Pare azzardato ammetterlo dopo sole tre gare disputate, ma il campionato di Formula 1 del 2020 al momento sembra non conoscere rivali che possano anche solo impensierire la Mercedes Benz. La stella di Stoccarda quest’anno si fregia di un’inedita livrea nera voluta fortemente dal suo astro indiscusso, il pluricampione Lewis Hamilton. Il pilota inglese infatti da tempo è fortemente impegnato nel sociale, in particolare nella lotta al razzismo col movimento “Black Lives Matter” a cui ha aderito attivamente, coinvolgendo anche la sua stessa scuderia e alcuni esponenti del Circus. Non c’è occasione, sia durante gli incontri coi media nei weekend di gara sia in altri eventi pubblici o sui propri profili social, che Hamilton non dia risalto al suo impegno per i diritti civili e alla battaglia contro ogni discriminazione. Un attivismo che lo rende senz’altro popolare anche al di fuori del ristretto mondo dei motori.

Tuttavia il suo encomiabile impegno civile, così come il suo palmares già pluridecorato, non lo hanno minimamente distolto da quello che resta il suo obiettivo principale: battere ogni record esistente nella massima serie.

Così nelle qualifiche dell’ultimo grand prix disputato in Ungheria, il britannico ha conseguito una sonora pole position che lo ha portato a eguagliare il primato di un gigante come Michael Schumacher, recordman di ogni tempo in Formula 1 con 90 pole ottenute durante la sua incredibile carriera. Alla luce delle performance fin qui espresse dalla monoposto anglo tedesca, appare alquanto facile la previsione che nel corso di questa stagione Lewis Hamilton possa raggiungere il campione tedesco anche negli ultimi record rimasti imbattuti, ossia il numero di vittorie – 91 gp contro gli 86 dell’inglese – e di titoli mondiali piloti (7 contro 6). Qualcosa di incredibile e impensabile solo fino a un paio di anni fa, quando Sebastian Vettel e la Ferrari sembravano poter essere di ostacolo alla cavalcata ora inarrestabile del pilota inglese.

Questo dominio incontrastato del binomio Hamilton-Mercedes potrebbe far supporre che la stagione in corso sia contraddistinta da monotonia e prevedibilità di risultati, ma in verità non è così, o almeno non lo è per le posizioni appena dietro quelle di testa. Se escludiamo l’altro alfiere della casa di Stoccarda, Valtteri Bottas, che al solito alterna ottime performance a prestazioni meno convincenti, certamente non tali da far impensierire realmente il suo compagno di squadra, le emozioni che finora hanno regalato gli altri contendenti sono state significative.

Un selfie di Lewis Hamilton pubblicato nella sua pagina Facebook

In Ungheria ad esempio, Max Verstappen, che è ormai un pilota affermato nonostante la ancora giovane età, si è reso protagonista di un ottimo weekend, pur se le potenzialità della sua Red Bull finora siano apparse inferiori alle attese. Quanto gli è accaduto nel prepartenza ha dell’incredibile: nel giro di uscita dai box per andare ad allinearsi in griglia, con la pista umida ha perso il controllo della vettura ed è andato a sbattere sul guardrail. Ritrovatosi con un’ala rotta e un braccio della sospensione piegato, ha avuto dalla sua l’intervento dei meccanici che hanno compiuto il miracolo di farlo partire regolarmente. Una gara persa in partenza si è tramutata in un secondo posto dietro a Lewis Hamilton che vale tanto quanto una vittoria.

Ma oltre al talento olandese, in questo inizio di stagione un altro che si sta mettendo particolarmente in luce è il giovanissimo Lando Norris, pilota inglese della McLaren al secondo anno nella massima serie. Autore di un podio all’esordio in Austria, finora ha impressionato per le ottime performance di gara, stando spesso davanti, anche qualifica, al più esperto compagno Carlos Sainz jr. In classifica mondiale al momento è quarto, ben al di sopra di gente come Leclerc e Vettel.

Una citazione a parte merita poi la Racing Point. La scuderia del ricco imprenditore canadese Lawrence Stroll (padre del giovane pilota Lance) è di fatto un team satellite della Mercedes con cui condivide la power unit ma non solo. A inizio stagione si è presentata con una nuova monoposto che agli occhi degli addetti ai lavori è apparsa come una copia carbone della vettura vincitrice del campionato 2019. Non a caso le prestazioni in pista sono risultate di tutto rilievo e finora le hanno consentito di stare davanti addirittura alla Ferrari. Tuttavia c’è stata una sommossa dei concorrenti, in particolare della Renault, che ha presentato formale reclamo alla FIA per infrazione del regolamento, che non consentirebbe l’utilizzo di componenti di altre vetture. Un verdetto sfavorevole potrebbe essere penalizzante anche per la stessa Mercedes e generare scompiglio in un campionato altrimenti dall’esito scontato.