Il 9 maggio rappresenta una data significativa per l’Europa, in cui si celebra la pace e l’unità nel Vecchio Continente. Settantadue anni fa, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman proponeva la creazione di una comunità del carbone e dell’acciaio, la CECA. Un accordo che diede il via a una serie di istituzioni comuni che avrebbero poi dato luogo a ciò che tutt’oggi chiamiamo “Unione Europea”.

Fu il primo passo per un’opera ritenuta vitale per il mantenimento della pace, creando iniziative per salvaguardare gli interessi comuni. Così, il 9 maggio del 1985, l’allora Comunità Economica Europea (madre dell’UE) scelse di adottare quella data per commemorare quell’intesa di cooperazione. Nel corso degli anni, quel giorno è divenuto simbolo di un’ideale ancor prima di un accordo che si basa sul libero scambio, senza frontiere. Un sentimento che anche voleva mettere in contatto culture differenti, superando i confini territoriali.

L’Europa alla portata dei giovani

In un’epoca in cui la popolazione più giovane è nata con quei principi già consolidati, è importante non dimenticare la fortuna di essere cittadini europei. Molte opportunità, non solo a livello economico, ma anche culturali e sociali, trovano le loro basi su quella storia oggi data per scontata. Al di sopra c’è una struttura, ben consolidata, che ci pone degli obiettivi e allo stesso tempo garantisce parte dei finanziamenti necessari per realizzarli. La svolta green, che punta a rendere le città più vivibili e ridurre le emissioni globali, è proprio sostenuta anche grazie ai fondi dell’Unione Europea.

La guerra in Ucraina nel cuore del Vecchio Continente, che minaccia non solo i mercati ma anche i rapporti internazionali, è un memorandum che racconta come la pace vada costruita. Ci ricorda che viviamo una condizione privilegiata e non scontata, non ancora accessibile a tutti, con la consapevolezza che essere europei significa essere parte di un collettivo. Vuol dire andare oltre i propri confini per costruire un bene superiore, ovvero la pace e una coesistenza tra i popoli basata sull’apertura reciproca.

Il progetto di “Rete!”

Sentimenti di cui i ragazzi di “Rete!”, una coalizione a sostegno di Damiano Tommasi nella sua corsa a Sindaco di Verona, vogliono sottolineare l’importanza con una visione comune e lungimirante. La spinta dei più giovani vuole ribadire come l’Europa possa giocare un ruolo chiave per la città veneta, diventando un esempio di un nuovo modello di vivibilità, dove il cittadino possa trovare i servizi necessari a portata di mano. Equità e uguaglianza per tutti, a sostegno dei di diritti civili e di maggiori opportunità Per ribadire questi concetti, lunedì nove in Piazza Dante è stato realizzato un sit-in per rimarcare l’esigenza di una prospettiva europea per il futuro di Verona, condividendo un progetto di crescita per la città che la possa rendere più attrattiva e attenta alle nuove generazioni.