Alessia Rotta è stata eletta Consigliera del Comune di Verona. Con oltre mille preferenze ha portato un importante contributo alla causa di Tommasi. Ovviamente non di soli numeri si parla quando a Verona viene eletta una Deputata di lungo corso (dal 2013) che ha fatto esperienza nel Parlamento con anche incarichi importanti, da quello di portavoce del Partito Democratico fino, recentemente, al ruolo di Presidente della Commissione sull’Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici.

Rotta, cosa ci racconta il risultato delle amministrative di Verona?

«Questa vittoria dice che nulla è impossibile e che quando si interpreta il sentimento delle persone e della città, che aveva voglia di cambiare ed avere dei rappresentanti finalmente all’altezza delle sue aspettative, tutto può accadere. Naturalmente ci vogliono tanti ingredienti e uno di questi è Damiano Tommasi.»

Il quale ha vinto anche grazie a una modalità di comunicazione che ha saputo creare un nuovo modo di fare politica…

«Ci ha confermato ancora una volta che il linguaggio della politica deve finalmente cambiare. E che questa contrapposizione a tutti i costi non è sempre necessaria. Si possono dire le cose anche gentilmente, sia pur fermamente.»

Il difficile arriva da oggi. Ora la coalizione che ha vinto, il centro-sinistra, deve dare sostanza alle parole…

«Certo. Bisogna dimostrare di essere all’altezza della situazione. Io credo che la squadra lo sarà. Abbiamo un’idea di città che si basa sulle comunità e sui quartieri. Verona deve ripartire dai bisogni e dai desideri delle persone e dall’idea che può avere di se stessa e a cui deve aspirare.»

Il suo partito, il PD, ha dato un contributo importante in termini di voti. È una rivincita di un partito che è stato criticato in passato, spesso giustamente, ma che ha saputo in questo caso ritrovare una sua compattezza, portata al servizio di un’idea?

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Alessia Rotta

«Abbiamo saputo fare squadra. Non era importante che il candidato sindaco fosse espressione di quello che è di fatto ancora il primo partito del centro-sinistra. L’importante era riuscire ad arrivarci insieme, con un programma condiviso, avendo tutti a bordo. Credo che questa può essere per tutti, a cominciare da noi stessi, una lezione di umiltà, consapevolezza e responsabilità.»

Da Roma lei torna nella “sua” Verona. Cosa porterà in dote dall’esperienza politica fatta fino nella Capitale?

«Sono molto contenta e onorata. Ringrazio gli oltre mille cittadini veronesi che mi hanno dato fiducia. Naturalmente cercherò di dare il mio contributo, come lo farà, ne sono certa, ciascun consigliere eletto in consiglio, ognuno con le proprie competenze e capacità.»

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