Il sestiere di Casteo si trova all’estremità orientale di Venezia, proprio nella “coda” della città se la immaginiamo come un pesce, come descritto da Tiziano Scarpa nel suo celebre libro. Venezia è infatti divisa in sei sestieri, o quartieri: Cannaregio, Castello, Dorsoduro, Santa Croce, San Marco e San Polo. Una leggenda moderna narra che il ferro da gondola, presente su tutte le gondole, rappresenti simbolicamente la città stessa: i sei denti anteriori simboleggiano i sestieri, il dente posteriore l’isola della Giudecca, la forma a S richiama il percorso del Canal Grande, il primo arco ricorda il Ponte di Rialto, l’ampia voluta superiore il Bacino di San Marco e il corno ducale, il copricapo del Doge.

Il sestiere di Castello è il più esteso, con numerazione civica che arriva fino al 6828, vicino al campo dei SS. Giovanni e Paolo. È anche il secondo per densità di popolazione e ha una particolarità: è l’unico sestiere che non si affaccia sul Canal Grande. Prima e durante la Serenissima, Castello era il primo tratto di città visibile a chi arrivava via mare dalla bocca di porto di S. Nicolò del Lido. Per questo motivo, il professor Giuseppe Mazzariol, grande storico dell’arte, ci fece vivere un’esperienza unica: in “barchin” partimmo da S. Andrea, passando per S. Elena, i Giardini e infine arrivando in Bacino, così che chi giungeva dal mare rimanesse incantato dalla bellezza della città!

Castello ha una storia antichissima: fu la sede della prima diocesi veneziana e ospitava la cattedrale dedicata a San Pietro, che per lungo tempo fu la cattedrale della città. Al suo interno, oltre a numerose opere d’arte, si trova uno scranno di pietra con un’iscrizione in arabo, probabilmente assemblato ad Antiochia. La tradizione vuole che questo scranno appartenesse proprio all’Apostolo Pietro. Fu anche un luogo di difesa militare e di costruzione delle famose galee in tutto il complesso dell’Arsenale.

La chiesa di San Pietro è situata su una piccola isola che si trova poco distante dalla terraferma, ed è collegata ad essa da un lungo ponte lastricato con pietre di un grigio scuro e uniforme. Tra tutte queste pietre grigie, ce n’è una sola che si distingue per il suo colore bianco candido: questa pietra particolare rappresentava il punto d’incontro ufficiale tra il Doge e il Patriarca di Venezia, diventando così un simbolo molto importante dell’incontro e della collaborazione tra i rappresentanti delle principali istituzioni della città.

Ecco… qui da 55 anni si svolge una “festa grande”, un incontro di arte, cultura, fede, cucina, musica… un mix che richiama per cinque sere i veneziani di Casteo e tutti gli altri, turisti compresi! Una festa che celebra la storia della zona e che dà lustro a chi vive a Casteo, non lontano dai Giardini e dalla Biennale.

La “Festa di San Piero di Casteo“, giunta alla sua 55ª edizione, si è appena conclusa. Il suo attuale presidente, Paolo Basili, con l’aiuto della moglie veronese Silvia Brentegani, la organizza ogni anno coinvolgendo 150 volontari, tutti veneziani. Grazie a un lavoro davvero intenso, il successo della festa risiede nella condivisione e nella capacità creativa e autentica dei veri veneziani.

In contemporanea c’era l’altra festa, quella hollywoodiana dei Bezos in Arsenale, a pochi passi ,”do ponti e na cae”… Ma la gente, i giovani, anche i turisti erano alla “Festa de s.Piero de Casteo” !

Nella laguna si svolgono numerose feste e sagre: a Pellestrina, a Malamocco, agli Alberoni e anche la celebre sagra del pesce a Chioggia. Basta informarsi! Sono occasioni perfette per incontrarsi, gustare specialità locali e condividere momenti di convivialità, senza dover prendere l’elicottero, arrivare necessariamente in taxi o considerare la città come un set cinematografico.

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