Chiudete gli occhi. Prendete qualche serata estiva, una valle aperta, verde e accogliente, un progetto dai connotati multiculturali – storie diverse, tradizioni lontane, racconti in cammino -, uno schermo alimentato a pannelli solari, e inserite tutto nel contesto di una tra le rassegne cinematografiche più rispettate e rinomate d’Italia, il Film Festival della Lessinia.

Ora aprite gli occhi. Vi troverete davanti ad una delle sei sale cinematografiche naturali che verranno allestite “all’aperto” su un territorio che tocca le province di Vicenza, Verona e Trento, dall’8 al 12 luglio, nell’ambito del progetto “The Solar Mobile Cinema” in collaborazione con Cinéma du Desert.

Sei luoghi tra Vicenza, Verona e Trento

Grazie al supporto di Fondazione Cariverona all’interno dell’iniziativa “Clorofilla. Narrazioni ecologiche per una nuova generazione”, il programma prevede una serie di titoli pluripremiati, resi accessibili gratuitamente per un pubblico, quello delle cosiddette “terre alte” del mondo, che si trova spesso a non poter fruire di questo tipo di spettacoli e contenuti per via dell’isolamento geografico.

Un cinema itinerante, internazionale e impegnato, che propone temi attuali e di riflessione su fronti diversi. Si inizia oggi in piazza del Municipio a Crespadoro (Vicenza), venerdì 8 luglio alle 21.15, con un lungometraggio del bhutanese Pawo Choyning Dorji, “Lunana. A Yak in the Classroom”, vincitore della Lessinia d’Oro e in lizza per gli Oscar 2022. Il giovane insegnante Ugyen fa i conti con un’assegnazione didattica a Lunana, sull’Himalaya, nella più remota scuola del mondo, mentre lui sognava di lasciare il suo paese per fare il cantante.

Il Solar Mobile Cinema in partenza da oggi, 8 luglio, per sei date in luoghi sempre diversi della Lessinia vicentina, veronese e trentina.

Storie di equilibri fragili

L’autodeterminazione è invece il tema principale di “Haeberli – La Patente”, ospitato nella piazza del Municipio di Selva di Progno (Verona), sabato 9 luglio alle 21.15. In questo caso, la narrazione del documentarista Moritz Mueller-Preisser, menzione speciale al Film Festival della Lessinia 2021, si concentra su Adolf Haeberli e la sua personale battaglia con la classe politica della comunità di St. Moritz, a cui scrive montagne di lettere invece di mettere ordine nella sua casa (e nella sua vita), dopo la morte della madre.

Altre invece le priorità della protagonista di “Honeyland” fissato per il 10 luglio alle 21.15, a Bolca, nell’alta Val d’Alpone (Verona). In questo film, dei registi Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov, vincitore della Lessinia d’Argento 2019 e di due nomination all’Academy Awards nel 2020, la giovane Hatidze deve fare i conti con le difficoltà e le crudeltà umane, mentre cerca di sviluppare il suo unico intento: fare apicoltura e tramandarne il sapere.

Il rapporto uomo, ambiente e collettività

I restanti titoli sono invece legati da un filo rosso, che ha a che fare con il rapporto uomo-ambiente. Questo si traduce in un doppio appuntamento 10 agosto alle 21, al palaghiaccio di Bosco Chiesanuova (Verona). Dapprima un documentario sul trekking in autonomia e sostenibilità, “Primascesa” e, a seguire, “Icemeltland Park”, film che tratta dei cambiamenti climatici, riproponendo il nostro pianeta come un parco di divertimenti da incubo, grazie all’uso di vecchi video da archivi del web.

“Honeyland” dei registi Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov ha vinto nel 2019 il Lessinia d’Argento e nel 2020 ha avuto due nomination all’Academy Awards. È in programma il 10 luglio alle 21.15, a Bolca, Verona. Ingresso libero per tutte gli eventi della rassegna.

La relazione tra singolo e collettività è invece il tema di “Noci sonanti”, incentrato sulla vita del fondatore dell’omonimo clan, Fabrizio Cardinali, e di quella del figlio Siddharta, diviso fra l’esistenza “reale” e quella collegiale della comunità, basata in una casa colonica nell’entroterra marchigiano, in comunione con la natura, senza elettricità e altri comfort contemporanei. Questa proiezione troverà sede nella piazza della chiesa di Velo Veronese giovedì 11 agosto alle 21.

L’ultimo film della rassegna open-air si focalizza sull’ancestrale rapporto fra un uomo e il suo animale malato, soggetto de “Il monte interiore”, di Michele Sammarco, che verrà proiettato venerdì 12 agosto alle 21 nella Busa delle Fratte a Sega di Ala (Trento): una relazione fatta di rituali e rispetto, profonda spiritualità e infinita dolcezza.

Il palinsesto offerto dal Film Festival della Lessinia propone quindi un viaggio interiore e sul territorio, offrendo alcuni tra i titoli che, negli anni, hanno rappresentato i fiori all’occhiello della rassegna dell’altopiano veronese. Un’occasione unica per ristabilire il contatto con la natura e la comunità, grazie a delle proiezioni che confermano la caratura internazionale del festival.

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