E chi l’avrebbe detto. Una squadra che fino a poco più di un mese fa era a dir poco impantanata nelle sabbie mobili dell’ultimo posto in classifica, in una situazione che sembrava senza via d’uscita, all’improvviso torna a far parlare – eccome – di sé.

Risulta difficile credere che la squadra di Gigi Fresco, oggi sugli scudi con una serie quasi inverosimile di risultati e prestazioni da stropicciarsi gli occhi, sia la stessa che nelle prime tredici giornate di campionato era stata incapace di cogliere la vittoria e di ottenere soltanto striminziti pareggi e qualche buona prestazione, sempre però frustrata dalla migliore organizzazione di gioco degli avversari e soprattutto da un pragmatismo sotto-porta che invece è sempre mancato agli uomini in maglia rossoblù. Pochissimi fino a quel momento i gol fatti e, al contrario, fin troppe le reti subite. Il che lasciava ben poche speranze di riuscire a risalire la china e poter lottare per la salvezza.

Forse anche per colpa di una condizione non al meglio del gruppo-squadra e delle “polveri bagnate” di Juanito Gomez, l’attaccante su cui la dirigenza aveva investito nella campagna estiva, i tifosi hanno spesso temuto che non ci fosse rimedio per una stagione iniziata male. Ultimo posto in classifica e un ambiente che, almeno all’esterno, appariva a dir poco depresso. Lo specchio fedele di quanto stava avvenendo in campo fino a quel momento, anche se è indubbio che in più di un’occasione la Virtus abbia raccolto molto meno di quanto abbia effettivamente meritato sul campo. Ma si sa, quando le cose vanno male anche il minimo errore si rischia di pagarlo a caro prezzo. La dirigenza è anche corsa ai ripari, riportando in riva all’Adige l’ex Chievo Michael Fabbro, che di certo non è un bomber di razza in senso stretto, ma che il suo contributo in termini di creazione degli spazi, pressing sulle difese avversarie e dialogo con i compagni di reparto lo ha sempre dato. Anche il suo arrivo però, almeno inizialmente, non ha cambiato di una virgola il trend stagionale.

Fino a quando, all’improvviso, ecco arrivare l’insperata scintilla. L’improvvisa vittoria sul campo del Trento del 19 novembre grazie ai gol di Amadio e del redivivo Gomez ha avuto il grande merito di restituire fiducia alla truppa di Borgo Venezia che sette giorni dopo ha avuto la forza di ripetersi ancora in trasferta, con analogo punteggio di 0-2, della Pergolettese, in un altro scontro fondamentale per la zona salvezza. L’immeritata sconfitta casalinga contro la Pro Sesto nel turno successivo, arrivata grazie a un tiro deviato in zona-Cesarini da parte degli avversari, non ha sgonfiato la “garra” a Cella e compagni che nel match di sette giorni dopo, nuovamente in trasferta, sono andati a cogliere contro l’Albinoleffe la terza vittoria consecutiva lontano dalle mura amiche, questa volta grazie a un colpo di testa di Manfrin.

Il resto è storia degli ultimi giorni: i due 3-0 consecutivi inflitti al Renate e alla Juventus Under 23 (quest’ultimo ancora in trasferta, per la quarta volta consecutiva) sono lo specchio di una formazione che sta finalmente dimostrando di che pasta è fatta e gioca con una serenità che la rende pericolosa per chiunque.

Emil Hallfredsson, uno dei leader della Virtus Verona

Fresco sorpreso dall’ennesimo inizio di stagione negativo – una costante virtussina – forse ci ha messo un po’ più del tempo, questa volta, per capire come sistemare le cose, ma una volta blindata la difesa (un solo gol subito nelle ultime sei gare) e sbloccato l’attacco, diventato improvvisamente prolifico (undici reti nello stesso arco di tempo), ha ritrovato lo spirito della propria squadra e ora i tifosi sognano in grande. Si guarda infatti con fiducia sia al prossimo e ultimo match dell’anno in casa del Lecco, quarto in classifica, in programma venerdì 23 dicembre alle 14.30 sia soprattutto alla ripresa in campionato, quando a far visita al Gavagnin-Nocini l’8 gennaio ci sarà il Piacenza ultimo in classifica.

La Virtus, grazie a questo exploit, si è issata dall’ultimo posto che ha praticamente occupato fin dall’inizio del campionato a ben oltre la zona retrocessione, superando settimana dopo settimana la stessa Piacenza e poi, una dopo l’altra, Triestina, Mantova e Trento, appaiando a quota 22 la Pergolettese. Ma non è certo finita qua: ora capitan Danti (giunto nel frattempo a cinque reti stagionali) e i suoi compagni guardano alle compagini davanti a sé con l’obiettivo di superarle alla prima occasione utile. Sangiuliano, Padova, Arzignano Campo e Albinoleffe sono tutte a portata di pochi punti, in una graduatoria molto corta e che può regalare nel giro di qualche turno sogni di gloria (si legga alla voce playoff) o sprofondarti di nuovo nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Ma ora che il campionato si è fatto finalmente interessante Gigi Fresco e i suoi uomini non vogliono certo mollare la presa.

Comunque vada il match in riva al lago di Como, comunque, un finale di 2022 migliore di questo era davvero difficile immaginarlo. E il nuovo anno non può che regalare – gli scongiuri sono d’obbligo – nuove e preziose emozioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA