«La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve» diceva il postino Mario nel saluto cinematografico di Massimo Troisi. È in momenti come questo, in cui siamo attanagliati dalla negatività e fiaccati dal senso di smarrimento, che l’arte offre consolazione. Tra tutte le espressioni umane la poesia è quella che parla di noi in ogni tempo e in ogni spazio, quella che accarezza e scuote, che culla quando il vento intorno soffia troppo forte. 

Per celebrare l’arte più nobile, l’Accademia Nazionale della Poesia e l’Unesco hanno indetto la Giornata mondiale della poesia. Fissata per domani, è un anniversario che si ripete dal 1999: 24 ore in cui il mondo intero si riunisce intorno alla sensibilità. Culture, etnie e religioni differenti parlano tutte lo stesso linguaggio, quello della poesia. Verona, come città di profonda tradizione artistico-culturale, sarà il punto d’incontro di queste voci. Grazie a Laura Troisi, segretario generale dell’Accademia della poesia, è stata organizzata un’intensa giornata ricca di momenti affascinanti che coinvolgono l’arte a 360 gradi. «Il filo conduttore è la musicalità senza pari del testo poetico. Ad amplificarne il valore estetico due momenti di balletto e per rimarcarne la vivacità culturale avremo in collegamento ospiti da tutto il mondo: Giappone, Libano, Brasile, New York e Canada. Numerose le eccellenze che interverranno tra artisti e accademici, uno su tutti Franco Arminio.

Un’immagine della Biblioteca Capitolare di Verona

Uno dei maggiori poeti italiani viventi, presidente di giuria del concorso Catullo e ideatore del tema di quest’anno ‘I corpi e i luoghi‘». Persone che attraversano spazi e che ne sono attraversati, luoghi che ti rimangono dentro e che ti porti dietro per tutta la vita. Non solo grandi città metropolitane ma soprattutto piccoli paesi e borghi: sono questi i posti cari al paesologo e poeta Arminio. I corpi e i luoghi sono una forma di resistenza al mondo. Guardare e scrivere di ciò che vediamo è un esercizio fondamentale contro la miseria spirituale dilagante. È un modo per tenerci vivi e per rinvigorire i nostri sensi, è un’attenzione ai dettagli e un allontanamento dalla vacuità delle opinioni. Significa essere meno apatici e più resistenti. 

Laura Troisi

«Un tema che viene declinato in diverse forme, dal cinema al disegno. Infatti, l’artista Milo Manara renderà omaggio al mostro sacro di Federico Fellini in occasione del centenario della sua nascita. Ciò dimostra quanto la poesia sia elemento costituente della nostra persona, quanto pervada ogni ambito artistico e del nostro vivere. È una forma di espressione di alto valore civico con potere curativo. La parola lambisce l’anima. Jodorowsky la indica come forma di terapia. Per il suo ruolo portante abbiamo deciso di non sottometterci alla forza negativa del tempo storico che stiamo vivendo: l’intera scaletta della giornata è stata riorganizzata trasferendo gli appuntamenti online. Dalla suggestiva cornice della Biblioteca Capitolare ogni appassionato potrà seguirci in streaming. Un evento aperto e inclusivo che può arrivare in ogni casa di questo pianeta». Tutti hanno bisogno di poesia e, prima o poi nella vita, si finisce per cercarla. Diventa ossigeno quando si è costretti a vivere e lavorare in casa per la maggior parte della settimana. Può essere occasione di crescita, un modo per scoprire le proprie inclinazioni e per imparare a conoscere se stessi. Ecco che l’Accademia Nazionale della Poesia rivolge la propria attenzione ai giovani. «Si chiama webpoetryed è una nuova forma di arte poetica a misura di social. Vi prendono parte i più giovani usando uno slang particolare e uno stile del tutto personale. Per avvicinare le generazioni meno avvezze alla poesia abbiamo indetto un contest fotografico aperto agli studenti creando un punto di incontro di due forme espressive diverse: parole e immagini si fondono per esprimere emozioni e stati d’animo. È un modo alternativo di guardare l’arte: la poesia non è qualcosa di polveroso condannato a esistere solo nelle pagine dei libri; è viva e cammina con noi». 

Questo è il giorno giusto per prendere un libro in mano e sentire vibrare le parole. Guardare un quadro e provare a scorgere il suono delle pennellate o l’odore delle note nelle sinfonie musicali. È la serata ideale per guardare un film, ridere e piangere. Sospirare al tramonto e cercare di dare forma alle nuvole come fanno i bambini. Tutto questo è arte. Lo è ancor di più in questo momento. Quando in strada imperversa la protesta, con fumogeni e feriti, fare poesia non è anacronistico ma doveroso. Una carezza varrà sempre più di uno schiaffo.

Sarà possibile seguire le iniziative descritte cliccando sul seguente link https://www.youtube.com/channel/UCqKjQsEWI1Eryu-Omq4i_KQ

Un momento della conferenza stampa di presentazione delle iniziative legate alla Giornata Mondiale della Poesia