Il primo concerto del 2020 all’Hotel Corte Ongaro, elegante location a ridosso della zona fieristica di Verona, ha visto protagonista, venerdì 17 gennaio scorso, Andrea Biagioni, cantautore di Lucca, in promozione con il tour solista del suo primo lavoro Pranzo di famiglia. Un album uscito pochi mesi fa e realizzato in quasi tre anni di concerti e di ricerca del suono e delle tematiche da affrontare, perché riuscisse più a fuoco possibile. Il risultato è un omogeneo percorso di otto brani, che pescano dal vissuto di Biagioni e dalla sua consapevolezza di voler guardare al passato senza rimpianti. Alle spalle ha infatti due esperienze mainstream importanti, come la decima edizione di “X Factor” (la prima con giudice Manuel Agnelli, leader degli Afterhours) e la partecipazione a “Sanremo Giovani 2018”. Si tratta di due occasioni edificanti, che lo hanno messo in contatto con realtà abbastanza lontane dalla musica suonata e dall’arte, rafforzando il suo desiderio di cantare le sue canzoni, senza dover necessariamente scendere ad eccessivi compomessi.

Questa sera, quindi, Biagioni sale sul palco di Corte Ongaro con le sue chitarre acustiche, la sua affascinante lapsteel guitar, i suoi pedali elettronici e soprattutto la sua voce, calda e profonda che richiama i virtuosisimi alla Jeff Buckley: decisamente le armi migliori per convincere il pubblico. La platea numerosa infatti è attenta, ascolta in silenzio e non appare affatto stranita dal passato televisivo dell’artista. 

Pranzo di famiglia viene proposto da Biagioni con grande padronanza e trasporta nel suo mondo di emozioni sincere, tra ricordi d’infanzia e legami con la sua terra. Racconta, infatti, di vivere in campagna, a stretto contatto con la natura, e di avere un approccio essenzialmente analogico al suono e alla produzione, tanto che l’album è stato registrato in gran parte in casa sua, con la batteria al posto del salotto. Il suo canzoniere viene interrotto soltanto da tre cover, scelte con gusto, che rivelano il suo amore per la musica americana: Hurt dei Nine Inch Nails, nella versione portata al successo da Johnny Cash, davvero intensa; I’m on fire di Bruce Springsteen, rivista in una particolare chiave blues e Sittin’on top of the world, ancora un blues, stavolta uno standard del Mississipi Sound anni Trenta, incisa tra gli altri anche da Ray Charles. Il set di Andrea Biagioni termina dopo un’ora abbondante di viaggio attraverso la sua musica, lasciando una sensazione di calda autenticità negli ascoltatori.

Gli appuntamenti all’Hotel Corte Ongaro anche quest’anno porporranno musica originale, dando la possibilità, rara ormai, agli artisti di esibirsi senza rumori e chiacchiericcio in sottofondo, permettendo quindi ad un concerto di essere una reale esperienza di condivisione e di bellezza. Con l’arrivo della stagione calda i live si terranno all’aperto, sulla grande terrazza, uno splendido roof top che avvicina musica e stelle, creando una magia senza pari.