La parte a sud della città è spesso descritta come alle prese con problemi legate al traffico, soprattutto nei giorni di fiera, o al disagio giovanile. Eppure qualcosa, negli ultimi anni, è cambiato, fra nuovi parchi e aree verdi, iniziative culturali e tentativi di favorire lo scorrere dei flussi di traffico. Ne parliamo con il Presidente della Quarta Circoscrizione Alberto Padovani, eletto a giugno fra le fila di Fratelli d’Italia, nell’ambito del tour di Heraldo nelle otto circoscrizioni in cui è diviso il territorio comunale di Verona.

Presidente Padovani, innanzitutto, quali sono i principali problemi della quarta circoscrizione?

«La quarta circoscrizione è interessata da sempre da questioni viabilistiche. Questo territorio è uno snodo importante, con la Fiera e la Zai, Verona sud e il raccordo con le autostrade. Questo comporta un traffico giornaliero storicamente intenso. Si stanno cercando soluzioni e negli ultimi anni sono stati adottati alcuni provvedimenti e nuove opere urbanistiche, come le rotonde, per agevolare il flusso di auto. Per quanto riguarda quella che sarà la nuova struttura della circoscrizione le rotonde di Via Mantovana e di Via Albere sono sicuramente opere molto attese, che ci auguriamo vedranno la luce al più presto per risolvere il problema del raccordo rispetto alle tangenziali, sicuramente da velocizzare.»

Traffico in viale delle Nazioni

Quali sono, invece, i principali problemi sul versante della sicurezza?

«Ci sono un paio di situazioni, in particolare in via Valeggio dove si trova il capolinea dell’autobus, interessate da alcuni problemi di schiamazzi e di ordine pubblico, mentre alle Golosine, nella zona di via Gaspare del Carretto e via Golosine, un paio di esercizi commerciali “notturni” stanno creando non pochi problemi ai residenti a causa del rumore nelle ore serali. Stiamo cercando di lavorare su quelle situazioni insieme a carabinieri e polizia locale per arginare il problema e risolverlo tutti insieme.»

La Quarta Circoscrizione vuole uscire da una situazione di assestamento. Ci sono anche note positive comunque…

«La nostra è una zona che si sta sviluppando molto dal punto di vista demografico e strutturale. Abbiamo parchi e aree verdi completamente riqualificate e abbiamo anche delle buone prospettive sugli impianti sportivi per le attività pomeridiane dei giovani e non solo loro. Ad esempio in via Tevere avremo presto un campo riqualificato in erba sintetica. Un importante lavoro di riqualificazione, poi, è in corso in questo periodo sulle palestre e nelle scuole presenti nella circoscrizione.  C’è il desiderio di sfruttare il traino dei nuovi insediamenti rispetto alla Zai e di quello che sarà il Central Park nella zona limitrofa alla Zai.»

Sul versante delle iniziative culturali cosa avete in cantiere?

«Forte Gisella è il nostro fiore all’occhiello, visto che ospita durante l’estate spettacoli di teatro e non solo. Dopo due anni di Covid, durante i quali ci siamo sostanzialmente fermati, in questo 2022 è ripartito con le sue attività e direi che è andato tutto molto bene. Anche il centro culturale di Via Mantovana – fermo per ragioni di pandemia – sta ripartendo sia con i servizi di biblioteca sia con le attività ricreative pomeridiane dedicate ai bambini e agli anziani. Stiamo dialogando con il Comune e con chi gestisce la biblioteca per cercare di capire come far ripartire al meglio il servizio, aprendo non solo su appuntamento ma anche implementando gli orari di accesso all’area. Abbiamo anche organizzato, di recente, la mostra micologica in collaborazione con gli alpini e le associazioni del territorio. Possiamo dire senz’altro che dietro c’è un lavoro importante. Per l’inverno stiamo pensando ad alcune iniziative natalizie per far vivere il quartiere nel periodo di dicembre, cercando però di evitare le sovrapposizioni con i mercatini di Santa Lucia.»

Sempre legato all’estate è l’ormai storico Festival Golosine 37136?

«Si svolge in giugno e devo fare i complimenti agli organizzatori che hanno retto al colpo della pandemia, tenedo vivo il festival e riuscendo a svolgere, nonostante tutto, le attività, anche se inevitabilmente in misura un po’ ridotta. A giugno l’evento è ripartito alla grande ed è diventato un riferimento non solo per il quartiere ma anche per tutta la città, con musicisti e artisti di Zelig e della Rai di portata nazionale.»

Nel frattempo è stato inaugurato in via Mantovana Habitat83 di Zeno Massignan, un’iniziativa privata che ha suscitato molto interesse. In un’ottica di espansione delle attività pensate di avviare collaborazioni anche con privati?

«Prendo ad esempio le esperienze del Bacchiglione con il bambu o il centro ABC o lo stesso Forte Gisella. Una grande opportunità è rappresentata dai patti sussidiari, fatti in accordo con il Comune, sia durante sia post pandemia. Garantiscono la fruibilità, l’accesso e anche la disponibilità di sale e spazi pubblici in modo continuativo ad alcune associazioni. È un modo per creare sinergia tra il Comune e le associazioni, mettendole in condizione di operare in uno spazio comunale e rendere al meglio nell’ambito della propria attività. Parliamo di quelle che un tempo venivano chiamate convenzioni.»

Un concerto al festival “Golosine 37126”

C’è un traguardo particolare che si è prefissato di raggiungere nell’ambito del proprio mandato?

«Nuovi parchi, nuovi insediamenti in Zai, in generale un nuovo sviluppo infrastrutturale nei nostri quartieri. Dobbiamo ripartire dall’urbanistica e dalla mobilità.»

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