La musica non è sottofondo
Intervista a David Bonato, importante figura del panorama musicale veronese e nazionale, fondatore di Davvero Comunicazione e produttore discografico con il marchio VREC.
Intervista a David Bonato, importante figura del panorama musicale veronese e nazionale, fondatore di Davvero Comunicazione e produttore discografico con il marchio VREC.
Siamo tutti abituati a guardare il frontman sul palco, l’esibizione, ma forse a volte vale la pena soffermarsi anche su chi lavora prima che si accendano i riflettori e rende quegli spettacoli possibili.
David Bonato è una figura unica nel panorama musicale veronese, presente da ormai molti anni ed in espansione con le sue molteplici attività in ambito musicale. Cresce in città e si laurea nel 2001 a Trieste in Scienze della Comunicazione con una tesi dedicata al videoclip. Poi collabora con Match Music, storica televisione musicale veronese, curandone programmi ed eventi per poi assumere ruoli di responsabilità nell’ufficio artistico e di palinsesto, poi ancora ufficio stampa e contatti con le case discografiche fino al 2003.
A seguire ricopre il ruolo di responsabile comunicazione, marketing ed organizzazione eventi per la multinazionale Fnac: inizialmente nella sede di Verona dove lavora all’apertura della sede scaligera e successivamente in quella di Napoli, dove si occupa di eventi. Infine cura il marketing e la comunicazione della sede centrale di Milano fino al 2005.
Dal 2005 torna a Verona e fonda la Davvero Comunicazione collaborando stabilmente con la società Run Multimedia di Gaetano Morbioli e contribuendone allo sviluppo. Negli anni l’ufficio stampa e la comunicazione strategica diviene la mansione più preziosa e richiesta dagli artisti ed addetti ai lavori anche se si aggiungono i ruoli di produttore discografico (con il marchio Vrec), editore, consulente pubblicitario, organizzatore di eventi.
Dal 2010 è responsabile ufficio stampa e pubbliche relazioni del Pistoia Blues Festival. Sia attraverso Vrec che Davvero Comunicazione, David Bonato si pone come professionista poliedrico e competente nell’ambito della comunicazione, del marketing e dell’industria musicale, sfruttando la vasta esperienza maturata negli anni ed adattandola al cambiamento del mercato.
Nel dettaglio, Bonato, vorrebbe raccontarci più specificatamente dell’etichetta discografica Vrec?
«Vrec, come si può intuire dal nome, è un’etichetta discografica radicata sul territorio veronese e nasce per dare voce alle realtà locali. Poi si è espansa ad un mercato nazionale diventando una delle più quotate etichette ancora totalmente indipendenti, cioè senza coinvolgimenti con etichette major.
Mi ha permesso di lavorare come produttore discografico contribuendo alla realizzazione e alla promozione di album e singoli per numerosi artisti e band. In questo modo ho potuto addentrarmi molto in profondità nelle problematiche relative alla produzione ed alla realizzazione del prodotto musicale. Ovviamente con queste competenze ho potuto ampliare e consolidare la mia reputazione su questo mercato.»
Da quanto tempo si occupa dell’etichetta discografica?
«La Vrec ha compiuto 15 anni ed è quindi una realtà consolidata. Ne gestisco l’ufficio stampa e questa gestione unitaria rende il marchio molto competitivo in un settore in cui la frammentazione dei servizi è molto frequente e mina i profitti delle attività.»
Come ha lavorato Vrec in questi ultimi anni?
«È importante lavorare con gli artisti di persona, a distanza è più difficile. Con la pandemia si è dovuto tuttavia interagire anche da remoto ed è iniziato un percorso che ha portato alla realizzazione dello store online della Vrec, nel quale si trova disponibilità di tutte le produzioni. Si tratta di uno sviluppo molto interessante perché fidelizza il cliente al marchio e lo rende sempre più una garanzia di qualità del prodotto, cosa molto importante lavorando in un ambito indipendente.
Di fatto il cliente sa che anche i musicisti emergenti sono stati accuratamente selezionati ed è quindi più propenso a dar loro fiducia, in un settore in cui le produzioni si susseguono con un ritmo incalzante ed è difficile conoscere tutti i nuovi artisti. Con lo streaming, la vetrina dello store online e il lavoro sui social si punta a realizzare musica di qualità per una nicchia di persone, attente ascoltatrici.»
Quali sono i servizi maggiormente richiesti dagli artisti?
«Sono quelli che offre la Davvero Comunicazione, l’agenzia che ho fondato per occuparsi della comunicazione strategica, dell’ufficio stampa e del marketing. Con essa ho collaborato con una vasta gamma di clienti, tra cui artisti musicali, aziende e organizzazioni, per promuovere e comunicare efficacemente i loro progetti. L’agenzia realizza eventi estivi ed invernali di grandi dimensioni e li comunica utilizzando tutte le piattaforme, tra le quali radio, stampa e web. È naturalmente indirizzata a clienti grossi, il musicista emergente normalmente non ha a disposizione il tipo di budget necessario. Ho inoltre contribuito alla creazione della Vrec Booking, che gestisce le date ed il management degli artisti.»
Come vede il mercato musicale attuale?
«Nel 2023 la musica su supporto fisico è solo per gli over 40. Tuttavia la distribuzione totalmente digitale non paga; per guadagnare pochi euro dallo streaming bisogna avere decine di migliaia di ascolti. Ha buone retribuzioni solo chi è in grado di andare a Sanremo o alle grandi trasmissioni televisive.
La situazione attuale e lo sviluppo della tecnologia hanno portato ad un abbassamento dei costi di produzione quindi più persone adesso posso realizzare un disco. D’altra parte però sono molto pochi coloro che possono aspirare a vivere di musica. Solo i migliori nel tempo riescono a rimanere nell’ambito musicale e qualcuno di questi ad emergere, con tempo e lavoro. Come d’altra parte è sempre avvenuto.»
La Vrec sta attualmente avendo uno sviluppo, in termini di numero e qualità degli artisti che rappresenta…
«È così. In effetti abbiamo attualmente ingrossato le nostre fila con gruppi ed artisti di livello, tra cui i Karma, i Casablanca, The elephant man, The last drop of blood (veronesi peraltro), ma anche Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Alteria, Andrea Chimenti, Thomas Frank Hopper per citare alcuni dei più rappresentativi del panorama italiano ed internazionale indipendente.»
Quali sono gli sviluppi che prevede per le sue attività?
«Beh, la cosa che attualmente mi sta più a cuore è lo sviluppo dello store diretto sul sito perché qualifica l’etichetta Vrec come marchio di qualità. Attualmente l’e-commerce è diviso tra musica cantata in italiano e in inglese, poi si potrà ricercare in modo più raffinato. Poi la maggiore integrazione tra la Vrec e Davvero Comunicazione è un altro sviluppo possibile; già ora ci sono eventi condivisi tra i due marchi.»
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