Produrre, immagazzinare e consumare energia elettrica prodotta in loco da fonti rinnovabili, risparmiando e apportando notevoli benefici economici, ambientali e sociali, indispensabili per affrontare l’attuale crisi energetica: è possibile grazie alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e ai nuovi modelli di autoconsumo collettivo che consentono a imprese, comunità locali e cittadini di condividere energia elettrica e dare il via alla rivoluzione energetica sul territorio.

Ma cosa sono e come si costituiscono le Comunità Energetiche Rinnovabili? Mercoledì 27 aprile alle ore 20.45 presso Corte Molon a Verona, un incontro in presenza organizzato da Legambiente Verona con il patrocinio della Seconda Circoscrizione del Comune di Verona, spiegherà come le CER rappresentino un driver importante nella transizione ecologica verso l’efficienza energetica facendo sì che la produzione di energia elettrica avvenga grazie ad un ruolo attivo dei cittadini che si trasformano nei cosiddetti “prosumer”, produttori e nello stesso tempo consumatori. Durante la serata interverranno Andrea Falsirollo, presidente ordine degli ingegneri di Verona, Katiuscia Eroe, responsabile nazionale energia Legambiente, Sergio Olivero direttore comunità energetica di Magliano d’Alpi (CN) ed Elisa dalle Pezze presidente della Seconda Circoscrizione del Comune di Verona. Modererà la serata Antonio Bottega, Ingegnere chimico, esperto di temi energetico ambientali e collaboratore di Heraldo.

A Verona solo il 2.3% dell’energia consumata annualmente dai cittadini veronesi è rinnovabile e prodotta in loco. Ma cittadini, imprese e attività commerciali possono produrre, scambiare e gestire insieme l’energia elettrica prodotta da fonti energia rinnovabile condividendo uno o più impianti e costruendo insieme la propria indipendenza energetica, abbattendo i costi di produzione attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Dalla teoria alla pratica: come si fonda una CER

Le Comunità energetiche Rinnovabili si configurano come nuove forme di produzione e autoconsumo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e hanno una caratteristica fondamentale, sono democratiche e accessibili a tutti, chiunque può farne parte. Si costituiscono infatti attorno a Soggetti giuridici non-profit e possono aderirvi cittadini, imprese, amministrazioni, associazioni, con lo scopo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili.

Introdotte in Italia grazie alla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), le CER vedono in questi mesi una iniziale diffusione in tutto il territorio nazionale. Le comunità energetiche attualmente presenti in Italia sono circa una ventina (ne avevamo parlato qui) (1750 in Germania); ma con la spinta del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevede finanziamenti specifici di oltre 2 miliardi di euro per favorire la diffusione delle modalità di autoproduzione e autoconsumo collettivo, si riuscirebbe a produrre un quantitativo di energia di circa 2.500 GWh annui, in grado di evitare l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

Le comunità energetiche, secondo uno studio Elemens-Legambiente, potranno contribuire con circa 17 GW di nuova potenza da rinnovabili al 2030, pari a circa il 30% dell’obiettivo climatico al 2030 del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), ancora da aggiornare.

Ma le finalità non sono solo ambientali. Attraverso le CER vengono abbattuti i costi di dispersione di energia, di costo della materia prima e gli oneri di sistema, portando ad un consistente risparmio in bolletta. Inoltre, attraverso l’energia prodotta grazie ai meccanismi incentivanti, lo Stato garantisce un contributo su ogni KW scambiato.

Sostenere l’energia comunitaria

Cogliendo tali nuove opportunità, i cittadini, imprese, e comunità locali possono unirsi per diventare attori protagonisti nel settore energetico, attraverso azioni dirette e partecipate che mirano alla costruzione di una società più equa e sostenibile. Questa tendenza è in crescita: in vista della riduzione delle emissioni di carbonio nel settore elettrico prevista per il 2050, si stima che 264 milioni di cittadini dell’Unione Europea si uniranno al mercato dell’energia come prosumer, generando fino al 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva del sistema.

Durante la serata del 27 aprile saranno raccolte adesioni da parte di cittadini, aziende, associazioni, enti pubblici e privati, per restare aggiornati o partecipare alla fondazione di una Comunità Energetica sul territorio della Seconda Circoscrizione.
Per partecipare alla serata è necessaria la prenotazione scrivendo a: web@legambienteverona.it
Sarà inoltre possibile seguire la diretta sul canale Facebook di Legambiente Verona.

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