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Un progetto che non si riduce alla semplice etichetta di moda, al vezzo estetico di indossare un capo d’abbigliamento. Quello di Aatelier è qualcosa di più: una passione nata dal design e tradotta in abbigliamento no-size e senza etichette di genere. Il minimo comune denominatore dei capi della collezione è la sostenibilità. Un’idea green nata dalla creatività di Giulia Nicoli e Sara Pasini con la collaborazione di Francesca Piccoli.

Domani, come ogni 26 del mese, dalle 9 alle 19, Aatelier apre le sue porte e mette a disposizione di curiosi, appassionati e acquirenti i propri spazi: “Una volta al mese organizziamo un evento, un pomeriggio all’insegna delle diverse forme di arte ed espressione – racconta Sara Pasini -. In vicolo dietro campanile, nel quartiere Filippini, convertiamo il nostro studio di architettura in showroom. Ogni mese intrecciamo collaborazioni diverse su temi differenti. L’evento di domani, sabato 26, prende il nome di “Oltre” perché esprime la nostra volontà di andare oltre la moda, oltre il semplice indossare capi di abbigliamento. Esponiamo i nostri vestiti artigianali che possono essere provati e indossati; inoltre, saranno nostri ospiti l’Atelier Labor Limae con i suoi splendidi gioielli realizzati a mano come pezzi unici e Fiori e Sapori con decorazioni e piante”.

Un’intera giornata legata alle creazioni, all’artigianato e all’arte per dare spazio a nuovi valori come la sostenibilità e la riqualificazione di spazi troppo spesso sottovalutati come quello del quartiere Filippini. Oltre alle collaborazioni, l’evento “Oltre” di Aatelier, ospiterà Solimano Pontorallo del Teatro Satiro Off alle 11.30 e Mezuru Takahashi con una performance di musica jazz alle 12.

“Aatelier non è solo il nostro spazio, è lo spazio di tutti coloro che condividono le idee e i valori di sostenibilità, rispetto per l’ambiente e attenzione al riciclo -commenta Giulia Nicoli-. Infatti, l’intera collezione, che si rinnova di mese in mese, prende forma dal riciclo e da prodotti di scarto che vengono recuperati e a cui doniamo una nuova vita. Essendo entrambe degli architetti, i tessuti e gli elementi di decoro provengono dalla decorazione di interni: in base a ciò che verrebbe gettato, accendiamo la nostra creatività e realizziamo capi di recupero. L’intero processo, dal materiale al prodotto finale, si basa su una filiera sostenibile”.

Quello di Aatelier nel quartiere Filippini è un piccolo mondo ricco di fascino, creatività e arte. Uno scrigno di eccellenze artigiane che custodiscono i valori di una lunga tradizione di ricamo e cucito; allo stesso tempo promuovono una filosofia che guarda lontano, al futuro e al rispetto dell’ambiente, senza genere e senza etichette con abiti senza taglia pensati per ogni sesso. Un progetto inclusivo ed empatico che abbatte le barriere.

“L’idea e la volontà di applicare il design alla moda nasce in modo quasi causale – racconta Sara Pasini -. Io e Giulia siamo colleghe e amiche da lungo tempo, due menti sempre in fermento e con una forza creativa propulsiva difficile da incanalare.

Le creatrici del progetto, Giulia Nicoli e Sara Pasini

Quello della moda è un mondo che ci ha sempre affascinato e abbiamo deciso di metterci in gioco quando abbiamo conosciuto Francesca Piccoli: lei ha delle mani magiche e un talento sartoriale fuori dal comune. Durante il lockdown, un momento di pausa, una sorta di bolla in contrasto con la vita quotidiana, abbiamo deciso di sperimentare e metterci in gioco. Ci è piaciuto fin da subito dare forma alle nostre idee, far indossare e vedere i nostri capi vestire persone diverse. Aatelier non ha una definizione precisa, né hobbie né lavoro, a noi piace definirlo come laboratorio creativo per noi e aperto a collaborazioni sempre nuove. Non sono semplici prodotti d’arte e di artigianato, sono depositari di una prospettiva etica e portatori di istanze valoriali senza colori né schieramenti politici. L’unica fazione è quella del rispetto dell’ambiente e delle persone senza distinzioni, senza etichette di nessun tipo. Libere”.

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