La sfida allo Stadio “Penzo” di questa sera contro il Venezia ha un po’ il sapore dell’avventura per il Chievo di Alfredo Aglietti. Arrivata ottava e quindi all’ultima posizione utile per qualificarsi ai play off, la squadra gialloblù può affrontare il turno preliminare contro la blasonata avversaria con la testa sgombra da particolari obblighi. L’obiettivo di raggiungere la seconda parte della stagione è stato raggiunto (per Mister Aglietti addirittura per il terzo anno consecutivo, il secondo con il Chievo) e da qui in poi tutto ciò che arriverà sarà oro colato. Già, perché secondo i regolamenti dei play off il Chievo d’ora in avanti avrà l’obbligo di segnare sempre e comunque almeno un gol in più dell’avversario, che sia come all’isola di Sant’Elena contro i lagunari in partita secca (alla fine dei 90′ se il punteggio sarà in parità si andrà ai supplementari) o che sia nel doppio turno di andata e ritorno. Ricordiamo che in caso di passaggio del turno la sfida in semifinale sarà al Lecce di Corini, arrivato quarto in campionato dietro le due promosse Empoli e Salernitana e il miliardario Monza di Berlusconi e Galliani, che in caso di ulteriore passaggio del turno e quindi di approdo in finale, potrebbe essere l’eventuale avversario del Chievo, anche se Cittadella e Brescia, le altre compagini impegnate questa sera, faranno di tutto per rovesciare i pronostici.

Mister Aglietti guida i suoi ragazzi da bordo campo – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

Già, i pronostici. Il Chievo non li ha certamente dalla propria parte nei confronti della squadra di Paolo Zanetti, ma questo potrebbe in effetti rappresentare un vantaggio. La recente sconfitta (datata 1° maggio) nello stesso stadio contro lo stesso avversario potrebbe aver insegnato più di qualcosa a Garritano e compagni, che di certo cercheranno di fare tesoro di quella esperienza e di non commettere – soprattutto in difesa – gli stessi errori. Sarà comunque una partita tesa, con due squadre che hanno spesso espresso, anche se non sempre con continuità, un buon gioco e che a lungo sono state persino in “predicato” di lottare per una promozione diretta finale. Il Venezia, per certi aspetti, rappresenta un po’ la sorpresa del torneo, ma si è assolutamente meritato la classifica finale (quinto posto) con una manovra imprevedibile ma concreta, spesso finalizzata dal fortissimo bomber Forte, nomen omen.

Canotto, fra i migliori di questo periodo del Chievo – Foto BPE (Maurilio Boldrini)

Il Chievo, quindi, avrà senz’altro la sua bella “gatta da pelare” per riuscire ad accedere al turno successivo, anche se lo stesso si può dire anche per avversari, che non dovranno commettere l’errore di sottovalutare una squadra da poco battuta e comunque finita dietro in campionato. I lagunari avranno il vantaggio di poter giocare anche per il pareggio (che qualificherebbe la formazione meglio classificata in regular season), ma dovranno sicuramente stare attenti alle eventuali “sorprese” studiate per l’occasione da Aglietti, che dovrà fare ancora a meno di Ciciretti e De Luca, ma può vantare in questo momento un Canotto “di salvataggio” in grande spolvero. Con i suoi gol e soprattutto con i suoi contropiedi il numero 18 del Chievo rappresenta una spina costante nel fianco delle difese avversarie e se troverà ancora una volta il guizzo negli ultimi sedici metri (suo anche il purtroppo inutile gol del 1-3 nell’ultima sfida fra le due squadre) permetterà al Chievo magari di giocare di rimessa e approfittare eventualmente degli spazi che il Venezia dovrà a quel punto concedere. Insomma, l’obiettivo è portarsi in qualche modo per primi in vantaggio, difendersi e colpire in contropiede. Un’arma che propri i lagunari sanno utilizzare molto bene ma che per una sera dovrà diventare per il Chievo una sorta di alleato. Più facile a dirsi che a farsi, sia chiaro. Però il Chievo, pur fra alti e bassi, è ancora là, vivo e vegeto, ed è squadra sempre ostica da battere, che venderà cara la pelle. D’altronde non si può fare altrimenti e i gialloblù lo sanno molto bene. Fondamentale sarà l’apporto di Obi (monumentale in certe gare) e Palmiero, in quella sorta di 4-2-3-1 mascherato da 4-4-2 che spesso si visto ultimamente in campo e che vede agire i due centrocampisti davanti alla difesa, nel doppio ruolo di distruttori del gioco avversario e di inventori del gioco del Chievo. Dai loro piedi, probabilmente passerà la qualificazione della Diga. Piedi buoni e affidabili per una sfida che non è certo indicata per chi è debole di cuore. Non rimane, a questo punto, che godersi la serata e ovviamente, come si suol dire in questi casi, che vinca il migliore.

Foto di copertina: Il Chievo festeggia un gol – BPE (Maurilio Boldrini)

© RIPRODUZIONE RISERVATA