La Scaligera Basket si è presentata all’avvio della nuova stagione come una delle più serie candidate alla promozione nella massima serie. Il campionato è iniziato sotto i migliori auspici in virtù di tre limpidi successi arrivati al termine di prestazioni molto convincenti contro formazioni indicate , almeno sulla carta, come papabili concorrenti al salto di categoria. Dopo tre giornate, grazie ai successi interni contro Caserta e Ravenna e a quello lontano dal PalaOlimpia, ottenuto a Udine contro gli ex Ramagli e Amato, i giganti gialloblù hanno già guadagnato la testa della classifica.

Dopo una pre-season caratterizzata da diversi alti e bassi ma finalizzata a raggiungere una buona condizione fisica, cercando di ottenere il giusto mix tra vecchi e nuovi – in particolare l’inserimento dei due nuovi americani Love e Hasbrouck – il coach scaligero Dalmonte ha saputo preparare in maniera adeguata la squadra, raggiungendo un più che sufficiente amalgama. In queste prime tre partite tra i gialloblù si sono presi con pieno merito la scena, grazie a prestazioni di squadra e a giocate dei singoli. Nota di merito in particolare per Jermaine Love che dopo aver sollevato qualche perplessità nelle prime uscite, ha dimostrato di essersi calato appieno nella parte, con prestazioni di alto livello sia in attacco che in difesa.

Il coach gialloblù Luca Dalmonte

Due gli aspetti positivi sin qui emersi che differenziano il rendimento della squadra rispetto alle stagioni precedenti. Sotto canestro si è notata finalmente una fase di attacco più varia, priva della ricerca esasperata del tiro da tre punti, grazie anche alla maggior efficacia nel trovare il passaggio per il compagno più libero. La difesa, inoltre, è diventata il nuovo baluardo in grado di compensare la momentanea difficoltà in fase realizzativa. Nelle sfide contro Udine e Ravenna, i giganti gialloblù hanno mostrato la capacità di dare lo “strappo” al momento giusto, attraverso l’aumento dell’intensità difensiva e a una maggiore efficacia sotto canestro. Infine la “ciliegina sulla torta” della presenza di un giocatore del calibro di Guido Rosselli. L’ex giocatore della Fortitudo Bologna, pur partendo dalla panchina, ha saputo regalare giocate di categoria superiore, grazie alla sua indubbia esperienza e alla sua riconosciuta intelligenza cestistica.

Il gialloblù Guido Rosselli in un’immagine di repertorio

L’obiettivo di coach Dalmonte è senza dubbio quello di gestirlo con oculatezza, per poter beneficiare di un talento come il suo arco dell’intera stagione, che si presenta lunga e impegnativa. Da segnalare, infine, il rientro sul parquet dopo 496 giorni di assenza di Giovanni Tomassini, play di 31 anni giunto quest’anno in riva all’Adige. Reduce da due gravi infortuni, se saprà recuperare la miglior condizione, potrà diventare molto utile alla causa.

Il roster a disposizione del tecnico scaligero appare, quindi, dotato della giusta dose di esperienza, fondamentale per aiutare i giocatori più giovani nel mantenere sempre alto il livello della concentrazione visto che molti incontri, anche se sulla carta apparentemente scontati, nascondono le solite insidie. Raggiungere l’obiettivo è sempre difficile ma forse, mai come quest’anno, le premesse per riuscirci sembrano esserci tutte.