Nel diluvio dell’Indonesia, Miguel Oliveira danza tra le pozzanghere del tracciato di Mandalika conquistando la sua prima vittoria stagionale. Dopo una lunga attesa dovuta a un intenso temporale che aveva ritardato la partenza della gara della MotoGP, il portoghese ha sfruttato l’opportunità costruendo una corsa perfetta, pennellando le traiettorie fino alla bandiera a scacchi. Una prestazione che in KTM ricorderanno a lungo per le condizioni insidiose che hanno caratterizzato la domenica indonesiana, ma che conferma i passi avanti della casa austriaca sia con l’asciutto che col bagnato. Secondo Fabio Quartararo, di nuovo con il sorriso dopo la prova opaca del Qatar. A concludere il podio è stato Johan Zarco, con un pilota Ducati del team satellite di nuovo in grado di chiudere davanti squadra ufficiale.

Lo specialista del bagnato della casa di Borgo Panigale, Jack Miller, ha infatti concluso proprio dietro al francese, compagno di marca ma della squadra clienti Pramac. Seppur sia mancato quel guizzo per restare con costanza nella lotta per il podio come nei primi giri, la Suzuki porta a casa un buon quinto e sesto posto. Settimo Franco Morbidelli, protagonista di una buona rimonta dopo essere scattato dalla quinta fila in seguito a una penalità rimediata in FP3. A concludere la top ten l’altra KTM di Brad Binder, seguito da Aleix Espargarò e il debuttante Darryn Binder, capace di conquistare i suoi primi punti nella massima serie motociclistica.

L’attesa per la pioggia

La corsa è scattata alle 16:15 locali, oltre un’ora più tardi del previsto a causa del violento temporale che si era scatenato sulla pista nel primo pomeriggio. Circostanze che hanno spinto la direzione gara ad accorciare la distanza complessiva da 27 a 20 tornate, in modo da preservare le condizioni della pista a causa dell’asfalto, come spiegato da Franco Uncini, responsabile della sicurezza MotoGP. Il manto stradale del tracciato era stato posato proprio poche settimane prima del Gran Premio per rispondere alle lamentele dei piloti, che in seguito ai test prestagionali ne avevano criticato le caratteristiche.

Con l’interruzione della pioggia e una lunga attesa per consentire alla direzione gara di verificare lo stato della pista con la Safety Car, fortunatamente si sono venute a creare le condizioni per disputare la gara, dando il via libera ai piloti di schierarsi in griglia in attesa del via.

La danza di Oliveira

Dopo essersi portato nelle prime posizioni in seguito a un’ottima partenza dalla terza fila allo spegnimento dei semafori, Oliveira si era reso protagonista di una fase di studio alle spalle di Miller. Un modo per studiarne i punti di forza e comprendere quale sarebbe stato il ritmo della corsa. Una strategia che, una volta compreso il potenziale della propria moto, ha dato i propri frutti, consentendo al portoghese di prendere il comando e incamminarsi su quel percorso che lo avrebbe poi portato a passare il traguardo davanti a tutti.

Nonostante le condizioni insidiose, in particolare per i rivoli d’acqua che attraversavano la pista, il pilota della KTM è stato subito in grado di costruire un buon vantaggio. Ciò gli ha consentito di gestire la testa della corsa con più calma, contenendo le rimonte degli avversari negli ultimi passaggi. Una danza tra pozzanghere, cordoli e linee bianche, come trappole da evitare per non inciampare in una caduta che ne avrebbe distrutto i sogni di vittoria. Passare rapidamente al comando è stato fondamentale anche per la visibilità, come il portoghese ha poi spiegato nelle interviste.

La premiazione di Oliveira

“Senza la partenza che ho fatto, non so dove avrei concluso la corsa. La visibilità era bassa, non riuscivo a vedere nulla. Stare dietro un’altra moto avrebbe reso il tutto ancora più difficile. Con MIller sono riuscito a capire il limite per le frenate. Poi mantenere il passo è stato il punto cruciale della gara per gestire le gomme, evitare che si surriscaldassero e contenere la rimonta di Fabio”, ha spiegato Oliveira.

