Sul podio di Austin risuona l’inno italiano grazie al trionfo di Enea Bastianini a bordo della Ducati del team Gresini, capace di bissare la vittoria del Qatar. Un binomio che in terra texana nessuno è riuscito a battere, nonostante un folto gruppo di avversari che aveva cercato di strappargli dalle mani un successo conquistato solamente negli ultimi giri.

Negli Stati Uniti ha vinto il pilota che ha corso con lucidità, visione e talento, trovando l’equilibrio perfetto tra l’usura delle gomme e il momento in cui attaccare i rivali, in particolare quel Jack Miller che aveva preso la testa della corsa alla partenza. L’australiano del team ufficiale Ducati ha dovuto cedere il passo a poche tornate dal termine, complice un calo degli pneumatici che lo ha costretto ad arrendersi anche ad Alex Rins. Un secondo posto prezioso per lo spagnolo della Suzuki, che conferma il suo buon stato di forma in questo inizio di stagione, anche se dovrà trovare quella costanza che spesso gli è mancata per essere competitivo durante l’intero arco del campionato.

A impreziosire ulteriormente la giornata della casa giapponese è stato il quarto posto di Joan Mir, distante meno di due secondi da quello che avrebbe potuto essere un doppio podio. Quinto Francesco Bagnaia, autore di una gara anonima, non per il risultato, ma per la mancanza di quello spunto utile per lottare davanti. La classifica, tuttavia, non racconta l’intera storia, perché il sesto posto di Marc Marquez ha un sapore speciale. Un problema tecnico alla partenza, infatti, aveva fatto scivolare lo spagnolo fino all’ultimo posto, costringendolo a una lunga rimonta. Senza darsi per vinto su una pista che in passato lo aveva visto dominare, il pilota della Honda è riuscito a riportarsi fino ai margini della top five con una prestazione da vero campione del mondo. A concludere la top ten Fabio Quartararo, le due ducati del team Pramac e Maverick Vinales, in continuo crescendo a bordo dell’Aprilia.

Seconda vittoria in quattro gare per Bastianini

Il quarto appuntamento della stagione ha regalato una corsa a lungo indecisa, ricca di potenziali pretendenti alla vittoria, complice la moltitudine di Ducati pronta a giocarsi le posizioni per il podio. Moto dalle caratteristiche pressoché simili, se non per il fatto che quella dell’italiano del team Gresini fosse in versione 2021. Proprio per questo, il riminese aveva studiato una strategia di gara particolare, con l’intenzione di studiare gli avversari e risparmiare le gomme per attaccare sul finale. Una tattica che ha dato i suoi frutti, ma difficile da attuare, perché verso metà gara diversi rivali gli avevano dato filo da torcere, come Rins e Martin, rendendo difficile trovare il ritmo. Tanti duelli che Bastianini ha saputo gestire in maniera egregia, rispondendo colpo su colpo.

Una volta liberatosi dei rivali che avevano rallentato il suo cammino, l’italiano si era messo alla caccia di Miller, trovando il sorpasso decisivo a cinque dalla bandiera a scacchi. «Avevamo studiato come fare una gara così, sapevamo che era un Gran Premio complicato. All’inizio soffrivo tanto nel primo settore, cercavo di non forzare troppo perché quella era la parte più difficile fisicamente. Poi quando ho visto Rins puntarmi per due-tre volte, ho capito che era arrivato il momento di andare avanti. Sono riuscito a superare Martin e mi sono avvicinato a Miller. Quando ho visto di averne un po’ di più, mi sono detto ‘adesso mi tocca andare’. Ho fatto qualche errorino quando sono andato davanti, però alla fine sono riuscito a mettere su un buon ritmo», ha spiegato Bastianini a Sky Sport MotoGP.

Una lotta per il podio sempre aperta

Concludere al terzo posto dopo aver passato in testa la maggior parte della corsa spesso lascia l’amaro in bocca, ma per Miller si tratta di un risultato da prendere con il sorriso. L’australiano era stato scaltro nel prendere il comando alla partenza, cercando di controllare il ritmo al fine di preservare le gomme per il finale.

Il cambio di passo sarebbe poi arrivato intorno al decimo passaggio per cercare lo strappo, forse un po’ presto con circa ancora metà gara da completare. Un calo delle coperture sul finale non gli ha permesso di reggere il confronto con Bastianini, perdendo anche la posizione su Rins alla penultima curva.

Ciò nonostante, l’australiano ha espresso soddisfazione per una buona performance, riscattando la prova opaca in Argentina. «All’inizio controllavo, poi verso il decimo giro ho cercato di fare qualche giro veloce. Forse era un po’ presto, ma volevo spezzare il ritmo. Onestamente non so se quest’oggi avrei potuto fare di meglio. Sapevo di non avere il passo per scappare e lasciare il gruppo alle mie spalle. Quando Enea mi ha passato ho provato a seguirlo., ma ad un certo punto è andato lungo. Ho commesso lo stesso errore rischiando di uscire di pista e farmi sorpassare. Sapevo di avere Rins dietro molto vicino: ho provato a difendermi, ma alla fine mi superato.»

Lotta per il podio che è rimasta a lungo aperta, complice la presenza di diverse Ducati in lizza per conquistare un trofeo. Verso metà gara sembrava che anche le due moto di Borgo Panigale del team Pramac potessero far parte della sfida, ma un calo repentino delle gomme le aveva escluse dalla battaglia, lasciando spazio alle due Suzuki.

Un’opportunità che Rins non si è fatto sfuggire, attaccando nel momento più propizio della corsa nonostante un motore di qualità, ma ancora inferiore alla concorrenza. Un secondo posto che lo spagnolo ha voluto dedicare a chi sta vivendo un periodo di difficoltà: «Questo risultato è fantastico e voglio dedicare questo podio a Suzuki per i loro incredibili risultati, ma anche al popolo dell’Ucraina, e quelli in tutto il mondo che stanno soffrendo.»

Una rimonta alla Marquez

Non lo chiamano “King of COTA” senza un motivo. Anche quest’anno, nonostante i dolori fisici che lo avevano costretto al riposo in Argentina, Marc Marquez ha dato spettacolo in terra texana, centrando una rimonta clamorosa. Un problema alla partenza lo aveva visto scivolare sino all’ultima posizione, costringendolo a mettere da parte le sua ambizioni di vittoria. L’obiettivo era quindi diventato quello di concentrarsi sul risalire la classifica e portare a casa quanti più punti possibili.

Una prova in cui lo spagnolo non si è risparmiato prendendosi anche qualche rischio, lanciando il cuore oltre l’ostacolo, come nel suo stile. È stato così anche ad Austin, perché con un passo si assoluto livello, il pilota della Honda era stato di riportarsi rapidamente in top ten.

Sorpasso dopo sorpasso, lo spagnolo sembrava quasi una macchina perfetta, tanto pazza quanto bella. Una macchina che aveva tirato i remi in barca solo a poche tornate dalla fine, stremata dallo sforzo e dall’impossibilità di rimontare ulteriormente. Gli ultimi passaggi lo avevano visto prendere parte a un bel duello con Quartararo, uscendone vincitore.

Anche se a prendersi la scena è stato Bastianini con il suo secondo successo, Marquez si è conquistato gli applausi e gli onori per una performance da campione.  

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