Pochi mesi fa migliaia di veronesi, tra cui moltissimi giovani, si impegnavano, approfondivano temi amministrativi riguardanti la città e si divertivano nella straordinaria campagna elettorale che ha portato Damiano Tommasi a diventare sindaco, ora affiancato da una giunta di persone nuove e competenti, dalle quali Verona molto si aspetta. Quando questo accade, la politica – e quindi anche tutta la nostra comunità – fa un passo avanti.

In questi giorni, purtroppo, assistiamo invece ad una clamorosa frana nella credibilità di una fascia importante della classe dirigente del centrosinistra. Una frana che purtroppo riguarda alcuni fra coloro che dovrebbero rappresentare il nostro paese in Europa, al massimo livello.

Il tema che il centrosinistra ignora

Pier Antonio Panzieri, già parlamentare europeo con il Pd, ora al centro dell’inchiesta belga sulle mazzette all’Eurocamera per “ripulire” l’immagine del Qatar in vista dei Mondiali di Calcio 2022.

Sono un giurista, e so benissimo che esiste la presunzione di innocenza. I processi faranno il loro corso.

Ma qui il tema è diverso. Persone trovate con valigie di contanti in casa (proprio mentre qui giustamente critichiamo l’innalzamento del modesto “tetto” al contante), persone che ricevono regali di valore durante il loro mandato parlamentare o la loro carriera di assistenti parlamentari, sono la conseguenza di un metodo disastroso nella selezione della classe politica, in questo caso del centrosinistra, ai più alti livelli.

Questo tema prescinde dai processi e dal loro esito. Questo tema deve essere affrontato subito. Questo tema, per il momento, viene completamente ignorato dai dirigenti nazionali del centrosinistra.

Più informazioni sulle candidature

Eppure le soluzioni vi sarebbero per ridurre di molto il rischio. Come avviene in tutte le organizzazioni pubbliche e private che funzionano, la selezione della classe dirigente deve essere accompagnata da una serie di procedure e di controlli interni, nel complesso idonei a contenere notevolmente il numero di scelte sbagliate.

Ad esempio: le candidature più importanti dovrebbero essere precedute da una serie di richieste formali di informazioni al potenziale candidato, utili per i controlli interni successivi. Salvo situazioni molto particolari, dovrebbe escludersi la possibilità che una carriera politica proceda “a vita”, semplicemente passando da una carica all’altra.

Partiti e audit interno

Gli assistenti dei parlamentari dovrebbero essere selezionati in un albo di persone competenti e dotate di requisiti controllati dall’istituzione, e non scelti del tutto arbitrariamente dai singoli eletti. I partiti dovrebbe avere un ufficio di controllo interno (internal auditing) dotato dei necessari poteri di verifica continuativa.

Foto di Asad Photo Maldives, Pexels.

Vi è poi molto altro: esiste infatti una diffusa letteratura su come queste cose possano essere organizzate e su quanto funzionino.

Vi è un solo problema nell’organizzare in modo adeguato la selezione della classe dirigente: chi è al vertice delle organizzazioni politiche perderebbe il proprio potere assoluto sulla scelta. Se il problema è questo, ditelo chiaramente, possiamo impegnare in altro il nostro tempo.

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