Una big contro le big: la Virtus Verona alla sfida-Vicenza
Una Virtus tecnicamente sorprendente, contro le big presenta fino ad oggi uno score davvero invidiabile. E sabato al Menti il derby con il Vicenza capolista.

Una Virtus tecnicamente sorprendente, contro le big presenta fino ad oggi uno score davvero invidiabile. E sabato al Menti il derby con il Vicenza capolista.
“Prenditela con uno della tua taglia!”, la più tipica delle battute da copione hollywoodiano, pronunciata quasi sempre dal secchione con occhiali, apparecchio e brufoli mentre assiste ad una rissa in corridoio fra il quarterback della squadra di gootball e il migliore della classe di chimica (anche lui con occhiali e brufoli, ma senza apparecchio). Il tutto prima di frapporsi ed interrompere uno scontro che sarebbe stato letale per il secondo sfidante. Perché sì, a prendersela con quelli della medesima stazza di coraggio ce ne vuole, ma a fare i gradassi con chi, all’apparenza, è superiore a noi, ancor di più. E la Virtus Verona non ama prendersela con quelli della propria dimensione, ma con i più forti.
Nella scorsa stagione i rossoblù si sono tolti più di uno sfizio. Dalla vittoria contro il Padova nel febbraio del 2025, in quel momento ancora imbattuto e sul tetto d’Europa per media punti-partita raccolti in campionato, fino ad arrivare alla sfida contro il Vicenza. Sul campo del Gavagnin il Lane Rossi è stato congedato con il gol all’ultimo minuto di Gatti, che ha regalato ai suoi la soddisfazione di aver sconfitto le due capoliste del Girone A. Vittorie contro le big e gol all’ultimo giro di lancette: il marchio di fabbrica della banda di Gigi Fresco. E di fatti, anche in questa annata 2025/2026, la musica sembra essere la stessa.
Dopo i primi nove turni di campionato la Virtus avrà già affrontato quelle che, sulla carta, ad inizio stagione, erano da considerare le migliori sei formazioni di questo girone A 2025/2026: Cittadella, Inter U23, Pro Vercelli, Union Brescia, Lecco e, questo sabato, il derby contro i vicentini. Le prestazioni offerte dalla squadra sono state più che convincenti, a partire dal pareggio all’esordio contro i neo-retrocessi del Cittadella, passando per le due rimonte allo scadere con l’Union Brescia, prima, e con il Lecco, poi, concludendo con la vittoria secca ai danni della Pro Vercelli e la sconfitta contro l’Inter, arrivata con gol da deviazione fortuita all’ultimo secondo di gara.
Cosa più bella di un gol all’ultimo, in questo sport, non esiste. Quando il tempo scorre inesorabile, rimbombando dal campo alle tribune e aumentando la tensione di chi sfiora la palla, ogni passo diventa decisivo, ogni scelta ragionata, ogni movimento dettato. Il tutto in un millesimo di frazione dello stesso tempo che passa lasciando solamente tracce passate di sé.
Quando gli schemi sembrano essere apparentemente saltati entra in gioco un’aspetto che non può essere allenato con la tattica: il carattere. La fame che la Virtus ha mostrato in queste prime uscite stagionali è quella di un gruppo squadra compatto, che crede nelle proprie individualità, ma che si plasma nell’unione dei singoli. Per una formazione così giovane come i rossoblù, la cui età media è di 23 anni, è già raro poter vantare un tasso tecnico così elevato. Se a questa manifesta superiorità tecnica si affiancano poi elementi di perseveranza, di consapevolezza e di sana follia, il risultato non può che sbilanciarsi verso la loro parte.
Contro Cittadella, Union Brescia e Lecco è andata esattamente così. La Virtus soffre, subisce, reagisce e conquista. Sembra un pattern già scritto. Pattern che rispetto alla scorsa stagione pare essersi capovolto: se, infatti, nella passata annata la Virtus era solita regalare primi tempi ad alta intensità, crollando poi nella ripresa, quest’anno, fino ad oggi, si è verificato l’esatto contrario. La Virtus dà quindi l’impressione di essere una squadra umilmente consapevole. Umilmente, perché restare coi piedi per terra è imprescindibile, consapevole perché dagli stessi piedi degli undici schierati ogni domenica passano le giocate che, qualora il cammino dovesse proseguire in questo modo, potrebbero portare più di qualche mera soddisfazione in quel di Borgo Venezia.
Nel calcio, si sa, si vince e si perde tutti assieme. Le individualità sono fondamentali, sia chiaro, ma proiettate in un contesto di cooperazione fra singoli. Sarebbe, però, incoerente non affidarsi ai propri migliori interpreti quando tu, Davide, affronti Golia. Sarà quindi curioso il modo in cui la Virtus Verona preparerà la partita di sabato, presenziando al Menti contro la formazione che viene accreditata come la più “papabile” capolista a fine campionato.
I rossoblù hanno sorpreso tutti in questo avvio di stagione, mostrando prestazioni di alto livello tecnico degne di una squadra d’élite. Spicca su tutti Nicola Patanè (finora 2 gol e 2 assist), esterno destro instancabile arrivato in prestito dal Verona, capace anche di adattarsi come trequartista per facilitare il gioco e il dialogo in campo.
Nelle ultime due gare la Virtus ha affrontato la seconda e terza classificata del girone, aprocciandosi agli avversari proprio in questo modo. Affiancati sulla trequarti da Bulevardi e Zarpellon, con Fabbro o Mancini a fare da terminale offensivo, i rossoblù si sono imposti in palleggio, fraseggio e rotazioni, senza dare veri punti di riferimento. Non a caso, il loro è il terzo miglior attacco del campionato.
La Virtus dovrà essere cinica nello sfruttare quel poco che il Vicenza concederà loro, considerando anche la difesa a cinque, senza rinunciare però alle giocate dei suoi leader tecnici. È forse proprio il cinismo a esser venuto a meno per i rossoblù in questo inizio di stagione, che costruiscono tanto, con una semplicità alle volte fuorviante, senza però riuscire a essere davvero spietati sotto porta. La fiducia trasmessa dai risultati ottenuti nelle ultime settimane, sommate all’atmosfera che offrirà il Menti, mettono sul tavolo tutte le carte per dimostrare che la Virtus non fa sconti a nessuno, in particolare modo alle big.
Dal canto suo, invece, il Vicenza, da vera corazzata, si attesta a punteggio semi-pieno, con sette vittorie e un pareggio su otto gare disputate, con miglior attacco e miglior difesa ad arricchire il bottino. Una squadra esperta, che non guarda in faccia nessuno e che punta ad ottenere la promozione in B dopo averla solo sfiorata nelle passate due stagioni.
Prima in finale playoff contro la Carrarese, poi nella gara persa al Gavagnin, proprio contro la Virtus, nell’annata passata. Vendetta oppure ordinaria amministrazione che sia, il Vicenza scenderà in campo con il solo obiettivo di vincere. Staremo a vedere se la Virtus si riuscirà a frapporre, esattamente come lo studente forte in chimica e che odia le ingiustizie dei potenti.
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