Lotte intestine. Lotte di corrente. In Lega, a Verona, si stanno “accoltellando” amabilmente. Il gruppo dell’ex ministro Fontana (che si è sfilato) e del commissario provinciale (e assessore) Zavarise sembra soccombere a quello di Paternoster, senatore, che ha con sé gli assessori Francesca Toffali e Zanotto.
Questo spiegherebbe l’apparente sindrome di Stoccolma del partito verso Sboarina. La Lega nell’ultimo mese ha perso un assessore (Edi Maria Neri) e tre consiglieri comunali. Eppure Salvini, imbeccato da qualche suo nuovo fedelissimo, ha elogiato (per due volte in pochi giorni) pubblicamente il sindaco. Della serie tu mi freghi, ma io ti amo. Struggente.

La realtà però è più complessa. La sensazione è che questa momentanea sottomissione sia strumentale, che funga da “regolamento dei conti” interno. Per Paternoster, Toffali e Zanotto appoggiare Sboarina significa indebolire Zavarise, da tempo ai ferri corti con Sboarina. Siamo al vecchio e immarcescibile “il nemico del mio nemico è mio amico”. Non è un caso che proprio Zavarise sembra avere le ore contate da commissario provinciale. I rumors danno, fatalità, la Toffali in pole position per prenderne il posto.

Si tratta di capire, in vista delle elezioni comunali del 2022, se questo amore per Sboarina del nuovo ponte di comando leghista sia tattico (quindi provvisoriamente strumentale) o strategico. Paternoster mira alla presidenza della nuova Agsm-Aim, ruolo però destinato a Casali. Questo cambierà i suoi rapporti con Sboarina?
Quel che è certo è che se con Fontana e Zavarise Sboarina non aveva chances di appoggio della Lega, con Paternoster & C. la situazione è più fluida. In un centrodestra che tra un anno e mezzo vedrà Sboarina contro Tosi, sapere chi sta con chi è determinante per il futuro della città.

Foto di copertina dal sito provincialeverona.leganord.org/

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