La notizia: con il Modena, il Verona Volley perde 2-3, dopo essere stato avanti due set a zero.

Il disclaimer: c’è gente che manca dai campi di pallavolo da un bel po’ – una a caso, per esempio. E questo spiega alcune cose che saranno chiare fra poco.

La spigolatura: una mezz’oretta prima che cominci la partita, un signore di una certa età, con una coroncina di capelli bianchi intorno alla testa, non tanto alto, appare davanti alla biglietteria del Palazzetto. La speaker della radio che, all’aperto, allieta il pre-match sembra non poter credere ai suoi occhi: è Lui, è proprio Lui. I fotografi si mobilitano come se lui fosse il Messia, e asfaltano chiunque si trovi in mezzo (quorum ego). Il Messia, magari, no: ma è pur sempre il Re dei Tortellini, e i soldi ce li mette lui.

La disfatta del Verona si comincia a intravvedere al terzo set, ma prima c’erano stati due parziali durante i quali il Modena riusciva solo ad annusare le tracce dei sei gialloblù al di là della rete. Sempre gli stessi sei, praticamente, perché di cambi in panchina ce ne sono pochi, e anche questa sarà una cosa che farà la differenza. Gialloblù sono anche gli ospiti, comunque, sostenuti in silenzio dai loro Irriducibili Gialloblù, che ritroveranno la voce solo più tardi. Mai avanti nel primo set (al massimo pari, sul 3-3, 4-4 e 19-19, subito dopo un fantastico muro), gli emiliani arrancano ancora di più nel secondo, quando il veronese Amin riesce a infilare una serie di attacchi. La pratica del set si chiude presto, e senza fatica, e il venticinquesimo punto del Verona arriva da Mozic.

Niente di nuovo, certo, ma a ogni time-out, a ogni fischio finale di set, il Palazzetto diventa una bolgia terrificante: spot sui maxischermi, e lo speaker che – come d’abitudine, in questa cosa rumorosissima che è diventata lo sport al chiuso – urla come se dovesse avvertire di una gravissima minaccia imminente certi suoi compagni lontani, laggiù sulla spiaggia di Bibione. E poi la musica, e zumpizumpizumpipà, e gli sponsor, e le luci, e – a ogni richiesta di controllo video – il ritornello di 007 di Monty Norman e John Barry (per i curiosi: qui).

Nessuno se ne stupisce, ovviamente; e come si potrebbe? È così dappertutto, e nemmeno da ieri.

In effetti, è in cose come queste che trova senso il disclaimer di prima. Ci sono stati anni in cui per far capire quale squadra aveva fatto punto ­– il punto su battuta, ovviamente, perché altri punti non esistevano – non c’era nessun commentatore. E a un muro non si alzavano i cartelli né non si urlava «mu-rà-to-mu-rà-to», perché gli allenatori cominciavano già in seconda fascia CSI a dire che con gli avversari bisognava fare i bravi. È un guaio ritrovarsi nostalgici. Dà un gran fastidio perfino ai nostalgici.

Comunque, al terzo set sembra che al Palazzetto si stia giocando tutta un’altra partita. Zero a uno, a due, a tre: il Modena arriva fino a +6 sul 6-0, e poi a +8 sul 16-8. Al Verona non riesce quasi niente, ma la squadra si affida con qualche successo prima a Rok Mozic e poi ad Amin, che per un po’ riesce a essere il man of the match: bellissima la sua schiacciata per il quindicesimo punto del Verona. Un altro grande colpo arriva poi da Dzavoronok per il diciottesimo punto (mentre Modena è già a 22), ma per recuperare è ormai tardi.

Foto dal sito ufficiale di Rana Verona Volley

E, dopo l’usuale sarabanda di spot, urla, zumzumzum e superluci, si torna in campo per un quarto set che sembra mettersi bene fino all’ace di Amin per l’8 a 3. Ma poi la luce si spegne di nuovo. C’è solo tempo per qualche altro tema di 007 e un We-will-we-will-rock-you-tà-rock-you-tà. Sul 12-9 i tifosi cominciano a fischiare, ma a ogni punto degli emiliani il palazzetto si zittisce un po’ di più. Restano, forti e chiari, gli incitamenti della Maraja Gialloblù. Si alza, frattanto, però, anche la voce degli Irriducibili, che festeggiano un numero crescente di muri del loro team. I modenesi Sapozhkov e Bruno fanno la differenza, e il set finisce 23-25.

Il tie-break illude fino al 10-10 ma finisce per certificare la débâcle. Il Verona non riesce mai a essere avanti, e il Modena arriva al quindicesimo punto trainato dal suo Sapozhkov. Il punto finale è di Sanguinetti, ma il giocatore migliore, a conti fatti, è Rinaldi.

È difficile dire se ha vinto il Modena o ha perso il Verona, che sembrava avere la partita in tasca. Vedremo cosa succederà domenica, sempre in casa, contro i campioni del Trentino Volley che sabato ha battuto il Taranto, su cui anche Verona – alla prima giornata – è stata vittoriosa.

Stavolta il panino per i giornalisti era con il prosciutto cotto. Domenica prossima vi saprò dire.

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