Protagoniste della sesta giornata al Film Festival della Lessinia sono le donne. Dei tre film in concorso vi sono tre regie e due storie al femminile.

Villaggio di Donne, film franco-armeno della regista Tamara Stepanyan (foto di copertina), è un racconto di assenze, solitudini, resistenza, tenerezza e complicità. Nel villaggio armeno di Dzoragyugh, per nove mesi all’anno, vivono solo anziani, bambini e donne. Tutti i maschi adulti sono in Russia a lavorare oppure a cercare lavoro. Ritorneranno, forse, in inverno. Sono le donne a portare avanti il lavoro nei campi, ad accudire gli animali, curare la casa ed i figli.

Villaggio di Donne raccoglie confidenze, riprende dialoghi familiari, momenti di danza e di canto, racconta storie di vita lungo le quattro stagioni. Una vita molto concreta e attiva che pare svolgersi dentro una bolla sospesa, quella dell’attesa per il ritorno degli uomini dalla Russia. Ritorno dall’esilio, come lo definiscono loro. Un esilio obbligatorio che permette loro di guadagnare i soldi necessari per poter vivere. Tamara Stepanyan ha girato tutto da sola, con la propria attrezzatura, dopo aver lavorato a lungo per conquistare la fiducia e le confidenze intime. Il lavorare in solitudine ha permesso tutto ciò e così pure il fatto di essere ospitata in casa di Anush, la protagonista del film.

Si tratta di un racconto che, a mio parere, colloca il film tra i tre o quattro, finora visti in concorso, che si giocheranno la volata finale per la Lessinia d’Oro.

Nel pomeriggio, alle 18, la proiezione di Che importa se le capre muoiono, film della regista Sofia Alaoui. Ambientato in Marocco sui monti dell’Atlante, il film fa una panoramica degli spaccati di vita del pastore Abdellah e di suo padre. I due vivono in una realtà isolata, molto legati alle tradizioni ed alla religione. Ad un certo punto viene a mancare il grano e le capre rischiano di morire.

Tocca al giovane Abdellah intraprendere il viaggio per recarsi a far acquisti nel villaggio più vicino. Troverà il villaggio vuoto, tutti gli abitanti rifugiati all’interno della moschea a causa di misteriosi fenomeni che accadono in cielo. Questo metterà a dura prova il Credo del giovane.

Accampamento sulla via del Vento è un film russo diretto dalla regista Nataliya Kharlamova. La storia è ambientata in Siberia nella regione di Tuva, ai confini con la Mongolia. La giovane Belekmaa ritorna all’accampamento della famiglia dopo la morte del padre e decide di rimanere per portare avanti il lavoro del defunto.