Arrivati all’approvazione della Variante 29, alle osservazioni del presidente del Comitato Claudio Ferrari con focus sull’area di Montorio (VIII circoscrizione) segue come di consueto per Heraldo l’indiretta risposta dell’Assessora all’Urbanistica, Programmazione interventi per abbattimento barriere architettoniche e Ambiente, Ilaria Segala.

Assessora, alla fine è stata approvata la Variante 29, dopo lunga elaborazione. Si tratta di una vittoria per la maggioranza?

«Sì, con una procedura veloce ma non frettolosa. La progettazione della Variante si è conclusa a luglio 2021; abbiamo però tenuto conto delle osservazioni che sono giunte e per le quali abbiamo anche prorogato il termine di presentazione dal 31 dicembre 2020 a marzo 2021. Dopo la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), che ha richiesto ben 5 mesi di elaborazione, a gennaio 2022 abbiamo ottenuto il parere positivo e da lì siamo tornati in Consiglio Comunale e in Giunta. Lì abbiamo affrontato 800 emendamenti, anche se poi in realtà solo 233 giudicati ammissibili e votati.»

Non pochi…

Ilaria Segala, assessora all’urbanistica

«Ci sarebbe in realtà da approfondire la questione emendamenti: tolte le osservazioni dei cittadini, moltissimi emendamenti erano sostanzialmente fittizi e costruiti ad arte dall’ingegner Campagnari, al semplice scopo di creare emendamenti ad esso collegati, per cui, più che con l’opposizione, il lavoro di concertazione è stato fatto con la Circoscrizione e le realtà locali. Poi diciamo la verità: da una parte c’è Michele Bertucco, che studia, si prepara, analizza e ha proposto molti stralci (su cui peraltro noi non eravamo d’accordo), dall’altra c’è un’opposizione come Traguardi o Pd che non ha presentato alcunché di concreto, tant’è che quando ho proposto di fare una mediazione non hanno saputo nemmeno identificare gli emendamenti oggetto della discussione. Quindi sì, l’opposizione, tolto come detto il solo Bertucco, si è mostrata sostanzialmente priva di proposte concrete.»

“In campo 44 progetti di rigenerazione, con 300 milioni di investimenti e 760.000 mq. di aree degradate e dismesse che verranno riconvertite” dice il comunicato. Quindi dobbiamo aspettarci un fiorire di cantieri tra “10 giorni” come per il filobus?

«Attenzione, tra 10 giorni verrà pubblicata la Variante. I cantieri possono partire tra 10 giorni ma certo non sarà così per tutti. Alcuni sono già partiti perché sono Usi Temporaneicome nel caso dell’ex segheria in ZAI, perché di fatto potevano già iniziare al momento dell’adozione della Variante, ovvero a luglio. Per gli altri invece bisogna distinguere: quelli più semplici vanno all’Edilizia e fanno un percorso semplificato, ovvero i Comparti, quelli più complessi, i PUA (Piano Urbanistico Attuativo), hanno una gestazione ben più lunga, anche perché torneranno poi all’attenzione della regione per la VAS. I 300mln, dunque, saranno sì investiti ma per fasi che si distinguono per un ordine crescente di complessità, ovvero Usi Temporanei, Comparti e PUA.»

Focalizzando la Variante su Montorio: una delle perplessità è sul fatto che non ci sono progetti concreti ma che sostanzialmente sia stato dato un placet sulla fiducia…

«In effetti non esiste ancora un progetto edilizio, perché la proprietà deve presentare un PUA che, come ho già detto, ha una tempistica particolare ed è soggetta a molti passaggi. Anche la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentata dalla River Immobilia è stata bloccata perché incompleta, perché di fatto hanno ottenuto finora solo i pareri dei beni ambientali per una valutazione di carattere estetico.»

Quindi non è detto che la Variante, così come approvata, sarà compiuta.

«Infatti, non è detto perché tutti i passaggi, compreso il PUA, sono soggetti a controlli e autorizzazioni e molto dipende anche dal tipo di intervento; l’attuale Amministrazione ha già mostrato di saper bocciare le proposte che non riteneva idonee. I tempi dell’urbanistica, bisogna sempre sottolinearlo, non sono veloci: pensi che oggi sono in atto interventi dell’era Giacino che e il PUA dell’ex Tiberghien lo stiamo discutendo in questi giorni.  Nella questione Ex-Sapel poi ci sono parti vincolate che coinvolgono la Soprintenza, quindi ci sono più attori che devono intervenire.»

A proposito: una delle argomentazioni a giustificazione della variante 29 era il degrado della parte di archeologia industriale e una delle critiche è che non siano stati stanziati fondi per il loro recupero. Come stanno le cose?

«Noi abbiamo previsto che la parte del capannone può diventare residenziale; per la parte delle costruzioni vincolate la decisione spetta alla proprietà – che non vuole farla diventare residenziale e non può farne uso commerciale – che sta pensando di seguire il modello attuato da Franklin & Marshall. Nel caso quindi di quella parte gli investimenti per il recupero sono delegati alla proprietà.»

Sono previste opere compensative?

«Finora l’unica proposta che ci è giunta è quella di un ponticello di collegamento; bisogna però tenere conto che alla proprietà spetta l’onere di sistemazione della parte di area verde che ha ceduto e che va reso parco. È necessario prima di spendere fare i conti per capire quanto precisamente River Immobilia dovrà versare come onere. Vorrei infine ricordare che il Pua di Ex Sapel deve avere un approfondito studio del traffico e una verifica di compatibilità ambientale»

Problema del traffico che anni fa si era pensato di risolvere con un cavalcavia fino in Via Vegron…

«Onestamente non penso sia tra le priorità e nemmeno che sia fattibile, tanto che si tratta di una proposta che non mi hanno nemmeno presentato.»

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