Fabio Concato lo scorso 8 settembre ha ammaliato per due ore il numeroso pubblico nella cornice del parco di Villa Ciresola a Mozzecane. La musica d’autore è tornata in scena con uno dei suoi pilastri, all’interno della rassegna Narr.Azioni. Il meneghino infatti non ha tradito le aspettative e, con il garbo che lo contraddistingue, ha creato un rapporto con il pubblico alternando brani ed aneddoti. Il suo “Musico ambulante tour” ha così trovato nella provincia di Verona una delle poche date estive.

Nel primo breve racconto, Concato ha ricordato le origini veronesi della nonna. Ha definito il suo non un mestiere, ma un’attività, grazie alla quale ha la possibilità di scoprire nuovi posti che altrimenti non avrebbe mai visitato, tra cui la location del concerto, recuperata e recentemente ristrutturata. Con la sua inimitabile voce e le sue sonorità inconfondibili, ha così coinvolto la platea con la sua simpatia e l’empatia che lo contraddistingue.

Tra canzoni ed aneddoti

Il viaggio nei ricordi, tra canzoni recenti e storiche, la dolcezza che caratterizza le sue ballate, la tenerezza sprigionata dai testi: un carico di emozioni ad ogni successo presentato. Dai brani più popolari ed amati come “Fiore di Maggio”, “M’innamoro davvero”, “Ti ricordo ancora” durante l’esecuzione dei quali ha invitato il pubblico a cimentarsi con l’accompagnamento canoro (chiedendo agli stonati di cantare, ma a farlo sottovoce).

Il gruppo che ha accompagnato Concato durante il suo “Musico ambulante tour” unisce Ornella D’Urbano, Gabriele Palazzi Rossi, Stefano Casali e Larry Tomassini.

Ad accompagnarlo sul palco, quattro musicisti oltremodo bravi, tali: Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Gabriele Palazzi Rossi (batteria), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre). Le sonorità armoniche, l’espressione in musica delle emozioni raccontate nei testi, la sua voglia di raccontarsi al pubblico e creare un legame hanno messo ancor più in evidenza la grandezza del cantautore.

L’attenzione all’attualità

Non è mancata qualche frecciatina alla musica contemporanea, che secondo il suo pensiero pecca di superficialità. Forse ricordando i tempi delle esibizioni al Derby, si è lanciato con la sua simpatia in battute in stile cabaret. Ha però toccato anche temi d’attualità quali l’emergenza climatica, gli abusi sui minori e la violenza di genere, la lenta perdita della comunicazione interpersonale.

Ha poi eseguito il brano “051”, raccontando l’origine della canzone e spiegando di averla donata al Telefono azzurro, che l’ha fatta propria sigla. La sensibilità umana e musicale ha toccato i cuori del pubblico, che si è commosso durante l’ascolto. A seguire il brano dedicato al padre, in un crescendo di emozioni.

Fabio Concato durante il concerto a Mozzecane per la rassegna Narr.Azioni.

E così, tra brani nostalgici, brevi racconti di ricordi o dell’origine delle sue canzoni, battute allegre alternate a momenti di profonda tenerezza, è scorso il tempo creando nella mente dei partecipanti una sorta di film a fotogrammi, evocati man mano dalle canzoni della prima ora sino a quelle più recenti.

Ha concesso tre brani nei bis finali, tra i quali l’allegra “Rosalina“. Il pubblico ha accompaganto questo ed altri brani talvolta con le mani ed altre cantando. Il coinvolgimento era richiesto dal cantante dal palco, che come un direttore d’orchestra interagiva sia con la sua band che con gli spettatori.

L’evento ed il contesto

L’evento era inserito all’interno della rassegna culturale estiva “Narr.azioni”, organizzata dal Comune di Mozzecane collaborazione con il circuito teatrale regionale Arteven e Box Office Verona. Il riuscito allestimento del parco è stato curato con la collaborazione del Comune di Valeggio Sul Mincio e della Provincia di Verona. Alla serata di avvio, lo scorso 31 luglio, che ha visto protagonista il comico Gene Gnocchi, segue questa sera, sempre a Mozzecane, Michele Cafaggi, il mago del sapone, con uno spettacolo tra giochi d’acqua, clownerie e una moltitudine di bolle. Conclusione scoppiettante il 17 settembre con Debora Villa e la sua commedia “Venti di risate“.

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