L’ultimo ostacolo
La Virtus Verona si prepara alla sfida di ritorno del playout con il Rimini forte del vantaggio dell'andata e caricata dalla soddisfazione della convocazione di Sibi nella nazionale del Gambia
La Virtus Verona si prepara alla sfida di ritorno del playout con il Rimini forte del vantaggio dell'andata e caricata dalla soddisfazione della convocazione di Sibi nella nazionale del Gambia
Nell’attesa dell’arrivo della donna amata, Vincenzo Cardarelli si crucciava tra speranze e dubbi. Il ritardo produceva uno strano effetto: l’amore verso di lei cresceva in maniera proporzionale al desiderio che il tutto venisse coronato quanto prima. Le sensazioni espresse nei versi di Attesa accomunano il celebre poeta italiano alla Virtus Verona, il cui destino è sospeso in vista dalla partita che definirà le sorti della propria avventura in serie C.
Le ore che dividono il sodalizio di Gigi Fresco al ritorno del play-out col Rimini (Stadio Romeo Neri, domenica 26 maggio ore 15) passano veloci in un clima di crescente fibrillazione. La vittoria nella sfida d’andata contro i romagnoli ha permesso di eliminare una percentuale di scorie negative accumulate in un finale di stagione regolare immaginato diverso.
I rimpianti per i match ball buttati al vento e la rabbia per la direzione infelice di alcune gare determinata dai fischietti avevano alimentato la preoccupazione su come Mimmo Danti e compagni avrebbero approcciato l’appendice di torneo. L’intensità e la concentrazione espresse al Gavagnin sabato scorso nella partita d’andata hanno risposto a chi temeva un calo di tensione. Anzi, semmai hanno confermato che ancora una volta i rossoblù il futuro lo hanno saputo riportare nelle loro mani. La gara di ritorno sarà una sorta di definitiva prova di maturità a compendio di un’annata tra i pro iniziata in punta di piedi e che, per quanto visto sul campo, avrebbe meritato di venir chiusa senza l’esame di riparazione.
Come la poetica di Cardarelli, la squadra di Fresco sembra esprimere due vocazioni. Da un lato, una pulsione a suo modo trasgressiva. Dall’altro, una volontà di autocontrollo, di organizzazione che, nel corso dei mesi, è apparsa prendere il sopravvento. L’undici di Borgo Venezia appare ormai delineato negli uomini. Gioca a memoria, palla a terra, sincronizzato in uno schema in cui la solidità del tris di difensori centrali beneficia del supporto di una linea mediana di lotta e di governo, lasciando alle punte la licenza della fantasia.
Rimini sarà pure una nota località balneare ma il tempo per rilassarsi ci sarà, semmai, solo dopo i 90 minuti più importanti della recente storia virtussina. Un assaggio dell’ambiente che accoglierà la formazione lo ha testato sabato scorso Alessandro Giacomel – peraltro ancora una volta perfetto tra i pali – in un secondo tempo vissuto con, alle spalle, i vocianti sostenitori biancorossi in trasferta a Verona.
Nel frattempo, le belle notizie esaltano un altro portiere rossoblù. La convocazione in nazionale gambiana di Sibi Sheikh non solo corona un sogno professionale. È una gioia che valorizza le potenzialità maturate grazie al sodalizio di Fresco. Un premio da condividere con le capacità di analisi dello staff del buon Gigi, abile nel vedere in un ragazzo arrivato in Italia su uno di quei barconi della speranza un diamante grezzo su cui lavorare.
Nell’esultanza dopo il gol decisivo al Rimini, Ciro Sirignano si è portato il pallone sotto la maglia dedicando la marcatura alla dolce attesa della figlia in arrivo tra qualche mese. La scadenza invece per la Virtus è ormai è arrivata. Dopo nove mesi di campionato, di emozioni, battaglie, gioie ma anche amarezze e rabbia, è arrivato il momento determinante. L’ultimo ostacolo da superare è alla portata. Come si dice in questi casi, se sarà maschio o femmina, poco importa. Quel che conta è che sia sano.
(Foto Virtus Verona / Liborio)