Nasce a Verona un unicum a livello europeo: il Muraless Art Hotel diventa galleria della street art e si cimenta con il difficile compito di associare al rinnovamento di una struttura un nuovo modo di ospitare clientela business e leisure, puntando su appassionati di questa forma d’arte e cultori del selfie in ambienti originali.

L’ex Hotel Cristallo a Castel d’Azzano è stato acquistato da Gianmaria Villa, rampante operatore dei servizi alberghieri con società in Italia e Spagna, e rinnovato esteticamente e tecnologicamente, più che strutturalmente, nell’originale tentativo di diventare destinazione prima che luogo di ospitalità. 94 camere su tre piani, due sale riunioni con adiacente un lounge bar, sono stati completamente ripensati col filo conduttore della street art, espressamente realizzata sui pavimenti, pareti, soffitti e facciata nelle sue declinazioni.

Coinvolti 50 street artist

In un evento mondano assolutamente straordinario per i costumi di Verona, il progetto è stato presentato e rese visitabili alcune delle stanze realizzate con il contributo dell’ex general manager del Byblos Art Hotel Luigi Leardini, agli esordi nel nuovo ruolo di art advisor, il coordinamento di Laura Sancassani, l’elaborazione degli interni della critica d’arte Chiara Canali (coadiuvata da Andrea Zamengo), in collaborazione con la galleria milanese Deodato Arte.

All’opera, più di 50 street artist di fama nazionale e internazionale che, con il loro personalissimo stile, hanno interpretato la loro visione del “made in Italy”: delle figure iconiche della storia dell’arte, della scienza e della tecnica, del design e della moda, dei motori, dell’enogastronomia, del cinema, insomma, tutto quello che contribuisce a tenere in alto il nome dell’Italia nel mondo, non senza un tributo alla musica lirica, carattere che pervade Verona, sede del più grande teatro lirico all’aperto del mondo.

Firme storiche della street art e nuove generazioni

Un momento dell’inaugurazione del Muraless Art Hotel a Castel d’Azzano.

Ad ogni artista un tema e una stanza, debitamente documentati sotto il numero all’esterno con un qr-code che rimanda ai riferimenti biografici e al motivo dell’interpretazione pittorica.

Sono stati chiamati alle armi le storiche firme del writing italiano (Joys, Etnik, Wubik, Frode, Gatto, Mister Thoms, MrFijodoor), i nomi della Street Art e del Muralismo (Neve, Cheone, Vesod, Seacreative, Refreshink, Casciu, Luca Font, Ufo5, Ale Puro) e gli esponenti delle nuove generazioni (Chill Surrealism, Luogocomune, Rise, Soler). Tra le protagoniste femminili, Coquelicot Mafille, Nais, Senso, Octofly.

Il pavimento della hall è invece monopolizzato da Agron Hoti, artista visuale contemporaneo di fama internazionale che, con la sua tecnica, crea esplosioni di colore di rara energia, con effetto migliore dal vivo rispetto alla documentazione fotografica.

Mr. Brainwash sigla la facciata del Muraless Art Hotel

Infine la facciata esterna, che al viaggiatore che si avvicina in auto alla struttura può indurre più di una perplessità: a cura di uno dei principali writer internazionali, Thierry Guetta, noto come Mr. Brainwash. La sua carriera è esplosa grazie alla partecipazione al famoso documentario “Exit Through the Gift Shop” di Banksy dove ha seguito, con la telecamera, le avventure dei più famosi street artist al mondo.

I suoi lavori sono intrisi di riferimenti alla pop art, alla storia dell’arte e anche alle opere di altri artisti. Se l’ispirazione più diretta è l’arte del collega Banksy, non mancano riferimenti ad Andy Warhol e Keith Haring, ai supereroi dei fumetti, ai classici della Disney e alle icone della storia classica e moderna.

Tra i suoi soggetti, Monna Lisa, Marilyn Monroe, Albert Einstein che regge un cartello con la scritta “Love is the Answer”, Mickey Mouse e Minnie che si abbracciano quali simboli eterni di amore e rispetto reciproco. A lui hanno dato il compito di valorizzare artisticamente l’happening notturno, con un tocco a conclusione dell’opera, realizzato in diretta col sostegno e il tributo del pubblico.

Un hotel che mira a diventare iconico

Nella città e nel periodo in cui è al culmine la guerra tra ospitalità alberghiera, extralberghiera e le locazioni turistiche, la proprietà e la direzione del Murraless Art Hotel hanno intrapreso la via più complessa per differenziarsi dall’offerta alberghiera veronese, e più in generale italiana, improntata a formule di ospitalità tradizionale.

L’inaugurazione del Muraless Art Hotel è stato un evento di grande portata, cui ha partecipato l’artista Thierry Guetta, ovvero Mr. Brainwash, che ha ultimato la facciata alla presenza del pubblico.

Potevano limitarsi ad una ristrutturazione materiale, col problema di gettarsi nella mischia della concorrenza con tutte le altre strutture di cintura in cui il prezzo diventa l’elemento differenziante per erodere quote di mercato. Invece sono andati sull’immateriale, nel gigantesco, ma innovativo, sforzo di diventare destinazione essi stessi per un target di clientela molto specifica, desiderosa di ricevere molto di più che una stanza d’albergo, pulita e comoda: l’esperienza di dormire circondati da un’opera d’arte, unica e personale.

Sarà forse necessario coltivare gli influencer, i content creator, mantenere una narrazione di struttura iconica e investire in comunicazione orientata a differenziare e differenziarsi.

E come sempre accade nel mondo del turismo, sarà il mercato a premiare o meno la scelta.

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