IMP, ossia International Month of Photojournalism, è il primo festival in Italia interamente dedicato al mondo del Fotogiornalismo e riparte, con la sua quinta edizione, esattamente un mese, dal 25 maggio al 26 giugno nella città di Padova.

Affermatosi come uno tra i più grandi eventi dedicati alla fotografia ha già ospitato più di 100 autori internazionali, provenienti da cinque continenti, per incontrare gli oltre 10.000 richiamati ogni anno.

Numeri e nomi del festival

L’edizione 2023 punta in alto. In programma, la presentazione delle opere di oltre 40 autori internazionali, quattro workshop e più di 30 eventi espositivi tra talk, visite guidate e conferenze aperte al pubblico.

Tra gli ospiti di eccellenza, il grande Uliano Lucas, uno dei padri fondatori del fotogiornalismo italiano e i direttori di FotoEvidence NewYork David Stuart e Svetlana Bachevanova.

L’evento patavino nasce da una duplice volontà: portare il patrimonio artistico, architettonico e monumentale della città sulla scena culturale nazionale e internazionale, e divenire «tavola rotonda a cielo aperto sui temi caldi della contemporaneità e del giornalismo etico»come afferma Riccardo Bononi, fotogiornalista e Direttore Artistico del Festival Internazionale del Fotogiornalismo.

«L’idea che sta alla base della nascita di IMP – continuail Direttore Artistico Bononi – è la convinzione che il fotogiornalismo oggi sia il più rapido accesso alle storie e ai dibattiti internazionali e in grado di connettere i quattro angli del Mondo; una modalità per rendere ciascuno partecipe e consapevole del proprio ruolo fondamentale anche nelle questioni più controverse e geograficamente lontane.»

L’itinerario di questo viaggio intorno al mondo attraverso la fotografia si muove tra le più prestigiose sedi museali ed espositive del centro storico, da Palazzo Moroni al Palazzo della Gran Guardia e dalla Cattedrale Ex Macello alla Galleria Cavour in un circuito facile ed accessibile per tutti i visitatori.

Le principali mostre

© Romano Cagnoni – Anno Zero Biafra – Fondazione Romano Cagnoni
IMP Festival-2023

Tra le esposizioni principali il Festival ospiterà la mostra Biafra: Anno Zero dedicata ad uno dei più iconici progetti del celebre fotoreporter Romano Cagnoni, recentemente scomparso. Ad affiancarla i capolavori dei vincitori del World Press Photo come le città aeroporto di Giulio di Sturco, il baby boom tra i guerriglieri della giungla colombiana raccontato dalla spagnola Catalina Martin Chico, il nazionalismo tra i giovani in Russia e negli Stati uniti dell’americana Sarah Blesener e l’incredibile dietro le quinte della Fashion Week senegalese negli scatti dell’inglese Finbarr O’Reilly.

Sarà allestita anche l’imponente esposizione collettiva dedicata al primo anno di guerra in Ucraina, curata da FotoEvidence New York e firmata dai più grandi professionisti che hanno lavorato sul fronte: Paula Bronstein, Fabio Bucciarelli, John Stanmeyer, Narciso Contreras, Giulio Piscitelli, Diego Ibarra Sanchez e molti altri ancora. E ancora, tra le mostre proposte al pubblico, l’incredibile inchiesta sulla tratta di bambine dal Pakistan della fotografa indiana SmitaSharma, la guerra segreta del Laos del reporter Raffaele Petralla, il Kuwait surreale di Gabriele Cecconi e la mostra dedicata al premio ISPA promosso dall’agenzia Parallelozero per promuovere il tema della sostenibilità ambientale.

La Galleria Cavour ricca di esposizioni

Dakar Fashion di Finbarr O’Reilly è un incredibile dietro le quinte della Fashion Week senegalese a Dakar, uno dei centri emergenti della moda africana.

Aeeotropolis di Giulio di Sturco è un viaggio attraverso dieci degli esempi di Aerotropoli, città aeroportuali nate dall’evoluzione spaziale dei gate-away aerei.

Colombia (Re)birth di Catalina Martin Chico con la mostra fotografica sul babyboom tra i guerriglieri della giungla colombiana, combattenti della FARC,nel conflitto contro il governo,dopo il trattato di pace del 2016.

Biafra: Anno 0 e non solo

Biafra: Anno 0 di Romano Cagnoni al Palazzo della Gran Guardia è una toccante racconto per immagini di un conflitto “poco seguito dai giornali perché non vi erano particolari interessi politici o economici” come lui stesso lo definisce, eche grazie alla sua perseveranza nel raccontalo cominciò ad interessare l’opinione pubblica nella sua naturalezza e contraddittorietà.

Palazzo Moroni – Giardino pensile vede in mostra We Cry in Silence di Smita Sharma, un’inchiesta sulla tratta di bambine dall’India, dal Bangladesh e dal Nepal, parte del progetto in collaborazione con FotoEvidence, per sensibilizzare tutto il mondo sui metodi utilizzati dai trafficanti per attirare e rapire le bambine in questi paesi.         

Al Palazzo Moroni – Scuderie Tià Wùk di Gabriele Cecconi racconta il distopico viaggio tra le mille contraddizioni di un Kuwait inedito, estraniante ed alieno, un pianeta lontano anni luce dalla nostra esperienza.

Alla Cattedrale Ex Macello tante le esposizioni

Beckon Us from Home di Sarah Blesener. Il progetto vincitore del World Press Photo, sui programmi educativi per i giovani negli Stati Uniti e in Russia, permeati da una pericolosa ideologia patriottica e nazionalista.

Living on Bombs di Raffaele Petralla è il percorso fotografico fatto all’interno del Laos, attraverso villaggi in cui le bombe vengono utilizzate come pilastri per le case, missili e aerei, invece, per la fabbricazione di oggetti di uso quotidiano.

Don’t Think of an Elephant di Diambra Mariani sul progetto fotografico di indagine sulla percezione distorta del crimine e dei reati in Italia.

Ukraine: a War Crime è la tragica esposizione dedicata al primo anno di guerra in Ucraina curata da FotoEvidence New York e firmata dai più grandi professionisti che hanno lavorato sul fronte. Un progetto collaborativo pronto a raccontare la storia dal prezioso punto di vista dei testimoni oculari e dei sopravvissuti

Ashes and Autumn Flowers di Gaia Squarci è l’itinerario fotografico sull’isola di Stromboli e sulla fragilità umana, un sogno al chiaro di luna tanto affascinante da sembrare inquietante.

There is no Calm after the Storm di Matteo De Mayda è l’indagine fotografica sulle tragiche conseguenze della tempesta di Vaia abbattutasi sul Nord-Est Italia nel 2018.

The Baltic Question di Alessandro Gandolfi è la raccolta di storie e immagini lungo il confine “caldo”, quello baltico, dove Russia e Nato si toccano e dove chi parla russo non sempre si sente europeo.

Chang’aa di Andrea Signori è l’impietosa galleria di denuncia sulle conseguenze del Chang’aa, potente droga, flagello del Kenya.

Italian Sustainability Photo Award

La mostra dedicata al premio ISPA promosso dall’associazione Parallelezero per sensibilizzare al tema della sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

L’evento è ideato da IrfossA.p.s. e realizzato con il contributo del Comune di Padova – Assessorato alla Cultura, promosso dall’Università degli Studi di Padova in collaborazione con Emergency, FotoEvidence with World Press Photo, AIRF, ProspektPhotographers, Parallelozero e Fondazione Romano Cagnoni.

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