WithU Verona ha terminato il girone di andata di SuperLega aggiudicandosi la sfida contro Top Volley Cisterna dopo cinque set tirati. La trasferta di Latina ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi per un punto perso che ha precluso ai gialloblù la possibilità di terminare la prima parte di stagione al secondo posto assoluto. D’altra parte è evidente che tutti avrebbero firmato tre mesi fa per essere al terzo posto con sette vittorie su undici partite.

Il difficile viene ora

Le performance degli uomini di Radostin Stoitchev hanno stupito per qualità e continuità e hanno permesso a WithU Verona di essere l’unica grande novità presente nelle zone nobili della classifica rispetto allo scorso anno. Certo, è presto per i giudizi definitivi, ma in uno sport di recente molto avaro di sorprese, trovare Rok Mozic e compagni così in alto nella classifica di SuperLega è una notizia.

Ora viene il difficile. Le varie squadre stanno oliando i rispettivi sistemi, gli atleti reduci dalle rassegne internazionali giocate d’estate stanno recuperando la migliore forma, per Verona non sarà facile replicare risultati e numeri della prima parte di stagione. Se ci sarà un assestamento delle prestazioni, magari con il “ritorno” di Cucina Lube Civitanova, al momento solo sesta, o l’esplosione di Gas Sales Bluenergy Piacenza, dal potenziale ancora inespresso, sarà il campo a dirlo nelle prossime settimane.

In ogni caso per Verona l’obiettivo sarà proseguire nel proprio percorso di crescita, mantenendo la continuità di risultati contro avversari meno accreditati e sperando di fare lo sgambetto a qualche big, come appunto successo nel girone d’andata. La classifica corta, sei squadre in soli tre punti, impone estrema attenzione e che si evitino distrazioni, con la sola Sir Safety Susa Perugia, ancora imbattuta, libera di permettersi anche qualche passo falso prima della post season.

Piacenza vuole vendicare l’andata

Il primo banco di prova casalingo del girone di ritorno di WithU Verona sarà Piacenza. Il difficile non tarderà dunque a proporsi. La squadra emiliana, guidata da Lorenzo Bernardi, infatti, arriverà a Verona con la volontà di vendicare la sconfitta subita alla prima di campionato e dovrebbe poter contare su tutti i suoi effettivi, al contrario di qualche mese fa.
Di uomini da copertina da citare per gli ospiti ce ne sono molti, primo tra tutti il miglior centrale al mondo Robertlandy Simon, così come Santos de Souza Ricardo Lucarelli e Yoandi Leal, schiacciatori navigati e nell’elite internazionale di questo sport, ma che ancora non riescono a dare l’impulso sperato ai risultati di squadra.

Intendiamoci, Piacenza è a pari punti con Verona nelle zone alte della classifica, ma per investimenti fatti e, appunto, per materiale tecnico, vederla staccata di 14 punti da Perugia, è una sorpresa in negativo. L’ambiente ambizioso e un tecnico non certo noto per pazienza e moderazione, fanno di Piacenza un luogo affatto sereno. Questo aspetto dovrà essere, viceversa, il punto di forza di Verona che, con il giusto mix di leggerezza ed esuberanza, può davvero ripetere il colpaccio.

I voti di metà stagione alle squadre

Sir Safey Susa Perugia: voto 10 – Cvuoi dirgli ad Andrea Anastasi e alla sua truppa dopo 11 gare da imbattuti con la ciliegina della vittoria al Mondiale per club? massimo dei voti senza discussioni.

Valsa Group Modena: voto 7,5Andrea Giani sembrava cotto e bollito dopo poche gare, ma ha saputo uscire dalle difficoltà e sta lavorando al meglio nell’assemblare un gruppo con diverse novità rispetto alla passata stagione. E poi c’è sempre da dare un voto in più a chi gestisce Earvin Ngapeth, croce e delizia di un sestetto forse meno qualitativo di anni addietro, ma che ai playoff non regalerà niente a nessuno.

WithU Verona: 8,5 – Nome nuovo delle gerarchie nazionali, sta proponendo un assetto sbarazzino e estremamente fisico. Che faccia scuola nel prossimo futuro?

Gas Sales BluEnergy Piacenza: 5 – Il voto negativo ora può cambiare del tutto a fine stagione, ma Piacenza è stata costruita per vincere, solo così si meriterà la promozione.

