Il film si apre con il protagonista maschile che, seduto in un vagone della metro di Parigi, osserva le mani dei viaggiatori in piedi mentre stringono il medesimo tubo di metallo per evitare di perdere l’equilibrio.

Stacco.
Laboratorio dove lavora la protagonista femminile, con dettaglio al microscopio di quelle che sembrerebbero alcune cellule, quando lei se ne esce con «Ormai dormo 13, 14 ore per notte. Mi sa che devo aver preso qualche virus…». Inevitabili risatine in sala.

Purtroppo per Schermi d’Amore, quelle esorcizzanti risate spontanee serviranno a ben poco, perché al termine della proiezione il pubblico scoprirà che un’ordinanza della regione Veneto e del Ministero della Salute avrà già messo la parola “fine” al festival, dopo soli due giorni. Tralasciando qualsiasi tipo di commento, visto che qui si parla di Cinema, non possiamo che esprimere il nostro dispiacere per tutta la macchina organizzativa, perché il direttore Paolo Romano ci ha messo – come suo solito – cuore e anima per promuovere cultura e bellezza nella nostra città e la città stava ricambiando entusiasta, a giudicare dall’afflusso di spettatori delle prime due giornate. Peccato, ma speriamo che si possa far qualcosa per recuperare le serate cancellate quando questo brutto periodo sarà finalmente passato.

Tornando a “Deux moi”, film in concorso, il regista Cédric Klapisch confeziona con garbo una curiosa storia d’amore e solitudine che riesce a tenere in sospeso il pubblico fino alla fine, deliziandolo nel frattempo con una sceneggiatura che valorizza i due simpatici protagonisti, grazie a dei dialoghi e a delle situazioni che strappano non di rado il sorriso. Ad accompagnare gli ottimi Ana Girardot e François Civil (visti entrambi nel precedente lavoro del regista, ovvero quel Ritorno in Borgogna uscito nel 2017), non possiamo non citare il cast di contorno che, soprattutto nel Cinema francese, è spesso di altissimo livello e ne rappresenta un valore aggiunto.

Se c’è qualche difetto da imputare a Deux moi è forse una certa ridondanza del soggetto e il poco coraggio di stringere un po’ i tempi, dilungandosi e ripetendo situazioni che, con qualche decisa sforbiciata, avrebbero giovato ulteriormente al risultato finale. Però questo è un problema che si ripresenta spesso quando il regista è anche lo sceneggiatore del proprio film e, non essendoci più i produttori di un tempo a dire la loro (chi è morto, chi è in galera…), non ci resta che sperare nelle capacità dell’autore di turno. Cédric Klapisch continuerà a essere ricordato per l’inaspettato successo de L’appartamento spagnolo (2002), ma se vorrete trascorrere un paio d’ore con il sorriso e lontani dalle banalità, non perdetevi questa sua ultima fatica. Rinnoviamo a Schermi d’Amore l’augurio di risorgere quanto prima, perché la strada è quella giusta e di cose belle nella nostra città ne abbiamo sempre un gran bisogno.

Voto: 3,5/5

Deux moi
Regia di Cédric Klapisch con François Civil, Ana Girardot, Camille Cottin, François Berléand e Simon Abkarian.