Partire. Staccare la spina dalla frenesia quotidiana. Andare: senza meta, con un itinerario preciso, da soli, con chi si ama. Tutto questo si riassume in una parola che fino a qualche tempo fa aveva il sapore di consuetudine, di scontata possibilità o addirittura di evento scadenzato da programmare almeno una volta l’anno: viaggiare. Oggi si è trasformato in desiderio, concessione remota fino a conquistare lo status di dolcezza anelata che chiamiamo sogno.

Abbiamo un solo modo per evitare che la mente si atrofizzi tra le pareti domestiche, che diventi mansueta adagiandosi sullo smart working. È un rimedio antichissimo, per alcuni palliativo per altri cura: un libro; e quale miglior combinazione della letteratura di viaggio.

A raccontarci la sua passione, il suo mestiere e la sua vocazione di vita è Luigi Licci, proprietario di Gulliver, libri per viaggiare: «Il mio piccolo angolo di paradiso in Via Stella, nel cuore di Verona, nasce nel 1991. Mi vanto di esserne il patron da 14 anni, lasso di tempo in cui ho rilevato la proprietà della libreria. Quest’anno, un po’ incerottati, siamo arrivati a una data importante: 30 anni di attività. Ne vado molto orgoglioso».

Garbato e modesto, Luigi Licci accoglie ogni cliente come se fosse a casa propria: apre la porta, tesse una conversazione fatta di scambi e consigli. Ognuno è libero di esplorare, farsi rapire da un libro e sfogliarne le pagine iniziando a viaggiare anche solo per pochi secondi. In tempo di Covid e di crisi, però, gli avventori sono ben pochi è l’unico affollamento è quello sugli scaffali. 

Uno scorcio della libreria Gulliver con Luigi Licci seduto al bancone d’ingresso

«Una strana congiunzione astrale mi ha portato a dare forma a quella che è stata sempre una passione viscerale: leggere e viaggiare, due attitudini che in fin dei conti si somigliano. Per tanti anni mi sono dedicato a tutt’altro mestiere poi la mia strada e Verona si sono incontrate. Ho sempre amato questa città pur non essendo scaligero, in passato mi recavo spesso per motivi professionali e sentimentali fin quando mi è capitata l’occasione di rilevare Gulliver: l’ho colta al volo in modo da coniugare le due grandi passioni della mia vita. Da quel momento sembrano passati tanti anni perché oggi è notevolmente mutato il modo di gestire una libreria indipendente di viaggio. Quest’anno turbolento ne è l’emblema. Tuttavia rimane salda la speranza che sia solo una parentesi. L’elemento sine qua non è la Passione, con la P maiuscola.»

Gli altri ingredienti del vademecum di Licci per la corretta gestione di una libreria non sono molti, anzi, pochissimi: impegno e dedizione, spirito critico e niente testa tra le nuvole. Si sa, gli amanti della letteratura sono un po’ alienati ma per gestire una libreria è un lusso che non ci si può permettere perché bisogna calcolare entrate e uscite, costi e consumi evitando merce stagnante in magazzino.

«Sui nostri scaffali sono disponibili tanti elementi che aiutano a ricordare e pianificare, evadere ed esplorare e non necessariamente a viaggiare fisicamente. In un periodo come questo libri di fotografia, classici della letteratura del viaggio, diari e poesie, stampe e volumi vintage sono alleati preziosi di cui la nostra mente deve cibarsi. Vogliamo restare nei radar dei nostri clienti fornendo un servizio online che stiamo portando avanti con successo dallo scorso anno. A dover essere sincero, ciò che più mi manca è il contatto umano: provo un senso di vertigine e stordimento a dover interagire solo attraverso supporti elettronici. La letteratura, e più in generale la cultura, si alimentano grazie allo scambio, alla relazione: non vendo solo prodotti ma esperienze ed emozioni. I miei libri accompagnano lupi solitari, coppie innamorate, amici e famiglie intere in quelli che prima sono viaggi ma che poi diventeranno ricordi da custodire gelosamente.»

Quella della libreria Gulliver è una resistenza ai tempi che affossano fatta di eventi alternativi come Deliveread-Mangia Bevi Leggi: un modo originale per tenere compagnia durante la clausura domestica e per dare una sferzata a serate che si preannunciano noiose. Grazie alla collaborazione con Symposio, si può ordinare del gustoso cibo e abbinarlo a un buon libro, il tutto consegnato a domicilio. 

«Tante le sperimentazioni e le iniziative anche se, fondamentalmente, i miei clienti si dividono in due categorie: coloro che acquistano guide e quelli che comprano libri di viaggio, letteratura. Per la prima categoria la ricerca è facilitata rispetto a qualche decennio fa perché sono presenti sul mercato molte più case editrici quindi l’offerta è decisamente ampia a fronte di un viaggiatore con delle richieste sempre più specifiche. Solitamente ci si informa prima su internet. Alla seconda categoria appartengono i lettori veri e propri, quelli che vogliono affidarsi a una prosa d’autore che racconti una cultura, un luogo e non che lo descriva semplicemente. È un approccio più intimo. Fortunatamente, negli ultimi anni, la letteratura di viaggio in Italia ha ripreso vigore uscendo dalla nicchia in cui era relegata ed è diventata una realtà importante con editori specializzati. Il mio consiglio (e il mio approccio personale) è la fusione dei due punti di vista: unire una buona guida a delle pagine di letteratura rende l’esperienza del viaggio più completa e profonda. Da lettore prima e da libraio poi, amo essere preparato perché scoprire un posto vuol dire visitarne i luoghi d’arte e le bellezze naturali ma anche conoscerne la storia, la cultura e i cambiamenti. Che sia New York, Parigi o la Papuasia meridionale la libreria di viaggi è l’unico posto al mondo che possa dissetare e soddisfare queste aspettative.»

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