Verona, chi viene a camminare?
Dieci anni e più di 32.000 iscritti per un gruppo su Facebook, che coinvolge appassionati di cammino su percorsi tra città, lago e collina, all’insegna del benessere e della coesione sociale.

Dieci anni e più di 32.000 iscritti per un gruppo su Facebook, che coinvolge appassionati di cammino su percorsi tra città, lago e collina, all’insegna del benessere e della coesione sociale.

Sta emergendo un fenomeno interessante e al tempo stesso curioso su internet che ha catturato l’attenzione di molti. Si tratta del gruppo Facebook “Camminare a Verona“, creato da Elisabetta Ruggeri circa dieci anni fa. Questo spazio è dedicato alle camminate e nasce con l’obiettivo di mettere in contatto persone desiderose di fare attività all’aria aperta, evitando però la solitudine.
“Che abitiate in campagna o in Piazza Bra, potrebbe esserci qualcuno proprio vicino a voi a cui piacerebbe camminare in compagnia”; così scrive la fondatrice per incoraggiare anche i più pigri a superare la stanchezza, la timidezza e la voglia di restare sul divano, per uscire di casa e trascorrere qualche ora rigenerante.
Forse un simile risultato non era previsto, perché dal 2015, non così lontano, gli iscritti registrati oggi superano i 32.000, con un’età media tra i 50 e i 65 anni. Possiamo immaginare che almeno una volta ciascuno abbia preso parte agli eventi proposti; se molti non si sono più fatti vedere, numerosi sono invece quelli che continuano a partecipare attivamente.
Che il Covid abbia influito? Domanda più che legittima, considerando quanto la nostra capacità di restare chiusi in casa sia stata messa alla prova; tuttavia, non può essere solo questo, come racconta Beppe, uno dei tanti iscritti che propone e organizza passeggiate che spaziano dalle Torricelle al Lago fino alla Lessinia.
L’entusiasmo, la voglia di esplorare e di socializzare, il piacere di fronte ad un paesaggio naturale non sono mai diminuite, anzi. È un passatempo in cui il passaparola ha il suo peso, soprattutto perché nessun tesseramento è richiesto, nessuna quota annuale, nessun rinnovo.

Si è liberi di andare, di prendersi una pausa, di non partecipare più o di tornare quando si desidera, senza alcun obbligo. Chiunque può proporre nuovi percorsi, anche se nel tempo alcuni uomini e donne sono diventati punti di riferimento per l’organizzazione degli eventi, grazie alla loro esperienza consolidata. A loro va il nostro più sentito apprezzamento, poiché si dedicano con generosità e spirito di volontariato, senza chiedere nulla in cambio.
Cosa spinge, ad esempio, Rosangela tutti i mercoledì sera a partire da Bovolone per raggiungere Piazza Bra e attendere sulla scalinata davanti al palazzo della Gran Guardia?
Che ci sia bel tempo o pioggerella, escludendo serate da bufera e diluvi, da quattro anni accompagna un nutrito gruppetto di veronesi (e non solo) e percorrere le strade più o meno conosciute del centro scaligero con qualche puntata in collina, come due settimane fa verso Castel San Pietro. Un’ora e mezza a passo sostenuto, chiacchiere comprese, Zigzagando (questo il nome dell’evento) qua e là alla ricerca dell’angolo perfetto da fotografare e postare sulla pagina Facebook “Camminare a Verona”, perché tutte le curiosità e le scoperte si condividono, nel buon spirito di gruppo.
Non è certo facile presentarsi all’appuntamento se non si conosce nessuno, chi scrive lo ha provato personalmente. Ma l’unica fatica, se così possiamo definirla, è solo questa, perché sembra ci sia un tacito accordo tra i partecipanti di lunga o breve data, che sanno come coinvolgere i nuovi arrivati per non farli sentire a disagio.
Una di loro racconta di essersi avvicinata a questo evento settimanale perché appassionata di camminate e per creare nuove amicizie a seguito di un periodo personale non molto piacevole. Ci sono altri che, raggiunta la pensione, regolare o anticipata che sia, si sono ritrovati a casa senza un apparente scopo e chi invece ha sperimentato la solitudine per diversi motivi. In molte situazioni è forte la tentazione di chiudersi in se stessi, ma a volte basta guardarsi intorno e si scopre che c’è ancora tanto da poter fare.
Mentre si cammina, certo su percorsi dove non manca il fiato, si riesce a mettere da parte la propria insicurezza, magari ci si confronta con chi sta vivendo la stessa difficoltà o l’ha vissuta in passato e ci si sente compresi, accolti, appagando quell’intimo bisogno di appartenenza ed affinità emotiva.

Così si trova il coraggio per iniziare a partecipare a vari appuntamenti nel weekend. Il mercoledì di Zigzagando, più informale, è l’occasione per ritrovarsi in compagnia e spezzare la monotonia della settimana, oltre a organizzare insieme la camminata del sabato o della domenica, che può essere un percorso tra le colline, una passeggiata lungo il lago o una semplice uscita per ammirare i ponti scaligeri.
Le proposte sono numerose, grazie a Beppe, Luigi, Giovanni, Chiara, Gianni, Valerio e molti altri. Pur non considerandosi “Guide” e sottolineando che ogni partecipante è responsabile di sé stesso, la loro competenza e il loro entusiasmo sono da non sottovalutare.
Camminare è una scelta che ci rende partecipi e consapevoli del mondo in cui viviamo, apre i nostri orizzonti e allena la capacità di intrecciare relazioni con l’altro. Anche questo è progresso. Ed è questa la direzione che Camminare a Verona sceglie di seguire.
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