Sono le 17 di venerdì 28 giugno quando al Vallo bastioni di Città di Nimes si aprono i cancelli del Rookazoo Music Festival, protagonisti della prima delle due serate i Subsonica.
Sono passati tre anni dall’ultima presenza della band in territorio veronese, quattro quelli di attesa per 8, l’ultimo album. Verona è la città scelta per iniziare il tour estivo che li vedrà protagonisti in giro per l’Italia in altre venti tappe, dall’immancabile Sherwood Festival alla splendida cornice del Teatro Antico di Taormina, passando per Rock in Roma.

Questo tour rappresenta il ritrovo con il pubblico, ansioso dopo la “pausa di riflessione” in cui ognuno ha avuto modo di seguire i propri progetti, ancora più ansioso quando, nel pomeriggio, Samuel, che da poco ha iniziato l’esperienza di giudice ad XFactor, annuncia di aver subito un intervento al cuore, chiede un pò di fiato ed energia in prestito, ma promette una grande estate.

Il palco dei Subsonica al Vallo Città di Nimes (foto di Francesco Monaco)

E così è: alle 21.50 la band, sulle note del singolo Bottiglie rotte, accende la serata. 
La scaletta è divisa in due parti, con una pausa nel mezzo, c’è spazio per diversi pezzi dell’ultimo album ma è soprattuto nei pezzi storici come Discolabirinto e Nuova Ossessione che, nonostante il caldo, l’energia e il fiato non sembrano mancare a Samuel, ancor meno al pubblico che fa sentire forte la voce.
Le canzoni si alternano veloci, si passa da Veleno e L’odore in cui vedere il solito Boosta appendersi alle tastiere ai lenti come Incantevole in cui riprendere il fiato, c’è il consueto spazio per il discorso di Max Casacci che introduce una canzone che ha l’obiettivo di descrivere i tempi moderni e che poco si sente live, Sole Silenzioso.

Un concerto dei Subsonica va visto e vissuto oltre che cantato, rappresenta prima di tutto una festa per chi segue e ama la band da più di vent’anni, fa specie vedere giovani genitori con i figli che ondeggiano sulle spalle ma anche persone più adulte che hanno vissuto in pieno il rock alternativo italiano degli anni in cui è nata la band.
I Subsonica non suonano e cantano per il pubblico ma CON il pubblico, forse la forza è proprio questa, la complicità, che tiene saldo un rapporto così lungo.

Ed è così che si corre fino ai fuochi d’artificio finali, quando si chiude a squarciagola con il pezzo portato a Sanremo nel 2000, Tutti i miei sbagli e poi Strade, arriva il lungo applauso finale, l’abbraccio della band e le foto di rito che salutano l’ennesimo incredibile concerto.