Quartararo ritrova la fiducia sul bagnato

La pole conquistata al sabato aveva alzato le aspettative nei confronti di Fabio Quartararo, pronto a ripetersi anche la domenica nel caso la pista fosse stata asciutta. Con le condizioni di bagnato pesante, infatti, il francese era spesso andato in difficoltà, faticando nel trovare il passo per lottare con i primi. Nonostante un’ottima partenza che lo aveva visto mantenere la testa della corsa, qualche piccola sbavatura a livello di guida lo aveva fatto scivolare fino alla quinta posizione, ponendolo in lotta con le due Suzuki.

Il sorpasso di Quartararo sulle due Ducati

Il pilota della Yamaha sembrava essere entrato ancora una volta in quella spirale negativa, allontanandosi giro dopo giro dalla lotta per il podio. Una situazione che si è poi ribaltata all’improvviso, quando Fabio è stato in grado di ritrovare fiducia e ritmo. Da quel momento in poi, Quartararo ha iniziato a risalire la classifica, sopravanzando nello spazio di poche tornate le Ducati fino ad arrivare a segnare il giro veloce della corsa sul finale. Un ottimo ritmo che sembrava poterlo riportare in lotta per il successo di tappa, ma il buon vantaggio a disposizione di Oliveira e l’arrivo della bandiera a scacchi ne hanno fermato la rimonta. “Oggi è andata meglio di quanto mi aspettassi. Ho visto un’opportunità e l’ho sfruttata, il mio primo podio in condizioni da bagnato. Abbiamo trovato qualcosa anche con le full wet”, ha commentato il francese.

Ducati a podio

Positivo anche il terzo posto di Johan Zarco, capace di mantenere la calma nei momenti cruciali della corsa e conquistare un podio che può dare fiducia in vista delle prossime gare. Il francese, tuttavia, non ha nascosto un pizzico di rammarico per aver perso l’opportunità di lottare per la vittoria, specie per il tempo perso nelle prime fasi di gara, quando aveva perso qualche giro nel gruppo per tentare di comprendere a fondo le condizioni della pista. Mentre il pilota della Pramac aveva trovato il ritmo per riportarsi stabilmente nelle prime posizioni, Oliveira in testa alla corsa aveva già preso il largo, rendendo impossibile chiudere il distacco.

Nonostante il sorpasso subito sul finale da parte di Quartararo, Zarco si è mostrato soddisfatto per aver portato a casa un altro trofeo in condizioni molto insidiose: “Sono felice, un podio in MotoGP è sempre bello. Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per capire le condizioni della pista e del grip, ma Miller e Oliveira stavano già spingendo. Poi ho perso tempo con i sorpassi, ma è un buon terzo posto.”

I festeggiamenti per il terzo posto di Zarco

Quarto Jack Miller, il primo ducatista del team ufficiale. Dopo essere passato in testa nelle fasi iniziali della corsa, l’australiano non ha potuto nulla per arginare la rimonta di Oliveira. Miller ha provato a tenere il passo del portoghese senza riuscirci, prima di ingaggiare una lotta con Quartararo e Zarco, con il podio perso proprio sul finale. Una volta compreso il limite della moto, il ducatista ha preferito alzare il ritmo e giocare sul sicuro per portare a casa punti preziosi per la classifica iridata. Sentimenti contrastanti rispetto a quelli di Francesco Bagnaia, alle prese con una mancanza di fiducia con il proprio mezzo, in particolare in frenata, tanto da rischiare la caduta in molteplici occasioni.

Primi punti per Binder

La lotta al centro gruppo non si è conquistata gli onori della regia, ma tra i protagonisti spicca il nome di Darryn Binder, capace di giungere nei punti nella sua seconda gara nella massima categoria dopo un periodo di apprendistato in Moto3. Una corsa in cui il sudafricano ha ben figurato, guadagnando gli applausi del team, felice a metà per il ritiro di Adrea Dovizioso in seguito a un problema tecnico. Duelli in cui si sono inseriti anche Alex Espargarò e Franco Morbidelli, autore di una bella rimonta da metà griglia dopo la penalità rimediata al sabato.

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