È risaputo che l’inizio dell’anno nuovo può rappresentare per molti un punto di svolta o di riflessione su traguardi raggiunti e su mete alle quali si vorrebbe arrivare.

Una classica situazione che molti di noi hanno sperimentato qualche volta si può verificare con l’euforia delle feste, un periodo in cui si potrebbero avere delle aspettative un po’ troppo elevate e ottimiste.

Il momento dei buoni propositi

Tale situazione non rappresenterebbe normalmente un problema, se si riuscisse facilmente a riconoscere che talvolta, nel prendere alcune decisioni, ci facciamo trasportare dall’entusiasmo e dal clima piacevole.

Può diventare però un problema nel momento in cui prendiamo consapevolezza che gli obbiettivi che ci siamo dati non erano semplici come immaginavamo.

Una situazione di questo tipo può avere ripercussioni negative importanti sull’umore e può indurre a un giudizio severo nei confronti della propria persona.

Alcuni, ad esempio, possono cercare di raggiungere gli scopi prefissati con tutte le proprie forze dimenticando però ciò che realmente può avere importanza nella propria vita.

Per altri, invece, il mancato raggiungimento di uno obiettivo può smorzare e azzerare la motivazione, magari con ripercussioni anche in altri ambiti della quotidianità.

Aspettative vs realtà

In tutti questi casi risulta ricorrente comunque il tema del “fallimento”; nel primo caso perché se ne ha una paura sproporzionata e nel secondo perché si tende a percepire se stessi come persone fallimentari. 

Sicuramente il periodo di pandemia e le diverse restrizioni a cui tutti siamo stati sottoposti non hanno reso semplice questa situazione.

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Infatti, un periodo così difficile, caratterizzato dalla scarsa possibilità di entrare in contatto con gli altri, ha contribuito ad accrescere la sensazione di perdita di controllo sulla propria vita e sulle proprie decisioni.

Un primo comportamento che in simili circostanze potrebbe tornarci utile è una seria autovalutazione, una riflessione sui limiti e sui punti di forza che abbiamo.

Questo perché un sano confronto con le barriere che necessariamente esistono nella realtà di ciascuno di noi può evidenziare quali siano gli obiettivi che possiamo aspirare a realizzare con fiducia e serenità.

In secondo luogo, compiuto il primo passo, possiamo ora riordinare la nostra scala di priorità in base alle condizioni favorevoli o sfavorevoli che abbiamo individuato, riuscendo così a capire quali progetti meritino il nostro impegno e quali, invece, debbano essere rinviati ad un secondo momento nel quale i vincoli, personali o esterni, saranno magari meno forti.

Contrariamente a quanto potremmo pensare, combattere i propri ostacoli in modo violento e aggressivo non ci darà risultati effettivi e duraturi nel tempo; al contrario, potrebbe condurci ad una vita frustrante ed insoddisfacente, nonché a risultati deboli e poco consistenti, che potremmo quindi perdere facilmente.

Diventerà così invece più proficuo aspirare a traguardi piccoli ma ragionevoli, in linea con il nostro equilibrio, avanzando con pazienza e pacatezza.

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