La statua di Dante, fiera e pensierosa, dall’alto controlla Piazza dei Signori. Il Sommo Poeta è legato a Verona e la città da sempre lo omaggia con eventi culturali. Dopo il debutto dello scorso settembre, ritorna Silent Dante, interrotto a causa dell’emergenza Covid-19. Saranno tre giovedì sera di spettacolo itinerante, che si concluderanno con una cena proprio sotto lo sguardo della statua in Piazza dei Signori. 

Le date da segnare in agenda sono il 6, il 20 e il 27 agosto, con inizio di spettacolo alle ore 19 al Teatro Nuovo e conclusione nel chiostro della Biblioteca Capitolare. A seguire, cena di gala, per iniziativa della trattoria-pizzeria Impero e del Caffè Dante, in vista del settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta avvenuta nel 1321.

La ripresa di Silent Dante, una coproduzione del Teatro Stabile di Verona e dal Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, in collaborazione col Centro Scaligero degli Studi Danteschi e con I Musei di Verona e col sostegno di Fondazione Cariverona, abbina teatro e cucina nella piazza citata da molti scrittori – da Ezra Pound a Julio Cortázar ­– e nei luoghi danteschi scaligeri.

Sconosciuto ai molti è l’aneddoto “culinario” a lui attribuito, che mette in luce la sua memoria non comune: «Qual è la ‘osa più bòna da mangia’?» gli chiese a bruciapelo uno sconosciuto. «L’ovo» rispose Dante. Un anno dopo i due si incontrarono di nuovo e lo sconosciuto volle metterlo alla prova: «Con che cosa?» gli chiese sempre all’improvviso. «Col sale!» rispose Dante.

Un’immagine di Silent Dante, spettacolo itinerante sulle tracce di Dante ideato da Paolo Valerio – Teatro Nuovo

Partendo dal Teatro Nuovo i partecipanti ripercorreranno i luoghi danteschi della città al seguito di Beatrice «cinta d’uliva, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva». Grazie alla tecnologia Silent system gli spettatori vivranno un vero e proprio percorso sensoriale di un’ora e quindici minuti con la voce narrante di Alberto Pavoni alternata a suoni, musiche, suggestioni ed effetti sonori legati ai due periodi che Dante trascorse a Verona, dal 1303 al 1304 e dal 1313 al 1318. 

«È uno spettacolo che per quanto parta da evocazioni dell’Inferno, guarda in alto, alle stelle, alla bellezza del Creato, e all’amore – spiega Paolo Valerio, che ha curato la regia assieme a Silvia Mercuriali –. Non è caso che sia proprio Beatrice a guidare i partecipanti in questo itinerario che dall’ex palazzo delle Poste, dove c’era uno dei giardini più belli di Verona, conduce a Piazza dei Signori, alle Arche Scaligere, sul Lungadige Tullio Donatelli, animatissimo ai tempi di Dante, a Sant’Anastasia, sul Ponte Pietra, alla Chiesetta di Sant’Elena, per poi concludersi nel suggestivo chiostro della Capitolare. Lo spettacolo rientra nella collaborazione tra noi e il Teatro della Toscana con cui realizzeremo altri progetti per il 2021 in occasione dei settecento anni della morte di Dante. Ricorrenza che vedrà Firenze e Verona teatralmente unite per ricordare il Sommo Poeta.»

Tra i leitmotiv dello spettacolo le stelle, la cui presenza scandisce la chiusura di tutte e tre le cantiche della Divina Commedia: dell’Inferno «E quindi uscimmo a riveder le stelle», del Purgatorio «Puro e disposto a salire a le stelle» e del Paradiso «L’amor che move il sole e l’altre stelle». 

Le tre serate prevedono per i partecipanti due possibilità: spettacolo e menu degustazione all’Impero (40 euro) oppure spettacolo e menu degustazione del Caffè Dante nella Loggia di Fra’ Giocondo (65 euro). 

Posti limitati. Per informazioni e prenotazioni: Caffè Dante: tel. 045 8000083, Trattoria-pizzeria Impero: tel. 045 8030160.

(Le immagini di repertorio sono state realizzate a settembre 2019, prima dell’emergenza Coronavirus)