore conduce il pubblico tra il Novecento degli intrighi di potere, che uccide non solo Pasolini ma anche la libertà. Uno spettacolo essenziale che tiene incollato alla poltrona, con una fisarmonica e una lampada, una voce e un personaggio.

Michele, 25 anni, architetto
Uno spettacolo che oltre al racconto storico dona allo spettatore spunti di riflessione sull’andamento del mondo che ci circonda. Su come le cose sono andate, vanno tutt’ora e potranno andare, o meglio, andranno.
Pietro, 20 anni, studente di Scienze e tecnologie per l’ambiente a Padova
In Museo Pasolini, Ascanio Celestini è il portinaio, bigliettaio e guida del nostro tour. Un tour che parte nel 1922 e finisce nel 1975. Un tour che ripercorre la vita del Poeta con la PPP maiuscola, una vita che coincide con la storia di tutti noi, di un secolo complesso e di cui ancora sentiamo degli strascichi pesanti. Un momento di ricordi di borgate, comicità, ma anche tanta verità. 

Linda, 28 anni, insegnante