Heraldo ha dialogato ieri – durante la striscia quotidiana “Succede alle 31” – con il professor Francesco Palermo, ordinario della cattedra di Diritto Costituzionale all’Università di Verona, riguardo ai  cambiamenti che l’epidemia di  Covid 19 porterà a tutti i livelli istituzionali, da quello regionale a quello europeo. La pandemia potrà esercitare uno stress sul rapporto centro-periferia nel nostro Paese che potrebbe essere occasione perché si apra la strada alla consapevolezza che a livello locale a esigenze diverse possano e debbano corrispondere azioni diverse. Lanciando lo sguardo sul rapporto con l’Europa, l’epidemia potrebbe rappresentare l’opportunità per far sì che le istituzioni comunitarie diano una risposta alle pulsioni sollevate dai sovranisti non cercando un confronto che sarebbe perduto in partenza sul loro terreno che è quello del recupero di una narrazione mitica (che è il terreno sulla quale si fonda lo Stato),  bensì facendo quello per il quale in sostanza è nata, ovvero essere un’istituzione che garantisce la mutua assistenza ai suoi Stati membri attraverso iniziative concrete. Iniziative che, comunque, saranno frutto di un compromesso dialettico tra gli Stati, ma alle quali le alternative di fatto non esistono. Si è poi ha toccato il problema di come lo Stato di Diritto e le garanzie costituzionali abbiano subito uno “stress test” da parte dei provvedimenti di emergenza che si sono dovuti emanare  a causa dell’emergenza sanitaria. Lo “stato di eccezione”, che di fatto ha sospeso alcune garanzie costituzionali, oggi è stato proclamato per contenere la pandemia, ma domani potrebbe esserlo per emergenze di altro genere, ad esempio quella climatica. E la nostra Costituzione ha la necessità di un “intervento di manutenzione” per poterla rendere in grado in futuro di sopportare situazioni simili a quella che abbiamo dovuto affrontare in questo periodo. Infine, con uno sguardo verso al futuro, si è rivolta l’attenzione alla dialettica centro – periferia e a come l’interazione tra soggetti locali di piccole dimensioni, e quindi più efficaci nel dare risposte immediate a livello territoriale, e una rete di connessione globale possa essere una delle forme delle Relazioni Istituzionali del XXI secolo.