E siccome sono ancor piccina / devo andare a prender l’acqua / finché grande non sarò. Ma un giorno avrò un buon marito / ed una figlia anch’io avrò. La manderò a prender l’acqua / e in cucina io starò”.

Libro della Giungla, 1967

Nel 1967 la Disney faceva concludere con una canzone dalla dolce melodia, lo storico film del Libro della Giungla. Il brano sopra riportato era fatto cantare da una bambina indiana, mentre raccoglieva con una giara l’acqua dal fiume. Era una scena molto romantica e bucolica e nessuno a quel tempo si era molto scandalizzato per il significato del testo.

Ciò che scandalizza oggi, però, è che nel 2023 l’accessibilità o meno all’acqua potabile determini ancora la vita e il destino di chi nasce femmina. Nella vita reale, non nei cartoni animati.

Copertina del Rapporto Unicef/OMS

Da pochi giorni è uscito il rapporto Progress on household drinking water, sanitation and hygiene (WASH) 2000-2022: Special focus on gender, elaborato da UNICEF e OMS, che per la prima volta mette in relazione la prima analisi approfondita sulla disuguaglianza di genere nel settore acqua e servizi igienici (i cosiddetti servizi WASH).

Questo report segue di un mese un altro rapporto Unicef, in cui emergeva che proprio le strutture sanitarie nei luoghi più vulnerabili soffrono per mancanza di acqua, servizi igienici ed elettricità.

In questo studio uscito a giugno si stimava che 8 milioni di persone muoiono ogni anno in 137 paesi a basso e medio reddito a causa di una assistenza sanitaria di scarsa qualità, con conseguenti perdite economiche per 6 trilioni di dollari a causa di cattive condizioni di salute e mortalità prematura.

5 milioni di bambini hanno perso la vita prima del quinto compleanno per cause prevenibili, la metà erano neonati. Molte di queste morti si potevano evitare con una soluzione semplice e sicura di acqua e sapone. Il che vale a dire che sarebbe bastato potersi lavare le mani.

Interventi come una migliore disponibilità di postazioni per l’igiene delle mani e l’acqua potabile, pulizia regolare, servizi igienici funzionanti e fornitura d’acqua regolare potrebbero ampiamente aiutare a migliorare i servizi sanitari, le prestazioni dello staff e rispettare la dignità degli utenti delle strutture sanitarie.

Cosa c’entrano le ragazze

Nel nuovo rapporto si è studiato come l’accesso o meno all’acqua potabile vada a influire negativamente sulla vita delle bambine e delle giovani donne. I dati parlano chiaro.

Le donne e le ragazze dai 15 anni in su sono le principali responsabili per la raccolta dell’acqua in 7 famiglie su 10.

Le ragazze hanno una probabilità quasi doppia rispetto ai ragazzi di assumersi questa responsabilità e di dedicare quotidianamente un tempo maggiore a questa attività.

Oltre mezzo miliardo di persone condivide ancora i servizi igienici con altre famiglie, compromettendo la privacy, la dignità e la sicurezza di donne e ragazze.

Foto di Ahmad Akash, pexels.com

Per esempio, recenti analisi da 22 paesi mostrano che nelle famiglie che condividono i servizi igienici, le donne e le ragazze hanno maggiori probabilità rispetto a uomini e ragazzi di sentirsi non sicure a camminare da sole durante la notte e subire molestie sessuali e altri rischi di sicurezza.

L’inadeguatezza dei servizi idrici e igienici aumenta i rischi per la salute di donne e ragazze e limita la loro capacità di gestire in modo sicuro e privato le mestruazioni.

Tra i 51 Paesi con dati disponibili, le donne e le adolescenti delle famiglie più povere e quelle con disabilità hanno le maggiori probabilità di non avere un luogo privato dove lavarsi e cambiarsi.

Acqua e sicurezza personale

Ogni passo che una ragazza compie per raccogliere acqua è un passo più distante da apprendimento, gioco e sicurezza

ha dichiarato Cecilia Sharp, Direttore UNICEF per i servizi idrici e igienici e la Riduzione del rischio climatico, ambientale, energetico e dei disastri.

In molti Paesi, le donne e le ragazze sono le principali responsabili delle faccende domestiche e della cura degli altri – tra cui le pulizie, la preparazione del cibo e l’assistenza ai malati – il che probabilmente le espone a malattie e altri rischi per la loro salute senza la protezione del lavaggio delle mani.

Il tempo aggiuntivo dedicato alle faccende domestiche limita inoltre le possibilità delle ragazze di completare la scuola secondaria e di trovare un lavoro.

Foto di Hitesh Choudhary, pexels.com

“Le donne e le ragazze non solo devono affrontare le malattie infettive legate ai sistemi idrici e igienici, ma devono anche affrontare ulteriori rischi per la salute perché sono vulnerabili alle molestie, alla violenza e alle lesioni quando devono uscire di casa per trasportare l’acqua o semplicemente per usare il bagno”.

A specificarlo è Maria Neira, Direttore OMS per il Dipartimento Ambiente, Cambiamento Climatico e Salute.

Nonostante dal 2015 ci siano stati dei progressi nell’implementazione dei servizi WASH, per raggiungere il target degli Obiettivi di sviluppo sostenibile che prevede l’accesso universale all’acqua potabile, agli impianti igienici e agli impianti idrici di base gestiti in modo sicuro entro il 2030, sarà necessario aumentare di sei volte gli attuali tassi di progresso per l’acqua potabile.

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