Itas Trentino: 6 – Ingeneroso forse per una squadra che ha dovuto fare i conti, più di tutte, con l’usura post Mondiali dei suoi principali protagonisti. Arcigna, se la giocherà ai playoff con meno frecce in faretra rispetto alle avversarie, ma con la consueta qualità.

Cucina Lube Civitanova: 5 – Tra i top team è quella più indietro e sembra essere in una fase di involuzione, molto simile al decadimento prestativo del proprio uomo simbolo Ivan Zaytsev. Gioca, tanto e bene, Mattia Bottolo, unica luce costante nel grigiore diffuso di un ambiente tra i più vincenti dell’ultimo ventennio.

Allianz Milano: 6 – La classifica è perfettamente in linea con le aspettative. La scommessa Paolo Porro è avvincente, ma il complesso delle risorse impedisce velleità da final four.

Top Volley Cisterna: 7 – Ha iniziato bene, poi si è stabilizzata, ma tra i team alla ricerca di una salvezza tranquilla è quella messa meglio e che sta giocando meglio. La seconda giovinezza sportiva di Michele Baranowicz non era affatto scontata.

VeroVolley Monza: 5 – Voto alla sfortuna che ha messo fuori gioco il registra designato e ha obbligato la società a delineare un nuovo assetto. Al netto di questo, al momento è la delusione principale della stagione e con scarse possibilità di invertire la rotta. Georg Grozer, uomo deputato a guidare l’attacco brianzolo, è la brutta copia del gigante tedesco apprezzato in Italia. Gianluca Galassi sembra uno dei pochi a tenerci. Stagione da archiviare prima possibile, dopo quella passata che aveva viceversa fatto sognare.

Pallavolo Padova: 6 – Non tutte le stagioni possono essere superiori alle attese. La compagine patavina ci ha abituato ai miracoli con budget di gran lunga inferiori alle rivali, ma quest’anno la salvezza sarà in dubbio fino all’ultimo.

Gioiella Prisma Taranto: 5,5 – Qualche sprazzo, poca continuità. Contenderà a Padova la salvezza, a proprio sfavore una minore identità e abitudine ad interpretare il ruolo di cenerentola assoluta.

Emma Villas Aubay Siena: 5 – Voto in evoluzione perché, dopo il cambio in panchina, è in striscia aperta di due vittorie, unici punti del campionato. Fin lì era da tre. visto che ha sciaguratamente lasciato per strada più di un terzo di campionato, nonostante un roster non inferiore alle rivali di medesimo rango. Ora, però, appare in piena corsa.

I voti di metà stagione ai giocatori

Palleggiatori:
Simone Giannelli voto 10, maturità piena, empireo sportivo raggiunto.
Luciano de Cecco voto 5, highlight a parte, se un team di stelle non ingrana, una fetta di colpa è del palleggiatore.

Opposti:
Maskim Sapozhkov voto 8, ha tali e tante potenzialità che dargli 10 sarebbe ingeneroso e renderebbe problematico assegnare voti in futuro.
Ivan Zaytsev voto 4,5, faticare nel recuperare dagli infortuni, invecchiare, fa parte del ciclo naturale delle cose. Il come si affronta la fase calante della propria carriera è una scelta, sia in termini mediatici che squisitamente tecnici. Non convincente, a prescindere dal ruolo ricoperto.

Centrali:
Marco Vitelli voto 9, una delle rivelazioni nel ruolo. Attacca con percentuali siderali (75%) ed è già in doppia cifra per ace realizzati.
Simone Anzani voto 5, non il segmento migliore di stagione nella carriera dell’ex gialloblù. In una Civitanova involuta lui non è da meno, basti pensare che non arriva al 50% in attacco. Crescerà con l’andare della stagione.

Schiacciatori:
Matey Kaziyski voto 38, come gli anni di età di uno degli immortali di questo sport. Ancora determinante nel sistema Trento con tre schiacciatori, ancora leader tecnico e carismatico, ancora capace di mettere palla a terra con percentuali degne di un ventenne.
Nemanja Petric voto 4,5, Siena si aspettava forse qualcosa di più. Vedremo se uscirà alla distanza.

Liberi:
Massimo Colaci 7,5, è lui il miglior ricevitore della SuperLega e, sappiamo, non è che in difesa sia uno scarso. Se poi consideriamo che deve ricevere al fianco di un certo Leon…, voto meritato.
Filippo Federici 5, dopo la scorsa stagione era lecito attendersi qualcosa di più. Le difficoltà di Monza spiegano solo in parte il mancato sviluppo a cui sembrava predestinato.

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