Si è appena conclusa la fase a gironi della Uefa Nations League, la nuova manifestazione calcistica che a cadenza biennale metterà in competizione fra loro le 55 Nazionali di calcio affiliate alla confederazione europea. Adesso che l’abbiamo toccata con mano, con gli Azzurri che hanno sfidato Portogallo e Polonia, possiamo sbilanciarci: ci piace o no?

Come funziona la Nations League

Più semplice di quanto possa apparire inizialmente. Per la realizzazione della prima edizione, le 55 Nazionali di calcio sono state divise in base alla posizione nel ranking Uefa, aggiornata a maggio 2018. Sono state create 4 Leghe:

Lega A: 12 Nazionali, suddivise in 4 Gironi da 3 squadre

Lega B: 12 Nazionali, suddivise in 4 Gironi da 3 squadre

Lega C: 15 Nazionali, suddivise in 1 Girone da 3 squadre e da 3 Gironi da 4 squadre

Lega D: 16 Nazionali, suddivise in 4 Gironi da 4 squadre

 

Le squadre di ciascun Girone si affrontano in gare di andata e ritorno nei mesi di settembre e novembre. Le vincitrici dei 4 Gironi della Lega A si giocano la fase finale nel successivo mese di giugno, per la conquista del titolo di campione Nations League e del pass a Euro 2020. Le 4 ultime classificate della Lega A retrocedono in Lega B e le prime 4 dei rispettivi Gironi della Lega B sono promosse in Lega A. Il meccanismo di promozioni e retrocessioni coinvolge anche la Lega C e la Lega D: è così che si mantengono competitività, meritocrazia ed equilibrio del torneo. A ogni edizione, dunque, i Gironi saranno composti da Nazionali diverse dall’edizione precedente.

Perché è nata la Nations League

Per soldi, ovviamente, ma anche per ragioni tecniche. Proporre più partite di cartello fra Nazionali che si giocano davvero qualcosa (un titolo, promozioni e/o retrocessioni), anziché amichevoli di basso livello competitivo, attrae molti più spettatori allo stadio e, di conseguenza, più crea interesse generale che si tramuta in maggiori benefici economici derivanti dai diritti commerciali (televisivi in primis).

Dal lato tecnico, inoltre, dirigenti, allenatori e giocatori spingevano da anni per l’abolizione delle inutili amichevoli con le Nazionali che spesso non garantivano un adeguato livello competitivo in campo. Qui si sono inseriti i delegati dell’Uefa, con l’obiettivo di organizzare un nuovo torneo che elevasse la qualità del gioco e l’equilibrio fra le avversarie, e mettesse in palio un titolo e il pass per la partecipazione al successivo Campionato Europeo (a cominciare da Euro 2020).

Contro la Nations League

Non tutti hanno accolto questo nuovo torneo con entusiasmo. Tra le voci fuori dal coro, merita una citazione il pensiero espresso pochi giorni fa da Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool, che ha dichiarato: 

«È la competizione più insensata nel mondo del calcioSe chiedi a un Ct di qualsiasi Nazionale di lasciare fuori uno o due giocatori ti risponde “Sono sotto pressione”, perché adesso c’è la Nations League. Solo nel nostro sport tutti vogliono competizioni dove puoi essere retrocesso, promosso o giocare per qualcosa. A un certo punto bisogna pensare se vogliamo andare a vedere l’opera ogni sera oppure ogni due mesi».

Pro o contro Nations League? A voi la scelta, ma prima di rispondere pensateci un attimo: sinceramente, vi mancano davvero le amichevoli tipo Italia – Malta, Francia – Cipro e Spagna – Andorra al posto di Germania – Olanda, Inghilterra – Spagna o Italia – Portogallo?