Se anche voi, durante la settimana, eravate abituati più ad andare al cinema che non a godervi gli aperitivi con gli amici, quasi sicuramente il breve elenco che seguirà sarà di poco interesse, ma in questo periodo di giusta solidarietà canterina da balcone e da virtuali brindisi via chat, noi dobbiamo tendere una mano anche a chi trascorre le proprie serate con un telecomando in mano alla vana ricerca di un film che possa alleviare per un paio d’ore questa necessaria reclusione forzata.

Una commedia sentimentale, due commedie movimentate, un film impegnato-ma-non-impegnativo e un horror che vi spiegherà definitivamente il significato del termine “claustrofobia”, ultimamente un po’ troppo abusato. Cinque titoli sicuramente non da Storia del Cinema, ma di certo degni di attenzione.

Pronti? Iniziamo!

L’amore secondo Dan (2007) regia di Peter Hedges, con Steve Carell e Juliette Binoche. (disponibile su Amazon Prime Video)

Le (dis)avventure sentimentali dei mezzi depressi hanno fatto la fortuna di un certo Cinema, soprattutto americano e soprattutto “alleniano”. Un anno dopo l’ottimo Little Miss Sunshine, Steve Carell si conferma un attore con i fiocchi agli occhi di coloro che lo avevano preso – forse giustamente – un po’ sottogamba per le sue commedie troppo di grana grossa; il suo giornalista, vedovo da quattro anni e con tre figlie, che si innamora nuovamente in modo del tutto inaspettato e un po’ inappropriato, ha sempre i tempi comici giusti, grazie anche ad una buona sceneggiatura del regista Peter Hedges, ovvero colui che scrisse About a boy con Hugh Grant.

Una commedia corale molto gradevole, fitta di dialoghi brillanti e di situazioni divertenti, che vi lascerà con un sempre apprezzato sorriso da “ottimista nonostante tutto”.

Parto col folle (2010) regia di Todd Phillips, con Robert Downey Jr. e Zach Galifianakis. (disponibile su Netflix)

Il non ancora osannato regista di Joker mise in scena, una decina di anni prima, questo remake non dichiarato di Un biglietto in due, la divertente “commedia on the road” con Steve Martin e John Candy del lontano 1987, ma premendo ancor più l’acceleratore sulla comicità slapstick grazie all’alchimia dell’inedita coppia formata da quella adorabile faccia da schiaffi di Robert Downey Jr. e dal sempre surreale Zach Galifianakis, molto lanciato dopo la sua partecipazione a Una notte da leoni (sempre di Phillips, tra l’altro).

Parto col folle è il classico “buddy movie”, un genere di film nel quale una coppia formata da due persone dal carattere completamente opposto devono sopportarsi con esiti spesso comici; senza dover scomodare Jack Lemmon e Walter Matthau, per i quali lavoravano registi e sceneggiatori di ben altra caratura, si può tranquillamente ammettere che la pellicola scorre bene, ha il giusto ritmo e strappa più di una risata. Può bastare per una serata? Direi proprio di sì.

Baby Driver – Il genio della fuga (2017) regia di Edgar Wright, con Ansel Elgort e Lily James. (disponibile su Netflix)

In attesa dell’inevitabile seguito (comunque tranquilli che il film ha un suo finale che sembrerebbe non richiedere altro), godiamoci questa scoppiettante e contrastata storia d’amore tra il giovane delinquente per necessità Baby (un perfetto Ansel Elgort, visto nella trilogia The Divergent) e la bella cameriera Debora (una sempre sorridente Lily James, già vista nella serie tv Downton Abbey).

A tirare le redini di questa strana pellicola che mescola sapientemente azione, commedia e poliziesco, c’è quell’Edgar Wright che qualcuno ricorderà come la terza mente della coppia di comici inglesi Simon Pegg e Nick Frost (L’alba dei morti dementiHot Fuzz e La fine del mondo), anche se ormai già da tempo tutti e tre lavorano con grande soddisfazione a Hollywood. Con Baby Driver, però, Wright fa un bel salto dimostrandosi un autore a tutto tondo, capace di scrivere e dirigere un super cast di comprimari (c’è anche Kevin Spacey pre-scandalo) al ritmo di un’esaltante colonna sonora. Un film che non vi annoierà neppure per un secondo.

La guerra di Charlie Wilson (2007) regia di Mike Nichols, con Tom Hanks e Julia Roberts. (disponibile su Amazon Prime Video)

Il regista de Il laureato e di Una donna in carriera dirige il suo ultimo film (tranquilli, è ancora vivo e ha 83 anni) su una sceneggiatura di quel dio della parola che è Aaron Sorkin. Se non si è capito ho una personale venerazione per Sorkin, perché tutto ciò che tocca diventa musica per le orecchie dello spettatore, facendogli persino credere di essere più intelligente di quanto in realtà non sia. Avete presente The Social Network o Steve Jobs o, ancora, le serie televisive West Wing e The Newsroom? In caso di risposta negativa, cercate questi titoli e poi ditemi se non ho ragione.

La guerra di Charlie Wilson ha un soggetto di poco appeal, ma fidatevi che gli intrallazzi di un deputato americano con la resistenza afgana negli anni ‘80 vi provocheranno più di un sorriso, senza contare che si tratta di una storia vera e che nel cast, oltre ai sempre perfetti Tom Hanks e Julia Roberts, c’è anche un mai abbastanza compianto Philip Seymour Hoffman. Per una serata non banale, istruttiva e piacevole.

The Descent – Discesa nelle tenebre (2005) regia di Neil Marshall, con Shauna Macdonald e Natalie Mendoza. (disponibile su Amazon Prime Video)

Chiudiamo la cinquina con un titolo decisamente forte e non per tutti i palati, trattandosi inequivocabilmente di un horror, anzi, di un Signor horror. Scordatevi l’umorismo che alleggerisce le situazioni più tese, dimenticate i brividi all’acqua di rose e di tutti quei filmetti adolescenziali americani che, negli anni, hanno svilito un genere che dovrebbe avere una sua dignità, anche perché la pellicola in questione è inglese e il suo regista si prende dannatamente sul serio.

Neil Marshall, alla sua seconda prova con un lungometraggio, realizza il film della sua vita e, negli anni a venire, non raggiungerà mai più i livelli di questo gioiellino. Ansia, angoscia, tensione, paura, tutte riunite in una sola parola: claustrofobia. Una terrificante storia tutta al femminile che farebbe passare la voglia di avventura anche alla Ripley di Alien, ma pure al più coraggioso ed intraprendente esploratore con velleità da speleologo come Alberto Angela, l’Indiana Jones “de noantri”. Però una cosa ve l’assicuro: dopo la visione di The Descent il vostro bilocale dove state trascorrendo la quarantena vi sembrerà la Reggia di Versailles. Che dite, popcorn alla mano ve la sentite di rischiare una serata..?

Buona visione!