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Il caso-Stepinski. Mariusz vuole l'Hellas: la delusione di Pellissier e Marcolini
Il caso-Stepinski. Mariusz vuole l'Hellas: la delusione di Pellissier e Marcolini
C’è un caso-Stepinski al Chievo? Ebbene sì. Il centravanti polacco vuol giocare in serie A. Il suo agente gli ha mostrato una proposta dell’Hellas. E la cosa ha fatto arrabbiare Pellissier e Marcolini.
Compagni di reparto fino a ieri, oggi con obiettivi, a quanto pare, differenti. Sergio Pellissier non è abituato a mandar messaggi cifrati né tanto meno per interposta persona. Anzi, l’ex capitano anche stavolta ci ha messo la faccia ancor prima che uscisse la notizia.
Ieri a Mariusz ha fatto capire pubblicamente di essere deluso. Da uno come lui, a cui ha insegnato molto nella sua avventura in gialloblù. Il centravanti polacco ha chiesto di essere ceduto, sobillato da proposte di mercato che finora, almeno nei termini economici, sono lontane da incrociare le richieste, legittime, del sodalizio gialloblù.
Sta crescendo, Mariusz, e un merito di tutto ciò va sicuramente a quello che oggi è diventato il principale dirigente della società per cui lavora. Sul campo, se l’impegno è indiscutibile, è evidente abbia margini di crescita ma anche di miglioramento rispetto all’efficacia sotto rete, come le ultime uscite – a Cagliari in Coppa e a Perugia in campionato – hanno evidenziato. Però ora vuole giocare in serie A. E ha già in mente dove: all’Hellas Verona. Lo ha ripetuto oggi a TuttoMercatoWeb.com. Senza fronzoli.
Le chiacchiere estive lo avevano accostato a Parma, Brescia e altri sodalizi. Voci seguite da nessun riscontro. Pazienza: nella città di Romeo e Giulietta sta bene. A questo punto della vicenda chiede però di cambiare sponda. Dall’altra riva del fiume ha ricevuto una proposta e non vuole lasciarsela scappare. Ingeneroso? Opportunista? Di sicuro anche Michele Marcolini è amareggiato. Il mister si è sintonizzato sulla stessa lunghezza di Pellissier e lo ha fatto sapere attraverso il sito ufficiale. «La situazione di Stepinski è spiacevole, non fa bene alla squadra ma neanche a lui. Ha lavorato bene dall’inizio del ritiro ma ora l’atteggiamento è cambiato. È una delusione, contavamo su Mario e ad oggi è difficile pensare di insistere su di lui».
Pellissier è stato netto e diretto: in un calcio che ha messo quasi del tutto il romanticismo in soffitta, prima si dimostra di valere e si conquista il rispetto di tutti, poi semmai si campano pretese. E il Chievo, nonostante l’obiettivo di collocare ingaggi onerosi, non ha alcuna intenzione di svendere.
Vale per Stepinski, come per Vignato o altri. Almeno finché il prezzo non sarà quello giusto. Nel frattempo, la richiesta della società a chi è sotto contratto è chiara e semplice. Rimboccarsi le maniche e dare una mano alla causa. Anche se da domani sarà, nello specifico, più difficile.