Un World Café per dialogare, confrontarsi e orientarsi sul tema dei conflitti, con un occhio agli avvenimenti che hanno colpito l’Europa nelle ultime settimane. È ciò che propone Progettomondo, storica ong veronese che ha programmato un incontro per sabato 2 aprile dalle 15.30 presso lo spazio culturale e di coworking Habitat Ottantatre di via Mantovana, a Verona.

L’iniziativa non vuole offrire soluzioni, ma favorire il confronto sulle conseguenze della guerra e le possibilità di reazione verso i soprusi. L’obiettivo è quello di mettere in dialogo le persone di qualsiasi età e provenienza in un contesto libero, ponendo tutti i partecipanti nelle condizioni di poter costruire una cultura di pace.

Le quattro tematiche dell’evento

Il world café tratterà quattro tematiche: educazione, informazioni, migrazioni e cambiamento. L’educazione per comprendere come si possa creare una cultura di pace già nelle scuole. Le informazioni per scoprire come leggere ciò che arriva dai media e fare la propria parte nella comunità e sui sociale network. Il cambiamento in quanto ogni individuo può apportare qualcosa nel quotidiano, nelle relazioni con le altre persone, incoraggiando il rispetto reciproco. Le migrazioni perché ogni conflitto porta con sé degli spostamenti, promuovendo il tema dell’accoglienza nei confronti dei rifugiati che scappano per mettere in salvo la propria vita e quella dei loro cari.

Uno scatto della manifestazione in Piazza Brà del 26 febbraio scorso, foto di Osvaldo Arpaia.

Formula che permette un dialogo aperto

È possibile raggiungere la pace? Come si può rispondere alla guerra e gestire le sue conseguenze? L’armonia tra le persone può essere duratura? Come si possono promuovere percorsi di convivenza e tolleranza? Questi sono alcuni di quesiti che animeranno l’incontro, con un format molto particolare.

La formula del world café propone un dialogo aperto con quattro tavoli composto da sei persone ciascuno, con argomenti a rotazione per incoraggiare il confronto. Ogni tavolo stimola la discussione per una ventina di minuti, a partire da un quesito iniziale suggerito dagli organizzatori dell’evento che spinge i partecipanti a dare il proprio contributo fornendo la propria opinione.

Un’occasione per parlare liberamente ed esprimere le proprie idee, dato che non ci saranno degli esperti a fornire delle risposte, ma si procederà con un dibattito in cui verranno approfonditi i temi emersi ai tavoli grazie a un facilitatore, il cui compito sarà affidato a Stefano Pratesi.

Come partecipare

L’evento è a partecipazione libera e per iscriversi basta compilare il form sul sito ufficiale del promotore, Progettomondo. Un’occasione per conoscere più da vicino i suoi progetti, oltre a visitare la mostra proposta da Habitat Ottantatre sul tema della mediazione. Un percorso artistico che, tramite opere e performance, esalta l’aspetto relazionale e si interroga su come ogni singola azione influenzi la realtà, il pianeta, il sistema intero.

Mario Mancini, presidente di Progettomondo.

«Lo scoppio della guerra in Ucraina ci ha sconvolti tutti. L’invasione armata ordinata da Putin in un paese dell’Europa ha avuto un impatto dirompente nell’opinione pubblica, specie in chi percepiva le guerre “lontane”, con cinico distacco – sottolinea Mario Mancini, presidente di Progettomondo -. Il processo di costruzione dell’unità europea dopo la Seconda guerra mondiale ci aveva abituati alla “normalità della pace”, nonostante il mondo intero, fuori dall’Europa, stia vivendo negli ultimi anni un incremento di conflitti armati di diversa entità, aperta o strisciante, dichiarata o sottotraccia, insieme a innumerevoli situazioni di violenza armata. Ma il mondo ha bisogno di pace, oggi più che mai. Perché più che mai la guerra è subdola, quotidiana e inerente all’insostenibile modo in cui la specie umana abita il pianeta».

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