Ci aspettavamo di più, lo dobbiamo ammettere. Ma sarà colpa dell’hype cresciuto in questi 25 anni di carriere di Fabri Fibra o di altro? I maligni direbbero, sprezzanti probabilmente, “la prima”. Di certo in piazza Sordello, a Mantova, si è tenuto un evento che dà spazio a domande e induce a qualche riflessione sul mercato di oggi.

Sul palco, il rapper che ha fatto da apripista, dal 2006, a tutta la cosiddetta “Nuova Era” del rap italiano, dopo il vuoto dei primi Duemila, rappresentando una rottura rispetto a tutta la vecchia scuola, è voce del mainstream odierno. Fibra, l’artista tormentato, con tanta fame e desiderio di farcela, ha lasciato il posto a un businessman della musica. Intendiamoci, comprensibile che l’approccio cambi, che Fibra abbia maggior visione sulle dinamiche del music business. Ma a Mantova abbiamo avuto la sensazione di vedere un cantante già arrivato e che forse non potrà andare troppo più in là dei tormentoni cantati a squarciagola dai giovani presenti, quelli per intenderci che amano “Parafulmini” e tutte quelle tracce in cui le parti cantate con autotune et simili si alternano a un Fibra che tralascia l’ira giovanile in favore di una rabbietta caricaturale. 

In piazza Sordello la scaletta ha riguardato per lo più brani dell’ultimo album, basti pensare che il suo cavallo di battaglia “Applausi per Fibra” è stata inserita in scaletta solo come medley (con due strofe su tre di cantato). Due i pezzi estratti dal disdicevole, e quindi godurioso, “Mr Simpatia”. E quando arrivano una parte della piazza si accende, sicuramente più che sui brani dell’ultimo disco, ben rappresentato da “Propaganda”, “Demo nello stereo” e qualche altro medley.

E proprio questi ultimi, i medley, danno la sensazione di una passerella in cui gli scambi di risate tra Fibra e il suo dj risultano più di scherno che rassicuranti. Non una good vibration, ma forse nasce dalla sensazione che la tendenza a oggi sia quella di venir sempre più incontro alle esigenze del pubblico. Un pubblico che sempre di più è composto di ragazzi giovani che si sono sempre più abituati e apprezzano sonorità trap. 

Le leggi del mercato non perdonano, questo lo sanno tutti e lo sa anche Fibra. Che attualmente sembra più impegnato a far girare la giostra del divertimento piuttosto che aggiungere davvero qualcosa di importante che vada aldilà dei suoi “personal struggles“, sempre più piccoli e lontani. Un’ennesima testimonianza di come la fame sia stata placata e con lei, forse, la voglia di dire cose scomode in favore di sonorità vicine al pubblico.

Rimaniamo speranzosi in attesa di smentita. D’altronde stiamo parlando del rapper che ha incendiato gli ultimi 20 anni italiani. 

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